Scalo San Lorenzo 21-01-2012

 Riunione I.P.L. n. 98/2012 di chiese pentecostali di Roma e Lazio.

 

1.       Benvenuto del Pastore Guido Sangiorgi: Geremia 15:19 “Perciò cosí dice l'Eterno: «Se tu ritorni a me, io ti ristabilirò e tu starai davanti a . Se tu separi il prezioso dal vile, tu sarai come la mia bocca; essi ritorneranno a te, ma tu non devi tornare a loro”.

2.        Testimonianza del Ministerio allo Scalo San Lorenzo (Guido Sangiorgi): sono nato in Italia ma da piccolo fui portato in Brasile dove ho conosciuto il Signore.  Sono entrato abbastanza presto nel ministerio, pur non avendo la scuola biblica ma avevo una grande passione per le anime perdute. All’inizio predicavo le predicazioni del mio pastore e avevo un po’ di timore su cosa avrei predicato quando terminavo tali predicazioni, ma il Signore ha sempre provveduto. Ho conosciuto mia moglie e ci siamo sposati, dopo di che siamo andati in Amazzonia per dieci anni.

Il Signore ha benedetto molto il nostro ministerio con una grande crescita, ma poi è arrivata la chiamata per l’Italia e nel 1989 siamo venuti a Roma. Pensavo che avrei avuto lo stesso successo avuto in Brasile, mi aspettavo una grande crescita ma qui è stato diverso. Ringraziamo il Signore lo stesso per quello che ha fatto e oltre Roma abbiamo fondato delle chiese a Torino, a Mestre, Treviso, Napoli, Catania.

Ho il piacere di presentarvi il Pastore Everson che è venuto a visitarci: Dio è presente in ogni luogo e sento una comunione con voi che è quella che crea lo Spirito Santo.

3.        Benvenuto del Presidente Riccardo Alicino: voglio condividere un pensiero che il Signore mi ha messo nel cuore, dice la Scrittura in Isaia 40:2 “Consolate, consolate il mio popolo, dice il vostro DIO. Parlate al cuore di Gerusalemme. Io credo che il cuore di Roma è qui questa mattina, noi siamo il cuore di questa città che batte e Dio ci sta parlando. Ancora una volta, dice il Signore, io farò tremare il cielo e la terra. Tutto sta tremando intorno a noi, non soltanto la terra! Il mondo politico trema, le finanze tremano, le religioni tremano, le chiese tremano perché le cose che non sono da parte di Dio devono essere scosse, ma il Popolo di Dio ha una colonna, la chiesa è una colonna e sostegno di verità. Per il mondo siamo arrivati alla resa dei conti (Deut. 18:19), deve pagare, quello che ha seminato sta raccogliendo. E la Chiesa? La Chiesa deve riscuotere! La Nazione sarà innalzata per la giustizia ma il peccato è la vergogna dei popoli.

4.       Saluto dai Pastori che non sono potuti venire: Alessandro Trovato, Roberto Lani (rappresentato), Romano Rossi, Charles Adoo, Carlo Reale, Andrea Thomas, Kilea KY si scusano di  non essere presenti e salutano tutti.

5.       Illustrato il Resoconto IPL 2011: distribuito il documento che contiene il Resoconto Amministrativo IPL 2011 e il dettaglio delle varie voci che lo compongono. Nessuna domanda di chiarimento.

6.        Presentato il Pastore Fabrizio Terregna (genero del Pastore Franco Alicino) che è stato nominato Pastore nella chiesa di Tor Sapienza: abbiamo accettato l’incarico di prendere in cura la chiesa di Tor Sapienza animati da entusiasmo. Volevamo servire il Signore in maniera più efficace e come Dio ci metteva davanti. Nell’entusiasmo c’è una componente di follia che mi potrà condurre a fare esperienze che molti di voi già hanno fatto. Vi chiediamo di pregare per noi soprattutto in questo momento che abbiamo bisogno quanto e più di voi. L’ideale c’è, ma per raggiungerlo c’è bisogno di tanta fatica e di tanto lavoro e noi abbiamo iniziato, io e mia moglie Stefania Alicino che conoscete. Abbiate di voi un concetto sobrio, dice la Scrittura e noi vogliamo che il Signore ci conduca là dove Egli ha preparato per noi, né un metro di più, né un metro di meno. 

7.        Pastori e rappresentanti di Pastori presenti per la prima volta:

-         Pastore Stefo:  ringrazio il Signore di essere questa mattina con voi per conoscere i pastori di Roma e anche voi conoscete un Pastore Rom. Vivo al Nord, da 30 anni servo il Signore ed Egli mi sta usando, Lo ringrazio per questo. Mi trovavo bene al Nord, avevo la famiglia, la comunità, migliaia di credenti ma un giorno il Signore mi ha indirizzato verso la città di Roma. Ho pensato per quale motivo il Signore mi stava indirizzando a Roma, forse qualcuno ha pregato per l’opera Rom a Roma, forse proprio il Pastore Riccardo Alicino che stava seguendo questa comunità alla quale mancava un pastore. Sono già tre anni che lavoriamo qui e abbiamo formato una bellissima comunità con una chiesa fatta di legna e possiamo lodare il Signore tutti quanti assieme. Noi Rom i culti li facciamo fuori all’aperto, col gelo, con la neve, col freddo, non importa e quando siamo in un locale così diciamo alleluia, che bello! Stare insieme ai fratelli per lodare il Signore. Ci sono già circa 100 credenti che frequentano la chiesa, ma sono pochi, pochissimi e sapete perché? Qui a Roma ci sono circa 7000 Rom che non conoscono il Signore e a Dio piacendo, aspettando che ritorna il Signore, cercheremo di raggiungerli per portarli alla salvezza, alla Parola del Signore. Chiediamo il vostro aiuto, di pregare per l’opera Zigana. Che il Signore vi possa benedire, è stato veramente un piacere essere qui e dividere queste meravigliose ore e sentire come il Signore sta operando e sicuramente se Dio è con noi chi può essere contro di noi? Siete invitati a visitarci al campo Rom e vi assicuriamo che farete una bella esperienza. Ci sono tre culti la settimana:  martedì, giovedì alle ore 19:30, domenica mattina alle ore 11.

 

8.       Responsabili dei Giovani, Luca Adamo:  Come avete visto nell’ultimo incontro abbiamo fatto fare tutto ai giovani. Ringraziamo la chiesa di via Chiovenda che ci ha ospitato. Grazia anche a Fosco e a tutti gli altri che ci stanno dando una mano. Mi hanno chiamato “Jesus Revolution” perché vorrebbero venire a Roma, chi è interessato mi faccia sapere. Chiedono un sostegno economico di 880 euro, ospitalità per una squadra di 7-8 persone.

 

9.        Servizio di Striscia la Notizia su una chiesa brasiliana di Milano: 

 

10.    Predicazione (Alessio Evangelisti Marinello):  vorrei fare una piccola presentazione di me stesso, ho il doppio cognome perché sono stato adottato due volte, la prima dal Signore e la seconda da una famiglia che tutti coi conoscete (n.d.r. Giancarlo Brunetti e Marina Evangelisti). Sono nato in Italia ma per 10 anni ho vissuto nei caraibi e anche in Amazzonia per alcuni mesi e lì conobbi l’Evangelo. Ma non l’avevo sperimentato, credevo con tutto il mio cuore in Cristo ma non avevo gustato la potenza dell’Evangelo. Da una parte ero attratto ma appena uscivo fuori dalla chiesa ero io che correvo dietro al peccato, quanto mi piaceva il peccato, era una cosa incredibile! Volevo fare la volontà di Dio ma non ci riuscivo, trovavo sempre qualcuno che prendeva una strada che allontanava da Dio e io gli andavo dietro. Avevo 15 anni ed ero solo perché sono cresciuto solo.

A 18 anni sono tornato in Italia perché avevo un grandissimo desiderio di tornare. Tutti i giorni che sono stato nei Caraibi pensavo a Roma, era una cosa incredibile e poi ho capito perché, Dio mi stava portando qui.

A 24 anni nasco di nuovo, da solo a casa mia, non sapevo neanche in quale chiesa andare, non ricordavo più niente dell’esperienza che avevo fatto quando ero più giovane. Entro in una chiesa storica, che è stata la prima chiesa pentecostale di Roma quella di via Adige aperta dal Pastore Strappaveccia che poi chiuse e si spostò di circa 60 metri in via Tagliamento. Ero solo, senza una famiglia ma grazie a Dio ero nato di nuovo e battezzato nello Spirito Santo e sono stato adottato da una famiglia meravigliosa, e questa famiglia ha degli antecedenti come Strappaveccia, Di Biagio, Tramentozzi  e pure mia mamma adottiva è imparentata con Tramentozzi e mio nonno adottivo è pastore.

Io mi sognavo tutto meno che diventare un pastore, tant’è che qualche anno fa mi dissero: “senti Alessio, perché non fai il pastore?” Io risposi: “per carità, non se ne parla proprio!” Non volevo fare il pastore perché, lo confesso, ero egoista. Avevo visto i veri servi di Dio esercitare il  ministerio e non dico che sono morti di crepacuore, ma l’hanno vista brutta! Sapevo che significava fare il pastore, nel profondo della parola, e io non volevo. Ma chi me lo fa fare, io sto tanto bene, vengo qua seguo il Signore come posso, in maniera semplice. Sono dell’idea che quando vai in chiesa non devi entrare in giacca e cravatta (in senso figurato), ma in chiesa si entra in tuta: “che c’è da fare? Si fa!”

Infatti ci fu un periodo che dovetti tenere la scuola domenicale, dove non mi sento portato ma dissi: bisogna farlo, non bisogna tirarsi indietro. Quindi non volevo fare il pastore ma altre cose, e visto che c’era la possibilità di rifiutarmi, visto che c’era mio padre adottivo che esercitava, mi tirai da parte. Ma poi mi padre si ammala e pochi mesi fa mi si dice: “Alessio, se non lo fai tu non c’è nessuno!” e dissi ancora no. Il mio no è durato una settimana nella quale litigai molto con Dio dicendogli che non volevo fare il pastore, ma alla fine dovetti accettare. Ancora oggi ogni volta che vado a predicare penso: mi piacerebbe non farlo però lo faccio. Non mi considero un predicatore però conosco l’Evangelo, lo conosco interiormente perché questo è il mio Evangelo. Io posso dire, come lo possiamo dire tutti noi, che questo è il mio Evangelo perché l’ho sperimentato, non l’ha sperimentato il fratello accanto a me, ma l’ho sperimentato io! Quindi questo è il mio Evangelo, non sarò un predicatore, nel senso di eloquenza, ma ho un Evangelo nel cuore ed ho qualcosa da dire, non sono un vaso vuoto, gloria a Dio!

Viviamo in un mondo in cui c’è persecuzione per i credenti. C’è una casta di circa 100 persone che tengono le redini del mondo e decidono chi deve fare la guerra, chi deve salire e chi deve scendere. Pensate che una sola società possiede 70 volte l’economia intera degli Stati Uniti che sono circa 12 mila miliardi di dollari e la può affondare in un attimo. Tutte queste persone sono satanisti, questa è la vera cruda realtà quindi siamo sotto il principe del presente secolo ma noi non siamo figli suoi, ma siamo figli di un Dio Altissimo che ci ha liberati per essere figli suoi ma anche per essere intelligenti, per capire e per discernere qual è il bene e qual è il male e la vera luce è la Parola di Dio. Se ce l’abbiamo dentro essa schiarirà la nostra mente e il nostro cuore. Io voglio ringraziare Dio perché sono suo figlio e perché oggi posso camminare a testa alta, a differenza di una volta che dovevo camminare a testa bassa perché mi sentivo uno scarto del mondo, perché ero uno scarto ma oggi Dio ha preso quello che non era per renderlo qualcosa che è, perché noi siamo figli di Dio e se camminiamo in questa vita con integrità, con semplicità noi avremo tanto da dare al mondo. Senza fare grandi cose già intorno a noi possiamo dare tanto.

Nel mio posto di lavoro mi chiamano “Padre Ralph” e poi mi dicono “oh, quando la fai l’acqua santa?” Io non ho acqua santa, ma ho un’acqua e se vieni in chiesa da me te la do.

Questa mattina voglio condividere con voi un pensiero in semplicità per la nostra edificazione, e pregando per questa occasione mi è venuto davanti Matteo 20:29 “Mentre essi uscivano da Gerico, una grande folla li seguí.30  Ed ecco, due ciechi che sedevano lungo la strada, avendo udito che Gesú passava, si misero a gridare dicendo: «Abbi pietà di noi, Signore, Figlio di Davide». 31  Ma la folla li sgridava perché tacessero; essi però gridavano ancora piú forte dicendo: «Abbi pietà di noi, Signore, Figlio di Davide!». 32  Allora Gesú, fermatosi, li chiamò e disse: «Che volete che io vi faccia?». 33  Essi gli dissero: «Signore, che i nostri occhi si aprano!». 34  E Gesú, mosso a pietà, toccò i loro occhi; e all'istante i loro occhi recuperarono la vista e lo seguirono ”.

E’ una storia straordinaria che fa scuola per molti aspetti, una storia che si ripresenta spesso nella nostra società, e penso che noi abbiamo bisogno di riportare certe verità. L’Apostolo Pietro nella seconda epistola 1:12 si prendeva cura dei credenti per dire “io vi ricordo, da capo vi ricordo”. Credo che tutti noi abbiamo bisogno che il Signore ci ricordi del continuo quello che già abbiamo imparato e già sappiamo. E’ la mia esperienza fratelli miei, che questo corpo, questa “carne” che è stata crocifissa con Cristo in verità non è morta, ovvero è sottoposta, è sottomessa, ma questa “carne” vuole sempre uscire fuori, vuole sempre rigovernarti, riprenderti perché finchè staremo in questo corpo non c’è niente da fare! Dobbiamo guerreggiare e possiamo vincere solamente se siamo attaccati a Cristo, viceversa, come ha detto Gesù “voi senza di me non potete fare nulla”, quindi abbiamo sempre bisogno di rifocillarci, di rinfrescarci, di risentire questa Parola, di dimorare in questa Parola e di essere incoraggiati anche con delle cose che abbiamo già sentito e diamo per scontate, ma comunque ogni volta che le riascoltiamo sono per  noi un vaso dissetante. Questa mattina lo Spirito Santo ci vuole rappresentare questa verità di due ciechi che rappresentano tutti coloro che camminano senza la parola di Dio, sia che stiamo dentro o fuori la grazia, se non abbiamo la Parola di Dio nel cuore siamo ciechi! E’ un grave pericolo essere ciechi in questo mondo perché se non vedi non troverai la strada di casa e noi abbiamo solo una casa, non ne abbiamo due o più, abbiamo solo il paradiso e lì vogliamo andare. C’è un regno e lì voglio andare, magari l’ultimo ma dalla parte del Signore perché tra un la tromba suonerà, per qualcuno la chiamata sarà prima che suoni la tromba.

Questa grande moltitudine seguiva Cristo, qualcuno lo seguiva perché ne poteva trarre giovamento, altri perché volevano farlo re, aspettandosi un regno potente, altri lo seguivano per amore, ma quanti lo seguivano perché erano veramente interessati nel sapere: “Signore cosa vuoi tu che io faccia?, Signore, quale è la tua volontà? Cosa devo fare io?” Pochi, perché la maggior parte non lo seguivano per questo. Molti dicevano “gloria al tuo nome” ed erano gli stessi che dopo tre giorni lo crocifissero, “gloria a Dio”, palme a destra, palme a sinistra, ma dopo tre giorni il Signore fu crocifisso. Ma quei pochi? Per quei pochi il Signore operò grandi miracoli e grandi prodigi.

Io credo che ancora oggi il Signore per questi pochi che gli sono rimasti, in questo mondo di circa 7 miliardi di persone quanti hanno in bocca la parola Cristo? Un miliardo? E di questo miliardo quanti hanno la parola Cristo nel cuore? Ma per quei pochi che hanno la parola di Cristo nel cuore il Signore vuole fare grandi cose, vuole fare un grande risveglio soprattutto dentro di te, perché il risveglio fratelli miei, io ci credo e lo sto aspettando nella mia comunità come lo aspettate voi, il grande risveglio è quello prima di tutto nel mio cuore ogni giorno.

L’Apostolo Paolo quando si convertì all’Evangelo iniziò subito un ministerio perché era attivo, predicava, insegnava. Eppure digiunava e pregava e diceva: Signore che devo fare? Che grandi insegnamenti fratelli miei da questi grandi patriarchi dell’antichità, questi grandi nostri nonni di 70-80 anni fa quando succedevano cose meravigliose. I tempi sono cambiati ma Cristo rimane lo stesso oggi e in eterno, le cose cambiano, la moda cambia, ma la santità rimane! Il linguaggio cambia, ma la santità rimane! La musica cambia, ma la santità rimane e il fondamento rimane! E sul quel fondamento io voglio essere radicale, fondamentalista nell’amore di Cristo.

Tornando ai ciechi, erano due, erano ammalati, sofferenti eppure stavano insieme! Che grande insegnamento, non so se vi è mai capitato, quando una persona sta male a volte succede che questa persona diventa cattiva, perché la malattia ti rende cattivo. Non sto giudicando, sto semplicemente descrivendo una situazione, la malattia a volte incattivisce le persone. Ma questi due ciechi erano malati, avevano tanti guai eppure erano insieme, non si facevano la guerra l’uno con l’altro. Piuttosto si amavano l’uno con l’altro, si aiutavano e quando il Messia passò, essi gridarono a gran voce insieme! Che grande insegnamento. Quando c’è Cristo davanti, quando c’è Cristo in mezzo a noi l’amore deve fare da tappeto. Non diamo spazio a tutto ciò che non è buono, perché ciò che non è buono non ci porterà da nessuna parte anzi impariamo, nel dolore e nella malattia, a stare uniti perché c’è qualcuno che ci vuole separare e magari userà anche la malattia per farlo ma c’è Qualcun altro che ci vuole unire e questo è lo Spirito Santo.

E Cristo passò, passò lì e questi gridarono al Signore ma la folla copriva il loro grido come ancora fa oggi, ancora oggi molti che sinceramente vogliono gridare a Cristo ma sono azzittiti da coloro che seguono Cristo per pretesto o per falsità e ti dicono: “stai zitto, non parlare, dai fastidio; non è questo il modo”. Il vero cristiano sarà sempre perseguitato e la persecuzione qui, specialmente fra noi, che non è come all’estero dove ci sono 50 nazioni sulla faccia della terra dove vengono perseguitati e messi a morte, e in che modo, qui c’è un’altra persecuzione che è più subdola, ma hanno tutti e due lo stesso scopo, quello di farti rinnegare Cristo. No, io non voglio rinnegare Cristo, per questo voglio dimorare in questa parola, per questo quando mi sveglio la mattina voglio pregare, per questo non voglio trascurare questa preghiera, per questo come hanno fatto questi due ciechi voglio dire: “Gesù, gloria al tuo nome!”

A volte ho sentito credenti che non riescono a dire in preghiera “gloria a te Signore, benedetto il tuo santo nome”, non riescono a parlare in lingue liberamente. Probabilmente perché a casa non lo fai, perché stai trascurando la grazia, ma Cristo ti ama ancora perché finchè c’è vita c’è speranza. Infatti è scritto nella Parola di Dio: “oggi se udite la sua voce non indurite i vostri cuori”, oggi sta per “finchè c’è vita” e finchè c’è vita c’hai Cristo, c’è l’opportunità di entrare nel regno di Dio e c’è l’opportunità per noi di continuare a presentare questo messaggio. Siamo onorati, a prescindere se siamo pastori o no, di conoscere questo messaggio, onorati di presentarlo. Prima come una lettera, perché noi siamo una lettera vivente, ovvero il mondo ti vede e tu predichi senza parlare attraverso il tuo comportamento, la tua coerenza, il tuo linguaggio e poi anche con la bocca “se con il cuore avrai creduto e con la bocca avrai confessato” allora, quanto è importante anche la confessione con la bocca.

I due ciechi sono sulla strada che portava a Cristo! Oggi ci sono tante strade ma stiamo attenti che quelle strade portino a Cristo perché dopo che passiamo questa soglia c’è il conto da pagare, infatti è scritto: “a chi molto è stato dato, molto sarà ridomandato”. Fratelli miei, io mi sento felice di questa grazia che ho ricevuto ma non mi voglio abituare, non voglio abituarmi a questo che ho e pensare che un domani posso andare avanti senza avere il bisogno di pregare, di chiedere “Signore, cosa vuoi che io dica al tuo popolo in questo messaggio, cosa vuoi che io faccia”.

Le opportunità della vita sono rare, molto rare, è scritto che Gesù passò per Gerico e non troviamo più scritto che vi ritornò. Questi due ciechi hanno colto “la palla al balzo”, è passato il Cristo e loro subito l’hanno chiamato, Gesù non sarebbe più tornato lì se loro non avessero colto “la palla al balzo”.

Questo messaggio mi ha insegnato tanto, io ho qualcosa davanti, ho la vita eterna ed oggi è il giorno. Ma ho anche un’altra cosa, ho un ministerio che può essere il pastorale o qualsiasi servizio a Dio in tutto e per tutto, ma non voglio abituarmi perché questo ministerio lo posso perdere non per colpa di Dio ma per colpa mia. E se io perdo il ministerio per colpa mia chi mi dice che il Signore me lo ridà? E’ una grande cosa quello che abbiamo in mano, non perdiamolo.

Avremo tanti attacchi, in 16 anni di salvezza ho passato una marea di attacchi, e riconosco che se Dio non mi avesse graziato diverse volte avrei mollato, lo riconosco, ma nella grazia di Dio, Egli non mi ha permesso che io seguissi determinate vie. Io avevo il desiderio di seguirle ma avrei sbagliato, avrei mollato tutto. E se oggi sono qui, e sono anche diventato un pastore, è per la grazia di Dio e io lo voglio ringraziare e lodare e sono contento di stare qui insieme a voi a parlare delle cose grandi che ha fatto Dio in me e che fa nell’umanità. Per me è meraviglioso, fratelli miei, non abituiamoci a questa perla di grande valore che è Cristo, che è la vita eterna, questa perla non ha prezzo, ha pagato tanto per ognuno di noi col suo prezioso sangue.

Trovo un bellissimo esempio di preghiera in questi due uomini ciechi, che sono riusciti ad alzare la voce anche sopra il popolo quando hanno urlato! C’è un mondo fuori che vuole distruggere la nostra preghiera e anche il ministerio, se non stiamo attenti, può spegnere la nostra preghiera. Non esiste nessuno ministerio, nessun compito che Cristo ci possa affidare che possa sostituire la comunione con Cristo nella preghiera. Troviamo nella Scrittura che Gesù e gli Apostoli a volte non mangiavano perché non avevano tempo, ma Gesù si rifugiava di notte in preghiera. Neanche il ministerio può offuscare o spegnere la nostra comunione con lo Spirito Santo. Solo la preghiera e la consacrazione ci porteranno avanti, il resto viene tutto dopo, anche il ministerio. Ci sono tante voci nel mondo che vogliono spegnere questa preghiera, prove, tribolazioni, malattie! Io quando sto male non riesco a pregare, tante cose succedono nel mondo che ci vogliono spegnere questa preghiera, ma fratelli miei la bocca deve essere sciolta e il cuore acceso.

Questa è la mia esperienza personale e sono sicuro che è l’esperienza di tutti quanti noi. Dio ci ha chiamati a pascere un gregge, a servire un gregge, e non ad essere serviti dal gregge e tutti insieme servire il Cristo. Dio ci ha chiamati, Dio ha chiamati alcuni come Apostoli, Evangelisti, Anziani, Pastori per servire un solo Signore nell’unanimità. Siamo uguali per molti versi ma ciascuno con il suo compito ma abbiamo una cosa che ci deve accomunare, una sola fede, un solo battesimo, un solo amore, quello di amarci gli uni gli altri per servire il Cristo che sta per tornare perché questo dobbiamo annunciare al mondo. Il Cristo è alle porte, non sappiamo il giorno ma conosciamo bene il tempo che possiamo riconoscere attraverso i segni, fin quando la tromba suonerà e gli eletti saranno rapiti per stare con l’eternità con il Signore.

 

11.    Programma dei prossimi incontri IPL:

Data

Tipo Incontro

Località

Lunedì 20 feb 12

Incontro Pastori

Ore 19 a Scalo San Lorenzo

Sabato 17 mar 12

Riunione IPL

Ore 10 a San Cesareo (Lani)

Lunedì 16 apr 12

Incontro Pastori

Ore 19 a San Cesareo (Lani)

Sabato 26 mag 12

Celebrazione Pentecostale

Ore 17 a ?? (da decidere)

Sabato 15 set 12

Riunione IPL

Ore 10 a Palmarola

Lunedì 15 ott 12

Incontro Pastori

Ore 19 a Serpentara

Sabato 17 nov 12

Riunione IPL

Ore 16 a Serpentara

 

12.    ..

 

13.    Prossima riunione IPL delle chiese di Roma e Lazio. (3° sabato mesi dispari – 17 marzo ore 10) a San Cesareo .

14.     Predicatore per la prossima riunione IPL: Massimo Canale

 

15.     Prossimo incontro per soli Pastori: lunedì 20 febbraio ancora qui alle ore 19 ci sarà l’incontro nel quale incominciare a pianificare la Celebrazione di Pentecoste. Siete pregati di venire con delle proposte così che ci sia il tempo di svilupparle.

 

16.     Conclusione: pastore Guido Sangiorgi: vi ringraziamo di essere stati qui, e ringraziamo il Signore per questi momenti preziosi che abbiamo passato insieme e chiediamo che nei nostri cuori ci sia un desiderio di comunione per essere il Corpo di Cristo.

 

17.   Tabella riepilogativa delle date:

data

ore

tipo riunione

luogo

27-29 gen 12

 

Conferenza Giovanile e Concerto

Rebibbia

20 feb 2012

19

Riunione solo Pastori IPL

Scalo S. Lorenzo

17 mar 2012

10

Riunione IPL allargata

S. Cesareo (lani)

16 apr 2012

19

Riunione solo Pastori IPL

S. Cesareo (lani)

26 mag 2012

17

Celebrazione Pentecostale

??

15 sett 2012

10

Riunione IPL allargata

Palmarola

15 ott 2012

19

Riunione solo Pastori IPL

Serpentara

17 nov 2012

16

Riunione IPL allargata

Serpentara

2013

??

Evento Milano 2013

Milano – San Siro

 

 

Il Segretario

 

Carlo Galioto

 

- Presidente di turno

Past. Riccardo Alicino

331-2429997

AlicinoRiccardo@libero.it

- Segretario di turno

fr. Carlo Galioto

339-1260778

 c.galioto@tin.it