Terracina 21-05-2011

 Riunione I.P.L. n. 95/2011 di chiese pentecostali di Roma e Lazio.

 

La riunione è iniziata con la lettura della Scrittura da parte del Pastore della chiesa ospitante Romano Rossi I Cor. 2:6 “Or noi parliamo di sapienza fra gli uomini maturi, ma di una sapienza che non è di questa età dei dominatori di questa età che sono ridotti al nulla, 7  ma parliamo della sapienza di Dio nascosta nel mistero, che Dio ha preordinato prima delle età per la nostra gloria, 8  che nessuno dei dominatori di questa età ha conosciuta; perché, se l'avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria. 9  Ma come sta scritto: «Le cose che occhio non ha visto e che orecchio non ha udito e che non sono salite in cuor d'uomo, sono quelle che Dio ha preparato per quelli che lo amano». 10  Dio però le ha rivelate a noi per mezzo del suo Spirito, perché lo Spirito investiga ogni cosa, anche le profondità di Dio ”. Se noi stiamo qui è perché amiamo Dio, e a coloro che Lo amano il Signore ha dato le cose che non riuscono a pensare, le cose che non sono nemmeno nei desideri del loro cuore, sone quelle che il Signore ha preparato per coloro che Lo amano. E questa mattina io mi aspetto che il Signore ha già preparato una benedizione per ognuno di noi, noi non la conosciamo ma la conosce Lui e noi siamo pronti a riceverla. 

E’ seguita la lode e adorazione del gruppo musicale locale. Si ringrazia il gruppo per il bel tempo di adorazione nel quale hanno guidato la riunione.

1.        Testimonianza del Ministerio a Terracina: questo è il quarto locale che abbiamo cambiato e quando eravamo nel terzo (in affitto e di 35 mq) abbiamo chiesto al Signore che il successivo fosse di nostra proprietà e almeno di 100 mq. Poi ce ne capitò uno di 99 mq ed io ho pensato che poteva andare bene uguale. Ci siamo mossi per comprarlo, eravamo sul punto di fare l’atto quando il proprietario si pentì di vendere! Fin quando è uscito questo che è di 350 mq che sembrava non adatto alle nostre tasche, ma il Signore è stato buono e fedele.

Io non sono nato cristiano, ma da giovane ero alla ricerca di qualche cosa che potesse riempire la mia vita. Ho provato con la politica, ho provato con la religione, ma quando è arrivata la testimonianza a Terracina e sono andato ad un culto il Signore mi ha parlato con un cantico “voglio andar di valore in valor”. Anche se vengono le tempeste, i marosi, voglio andare di valore in valor e fino al fine seguire il Signor!

2.        ...

3.        Pastori presenti per la prima volta

Romolo Gesmundo per presentare l’opera dei Gedeoni: nel lontano 1984 il Signore mi ha chiamato a salvezza, ero un ragazzo con la voglia di divertirsi, facevo uso di droga, bevevo alcolici, ma, ad un certo punto nella mia adolescenza, ebbi un incidente stradale e da quel momento la mia voglia di vivere e di affermarsi in questa società si fermò! Mi resi conto che avevo imboccato una strada in discesa nella quale mi stavo autodistruggendo, ma, grazie alla testimonianza di mia zia, ascoltai per la prima volta il messaggio dell’Evangelo che mi parlava di un Gesù Risorto.

Gesù il Salvatore che perdona i peccati. Da quel momento all’udire la parola di Dio la mia vita cambiò radicalmente, dopo aver ascoltato il messaggio dell’Evangelo, entrai nella mia cameretta, invocai il nome di Gesù che trasforma, che salva e che guarisce, in un istante una pace ed una gioia pervase la mia vita trasformandomi sotto l’impulso della grazia. La droga e l’alcol lasciarono la mia vita. Da quel giorno dichiarai apertamente che lo avrei servito con gioia alla sua presenza.

Colgo l’occasione di ringraziare il Presidente, il Segretario e tutti voi dell’IPL che siete qui presenti, per lo spazio concessomi di presentare l’opera dei Gedeoni in Italia e di utilizzare questi pochi minuti di presentazione.

Dal 1985 faccio parte dell’opera dei Gedeoni e in questi anni il Signore mi ha dato grazia di vederla crescere meravigliosamente in tutta Italia. Ho visto diverse anime venire al Signore ed essere salvate attraverso questo ministero. Proprio attraverso il ministero dei Gedeoni che questa mattina mi rivolgo a voi perché so che siete pastori di chiese, e credo che all’interno di ciascuna chiesa che rappresentate nasca un gruppo di Gedeoni che attraverso di esso, si possano raggiungere con la parola di Dio tante anime che sono sulla via della salvezza. Chi sono i Gedeoni?

L’associazione è composta da credenti professionisti e imprenditori appartenenti alle Chiese Evangeliche la cui unica attività consiste nel distribuire gratuitamente le Sacre Scritture prevalentemente in 5 aree di competenza: alberghi (hotel, navi da crociera), caserme militari (Vigili del Fuoco, etc.), carceri, ospedali (cliniche, case di riposo, studi medici e dentistici)  scuole ed università. L’associazione nasce in America nel 1899 ed attualmente è presente in 194 Nazioni nel mondo, ha tradotto la Parola di Dio in 94 dialetti, e ha distribuito 1.651.000.000 di copie del Nuovo Testamento. Le caratteristiche dei Gedeoni si contraddistinguono in sette punti e sono: credenti, uomini del libro (che amano la Parola di Dio), uomini di preghiera, di fede, dal cammino separato, che testimoniano, compassionevoli, generosi.

L’associazione distribuisce nelle aree di competenza diversi formati di copie della Parola di Dio a seconda della destinazione (un Nuovo Testamento per le carceri e le scuole, uno di colore bianco per il personale medico, un’ altro con caratteri più grandi per gli ammalati in ospedale, ed un Nuovo Testamento con la traduzione in 4 lingue per gli alberghi – italiano, inglese, francese, tedesco -). Il materiale che i Gedeoni distribuiscono gratuitamente non è destinato per i credenti nelle chiese ne tanto meno per le chiese, ma è destinato per la distribuzione nelle 5 aree di competenza sopra citate, e per gli usi (previa offerta) della testimonianza personale che i Gedeoni svolgono al di fuori delle aree stesse.

L’obiettivo di donare la Parola di Dio è quello di testimoniare di Gesù e portare anime a Cristo. Anch’io attraverso la testimonianza personale e la Parola di Dio ho incontrato Gesù. Credo che ciascuno di noi è chiamato ad assolvere questo compito che ci è stato affidato. Fratelli rivolgo un invito affinché, se all’interno delle vostre chiese ci sono dei credenti che hanno determinate qualità evangelistiche e che sentono il desiderio far parte dell’opera dei Gedeoni, c’è la possibilità si far nascere un campo nella zona nella quale il Signore vi ha chiamati. Attraverso la distribuzione gratuita della Parola di Dio e la preghiera si potranno raggiungere delle anime che porteremo in chiesa per poi farle crescere e successivamente farle diventare discepoli del Signore.

Dopo oltre un secolo l’associazione dei Gedeoni è la prima interdenominazione internazionale che ha raggiunto (più di un miliardo e mezzo) di copie distribuite in tutto il mondo. Circa 9 milioni in Italia, una media annua di 80 milioni di copie nel mondo, oggi è presente in 194 Paesi nel mondo, ha tradotto in 94 lingue o versioni della parola di Dio ed ha come iscritti 193.000 Gedeoni, e 103.000 Ausiliarie (mogli dei Gedeoni), con 10.700 campi in tutto il mondo e in Italia è presente con 117 campi.

Ultimamente il Signore ci ha dato grazia di entrare a Rebibbia, è stata un’esperienza bellissima, ho organizzato due riunioni, una presso la palestra del penitenziario per il personale di Polizia Penitenziaria e Civile dove abbiamo distribuito 400 Nuovi Testamenti, l’altra all’interno del carcere di Rebibbia nel teatro con i detenuti e sono stati donati nelle mani dei detenuti presenti alla riunione circa 90 copie del Nuovo Testamento. All’interno del penitenziario Nuovo Complesso di Rebibbia sto seguendo diversi detenuti e uno in particolare sta aprendo il cuore al Signore, il Signore lo sta toccando. Quest’ultimo sentendo l’avvocato per un problema legato alla sua detenzione mi ha detto: “Mauro lo vedo cambiato, è diventato un’altra persona, ha un viso diverso, non parla come prima, è diventato un cristiano!” Alleluia!

Oltre alle aree di competenza i Gedeoni testimoniano personalmente di Gesù, colgono alcune occasioni per donare la parola di Dio a quanti  sono disposti ad ascoltare, ricordiamoci che è un dono che noi facciamo, è una visione nella quale crediamo, è un dovere che dobbiamo assolvere, come disse l’apostolo Paolo: “guai a me se non evangelizzo, necessità me ne imposta!” Soprattutto voi pastori avete la responsabilità di incoraggiare i credenti ad uscire nella messe.

L’associazione dei Gedeoni Internazionale ha una struttura in organigramma, l’Italia si trovano all’interno di  un’Area Europea con altri paesi. l’Italia ha sua volta ha una sua struttura composta da uno staff nazionale e 13 Area Director  per Regione. La mia figura che attualmente ricopro è l’Area Director 7  del Lazio. Che cosa è un Campo Locale? Il campo dei Gedeoni è composto da almeno 6 membri che si incontrano (una volta al mese), in una  riunione di campo, con lo scopo di pregare per essere sostenuti ed incoraggiati nel lavoro, nell’edificazione personale e per programmare il lavoro di distribuzione da condividere con i membri del campo pianificando gli obiettivi nelle aree di competenza. In ogni campo ci sono almeno 6 figure: Il Presidente, Vice Presidente, segretario, tesoriere, guida spirituale e segretario biblico. Inoltre ci sono anche le mogli dei Gedeoni che vengono chiamate Ausiliarie, anche per loro c’è uno spazio, non solo all’interno del campo locale, che assolvono un compito molto importante soprattutto quello di sostenere nella preghiera i loro mariti nel lavoro evangelistico, anche quello di partecipare alle distribuzioni nelle aree di competenza dove è prevista la figura femminile. Ho concluso questa breve esposizione e spero di essere stato esauriente in questo spazio concessomi nel farvi conoscere l’opera dei Gedeoni.

Colgo l’occasione per distribuirvi una lettere di invito per il prossimo convegno dei Gedeoni che quest’anno si terrà Dio volendo presso l’Hotel Selene (a Pomezia) sabato 25 giugno alle ore 19:30 mi farà piacere la vostra partecipazione. E’ un momento per condividere la comunione fraterna, conoscervi con le rispettive mogli,  edificarci nell’opera, e cenare insieme presentandovi l’intero staff Nazionale dei Gedeoni. Ingresso è libero per gli invitati e non vi chiediamo offerte.

Voglio lasciarvi un versetto: Atti 6:7 “Intanto la parola di Dio si diffondeva, e il numero dei discepoli si moltiplicava grandemente in Gerusalemme; e anche un gran numero di sacerdoti ubbidiva alla fede.”

Vi ringrazio di avermi dato questa opportunità e vi esorto di sfruttare questo tempo di libertà che abbiamo in Italia per predicare il Vangelo, perché non sappiamo quello che averrà domani. Il Signore ci Benedica.

4.        Chiese CCCC (Massimo Canale): il Preidente è stato confermato il Pastore Abele Aureli (Frosinone), vice il Pastore Iannì (Sora), consigliere io. Abbiamo più o meno le stesse attività di IPL e al momento siamo solo una comunione di chiese, non siamo ancora un’Associazione. Abbiamo fatto una campagna evangelistica a Veroli con un missionario dall’Argentina (Juan Carlos Cozzolino) ed ha un bel ministerio. Ne abbiamo programmato altre tre per quest’anno. Siamo attualmente 9 comunità, ci incontriamo ogni due mesi e ogni tre mesi abbiamo un culto insieme.

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7.        Lidia Alicino:  come è stato anticipato, oggi 21 maggio 2011 si apre una nuova pagina negli annali dell’IPL! Segniamolo, non dimentichiamolo e niente è a caso, quindi senz’altro Dio ci vuole dare qualche cosa di più, qualche cosa di particolare, di diverso perché verrà da una voce femminile. La voce femminile è diversa perché viene da una donna, la donna è diversa dall’uomo, quindi condividerà la Parola di Dio ma con l’unica mente in Cristo, ma naturalmente con l’esperienza, con la voce, con la visione di ciò che Dio ha messo in questo vaso. Io credo che ci sia qualche cosa di buono e di particolare, anche perché conosco la sorella Maddalena che è di grande coraggio. La conosco da tanti anni e sotto un certo aspetto sono anche un po’ mamma spirituale per lei. Sono contenta perché da tanti anni serve il Signore e come ogni donna, come ogni mamma cristiana ha un incentivo in lei perché essendo mamma, manager di una casa, ha imparato a sue spese, attraverso l’esperienza ad essere insegnante e predicatrice. I nostri figli, non volendo, ci spingono anche a questo lavoro nella nostra casa. C’è quindi qualche cosa di particolar nelle donne, prendiamolo, sarà di benedizione! Maddalena è cresciuta nella grazia, nell’amore e nel timore di Dio, porta la Parola di Dio periodicamente e quindi è cresciuta in questo, è maturata nella Parola di Dio, nella conoscenza di essa per cui la vogliamo accogliere incoraggiandola soprattutto dalla parte maschile perché questo è un impatto da ricordare perché sarà una grande benedizione che viene da un vaso femminile. Penso che sia un certo punto di maturità al quale ci stiamo aprendo e l’accettiamo perché Dio è grande e parla in molti svariati modi!

8.        Predicazione (sorteggiata la sorella Maddalena Rolli): volevo fare una testimonianza rispetto al fatto che oggi sono qui su questo pulpito. L’ultima riunione IPL io non c’ero perché stavo pitturando casa e quando mio marito mi ha salutato dicendomi “ciao ci vediamo dopo” io ho detto a me stessa: “chissà quando predicheranno le donne all’IPL!” ma non perché volevo predicare, io ero l’ultima, non avrei mai voluto predicare! In quel momento ho sentito: “tu sarai la prima, la prossima volta!” E’ stata una cosa che non mi è mai successa, una testimonianza interiore così forte, tanto che ho avuto subito anche il messaggio. Quando mio marito è tornato e mi ha detto “devi predicare”, lui è rimasto sorpreso della mia reazione, forse non si aspettava io sorriso, ma ero tranquilla. Sicuramente c’è un po’ di trepidazione, perché tutti qua potete insegnare a me, non lo dico per falsa umiltà ma se il Signore ci chiama, ci chiama.

Il tema di questa meditazione è “Chiamati!”, e non sto parlando di una chiamata ministeriale, ma di una chiamata in generale dell’essere umano. Noi magari diciamo: “Signore, grazie che ci hai chiamati!”, ma subito dopo “ma perché ci hai chiamati?” Perché questo? Perché a volte nella vita del cristiano ci sono momenti difficili, di sofferenza, di scoraggiamento. Per questo leggiamo Isaia 43:1-2 “ Non temere, perché io ti ho redento, ti ho chiamato per nome; tu mi appartieni. 2  Quando passerai attraverso le acque io sarò con te, o attraverserai i fiumi, non ti sommergeranno; quando camminerai in mezzo al fuoco, non sarai bruciato e la fiamma non ti consumerà. 3  Poiché io sono l'Eterno, il tuo DIO” La Scrittura mette in evidenza il “quando passerai”, non il “se passerai” perché nella realtà passiamo momenti di difficoltà.

Gesù ci ha chiamati, e come ha chiamato i suoi dodici i quali hanno dato una risposta, perché la chiamata esige una risposta, “lasciata prontamente la barca o le reti” così anche noi abbiamo lasciato la nostra vecchia vita, il nostro modo di pensare, di agire e abbiamo seguito Gesù.

Uno di questi dodici, Pietro sul quale mi voglio soffermare questa mattina proprio per le due lettere che ha scritto, in lui vediamo la sua maturazione, in lui mi piace vedervi perché era una persona passionale, impulsiva, una persona debole e io sono così. Però nel corso della sua vita prima con Gesù e poi senza Gesù presente fisicamente, c’è stata proprio una maturazione. Mi piace toccare quanto dice nelle sue lettere perché parla di ubbidienza (1Pietro cap. 1:2) “eletti secondo la preordinazione di Dio Padre, mediante la santificazione dello Spirito, per ubbidire e per essere aspersi col sangue di Gesú Cristo: grazia e pace vi siano moltiplicate”. Gli aspetti che vorrei mettere in evidenza dalle lettere di Pietro sono tre: la sofferenza,  l’eredità e la speranza. Li ho messi in quest’ordine anche se lui parla prima di “viva speranza” poi parla di eredità e quindi di sofferenze. Io ho messo prima le sofferenze perché mi piace così. Al verso 6 del cap. 1 Pietro dice “A motivo di questo voi gioite anche se al presente, per un podi tempo, dovete essere afflitti da varie prove”, ricordando anche quello che Gesù diceva, infatti gli aveva detto “nel mondo avrete tribolazioni ma fatevi animo perché io ho vinto il mondo!”. Al verso 13 ci invita ad essere vigilanti “Perciò, avendo cinti i lombi della vostra mente, siate vigilanti”. Sapete, io vengo da un posto di campagna e il “cinto fruttifero” (qui parla di essere cinti nella mente, di mantenere buoni pensieri, buone attitudini, di mantenere ciò che è buono, Dio dice infatti “io so i pensieri che ho per voi, pensieri di pace e non di male”, lombi cinti ci parla di essere attenti, ad avere un giusto pensiero verso le cose di Dio, verso i fratelli verso questo mondo) è una lamiera di metallo che si mette intorno agli alberi da frutta, sui rami o sul tronco, perché questo mantiene la linfa fruttifera, non la fa fuoruscire. La definizione è la seguente: “striscia di lamiera che si avvolge strettamente ai rami o al tronco di piante da frutto per limitare la discesa della linfa e aumentare così la fruttificazione”. E questo scriveva Pietro ricordandosi di ciò che Gesù diceva quando era con lui Giov. 15:16 “vi ho chiamati perchè portiate molto frutto”. Che ha a che fare questo con la sofferenza? Nella sofferenza noi possiamo perdere frutto, ci possiamo scoraggiare, possiamo non vedere più come Dio vede, quindi perdere quello che abbiamo ricevuto. Quindi avere cinti i lombi della mente per non permettere di perdere il frutto, di non perdere i buoni pensieri o i buoni propositi.

Pietro parla anche di sofferenza alla cap. 3:17 della sua prima lettera E' meglio infatti, se tale è la volontà di Dio, soffrire facendo il bene piuttosto che facendo il male”. Noi possiamo pure soffrire facendo il male. Sicuramente Pietro per lungo tempo ha sofferto ricordando che aveva rinnegato Gesù e quindi dice che è meglio soffrire facendo il bene piuttosto che il male. Ci sono anche altri esempi di sofferenza, al cap. 4:15 leggiamo “Nessuno di voi abbia a soffrire come omicida o ladro o malfattore, o perché si impiccia negli affari degli altri;   16  ma, se uno soffre come cristiano, non si vergogni, anzi glorifichi Dio a questo riguardo.” Poi Pietro parla di una sofferenza che Gesù stesso ha passato, come esempio per noi, 1Pietro 2:20 “Che gloria sarebbe infatti se sopportate pazientemente delle battiture, quando siete colpevoli? Ma se sopportate pazientemente delle battiture quando agite bene, questa è cosa gradita a Dio 21  A questo infatti siete stati chiamati, perché Cristo ha sofferto per noi, lasciandoci un esempio, affinché seguitate le sue orme.” Pietro dice poi che la sofferenza è per un tempo e consideravo il paragone fra il Pietro che scrive le epistole con quello che ci viene raccontato nei Vangeli, quello che ha maturato nel tempo, infatti in 1Pietro 5:10 “E il Dio di ogni grazia, che vi ha chiamati alla sua eterna gloria in Cristo Gesú, dopo che avrete sofferto per un po' di tempo, vi perfezionerà egli stesso, vi renderà fermi, vi fortificherà e vi stabilirà saldamente”. Quando ho letto questi termini mi è venuto in mente la roccia, è vero, la roccia è Cristo ma Egli ha chiamato Pietro “roccia”. Questa è un’esortazione che ho avuto per me stessa, Gesù l’ha chiamato “pietra” prima che lo rinnegasse, quando non si sapeva che avrebbe scritto queste lettere. Quando avrete sofferto per un po’ di tempo Egli vi stabilirà, vi renderà stabili, forti come me, mi ha fatto forte, dice Pietro, io ero una canna e ora sono forte, sono una roccia, perché “chiama le cose che non sono come se fossero”. C’è un pastore che dice sempre: “i fatti della vita sono difficili, ma Dio è buono e redime con i suoi atti i fatti della vita!”

Nella chiamata c’è anche la sofferenza. Pietro parla anche di eredità al cap. 1:4, che non marcisce, incorruttibile e parla di una vita donata giov. 10:10 “Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; ma io sono venuto affinché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza”, questa è l’eredità, la vita abbondante. Gesù quel giorno che entrò nel Tempio ed aperto il rotolo di Isaia e lesse quello che parlava di lui Luca 4:18 “Lo Spirito del Signore è sopra di me, perché mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato per guarire quelli che hanno il cuore rotto, per proclamare la liberazione ai prigionieri e il recupero della vista ai ciechi, per rimettere in libertà gli oppressi, 19  e per predicare l'anno accettevole del Signore».21  Oggi questa Scrittura si è adempiuta nei vostri orecchi”. Siccome noi siamo in Cristo, ed è scritto giov. 4:17 “così come Lui è, tali siamo noi in questo mondo”, quello che Lui ha ricevuto non è che si è perso, l’ha dato a noi. Vediamo l’opera di evangelizzazione che possiamo fare ed è meraviglioso perché non viene da noi, cioè non si deve avere abilità extranaturali, ma è la Parola, essa salva, battezza, lo ha fatto con noi, lo farà con altri. Questa eredità a volte ce ne appropriamo subito perché è una verità che ci viene data subito, ma poi comprendiamo cammin facendo cosa significa, probabilmente come anche ha capito Pietro quando gli ha detto: “tu sei il Cristo, l’Unto!”. E Gesù gli ha risposto: “ la carne e il sangue ti hanno rivelato questo”, ma dopo ha capito. Prima ha parlato per lo Spirito ma dopo ha parlato per il diavolo. Quindi cammin facendo ha avuto una maturazione che gli ha permesso di insegnare a noi quest’oggi attraverso le epistole.

Pietro ci parla di una “viva speranza”, non “speriamo che me la cavo”, perché non basata sulle nostre capacità, più o meno limitate, ma su quelle di Dio. In 1Pietro 1:3 “Benedetto sia il Dio e Padre del Signor nostro Gesú Cristo, il quale nella sua grande misericordia ci ha rigenerati, a una viva speranza per mezzo della risurrezione di Gesú Cristo dai morti” e questa “viva speranza” è una certezza. A me piace tanto quel verso in Geremia 29:11 “Poiché io conosco i pensieri che ho per voi», dice l'Eterno, «pensieri di pace e non di male, per darvi un futuro e una speranza.” Una speranza certa. Pietro parla di una speranza basata sulla grazia come dice nella seconda parte del verso 13 al capitolo 1 “riponete piena speranza nella grazia che vi sarà conferita nella rivelazione di Gesú Cristo.” Lui ne sapeva qualche cosa della grazia, perché era stato riabilitato e non so se quando lo ha rinnegato sapeva quanto era grande la grazia e l’amore di Gesù perché pianse amaramente. Pietro descrive questo concetto nell’ultimo verso della seconda lettera 2Pietro 3:18 “Crescete invece nella grazia e nella conoscenza del Signore e Salvatore nostro Gesú Cristo”, quindi se noi cresciamo nella conoscenza e nella grazia che non avviene dall’oggi al domani, un po’ come il frutto ad esempio il pomodoro, del quale prima si pianta la piantina e poi a suo tempo ci sarà il frutto. Quindi grazia e conoscenza e noi cresceremo anche sbagliando e soffrendo, perché la grazia ci accompagna nella sofferenza, non è che ci evita la sofferenza, viene con noi.

Quindi se cresciamo nella conoscenza e nella grazia di Dio, passeremo insieme alla grazia la sofferenza, comprenderemo e perciò riceveremo l’eredità avendo la speranza del nostro Signore. Amen.

9.        ...

10.    Franco Greco: vi porto i saluti di tanti fratelli da Vico Equenze dove ci sono state delle consacrazioni, mi sono presentato come pastore che faccio parte di IPL e tutti ci conoscono. Sono 6 anni che facciamo le conferenza a Spinaceto, ma quest’anno ci fermiamo per valutare il lavoro fatto e per chiedere più luce sul lavoro da fare. E’ bello quando stiamo nell’unione insieme. Nel gennaio 2013 riprenderemo di nuovo le conferenze a Spinaceto.

11.  Programma dei prossimi incontri IPL:

Data

Tipo Incontro

Località

Sabato 4 giu 11

Incontro di preghiera

Dalle ore 10 alle ore 12 a Rebibbia

Sabato 11 giu 11

Celebrazione Pentecostale

Ore 17 a Rebibbia

Sabato 10 set 11

Riunione IPL

Ore 10 a Fiumicino

Lunedì 17 ott 11

Incontro Pastori

Ore 19 a Acilia (Giannini)

Sabato 19 nov 11

Riunione IPL

Ore 10 ad Acilia (Giannini)

 

12.   Prossimo incontro dei Pastori: lunedì 17 ottobre alle ore 19 ad Acilia (Pastore Giannini).

13.   ...

 

 

Il Segretario

 

Carlo Galioto

 

- Presidente di turno

Past. Riccardo Alicino

331-2429997

AlicinoRiccardo@libero.it

- Segretario di turno

fr. Carlo Galioto

339-1260778

 c.galioto@tin.it