1.
La riunione è iniziata con la lettura della
Scrittura da parte del pastore della chiesa ospitante, Alfredo Giannini, in Giovanni 17:17
“Santificali nella verità: la tua parola è verità. 18 Come tu hai mandato me nel mondo, anch'io
ho mandato loro nel mondo. 19 E per loro io santifico me stesso,
affinché anch'essi siano santificati in verità.20 Io non prego soltanto
per questi, ma anche per quelli che credono in me per mezzo della loro parola:21
che siano tutti uno; che come tu, o Padre, sei in me,
ed io sono in te, anch'essi siano in noi: affinché il mondo creda che tu mi hai
mandato. 22 E io ho dato loro la gloria che tu hai
dato a me, affinché siano uno come noi siamo uno”. Sono tre gli aspetti interessanti che troviamo in questo
passaggio:
i. Santificali: noi siamo chiamati ad
essere servi di un Dio santo, chiamati a portare una parola, che è santa e credo
che la nostra posizione non debba essere assolutamente diversa. In un’altra
parte della Scrittura sta scritto : “siate santi
perché io sono un Dio santo” e noi dobbiamo vivere la santità, la dobbiamo
vivere perché la santità significa che per essa qualcuno (Cristo) ha pagato un
prezzo.
ii. Io non prego soltanto
per loro ma prego anche per quelli che hanno creduto in me: guardate che grande
privilegio, chi si è sacrificato? Chi ha preso il nostro posto? Chi ci ha reso
santi con il suo sangue? Sta pregando per ciascuno di noi, sta intercedendo. Io
mi sento un privilegiato perché so che lassù il Signore Gesù sta intercedendo
presso il Padre per me.
iii. Che loro siano uno come io
e Te siamo Uno: sapete, quando parliamo di unità a me non piace, io vorrei
qualche cosa di più. Come ho detto nell’ultimo matrimonio, la coppia vive in
regime di “unicità”, che è molto di più dell’unità, unicità significa
“essere unico”, unico come Dio Padre, Dio Figlio e Dio Spirito Santo sono una
sola cosa, noi dobbiamo imparare ad essere “unici” nel nostro stare insieme.
Unici! Perché quando l’Apostolo Paolo fa quel meraviglioso paragone che è
quello del Corpo, io non potrò mai dire che la mia mano è a Torvaianica
e il resto del corpo è qui ad Acilia! No, la mia mano è un tutt’uno con il mio
corpo. Quindi noi dobbiamo auspicare di sviluppare questo senso di “unicità”
che va oltre l’unità. L’unità è un accordo di intenti, di affinità, di
simpatie, di quant’altro, ma essere unico è qualcosa di fondamentale.
E chiudo ricordando un
po’ la storia con un motto romano: “dividi et ìmpera!” Noi più
separiamo, più dividiamo e più imperiamo, ma su che cosa imperiamo? Se non in
quell’angolino misero e spoglio che ci siamo costruiti! Questo è il mio luogo,
nessuno me lo può stoccare, io qui impero. Ma non è questo il testo che ci ha
dato il Vangelo di Giovanni, “che loro siano uno come io
e te siamo uno”, un’unità totale, perfetta che esiste fra il Padre e il Figlio!
Deve essere l’unità che contraddistingue la Chiesa! E questa comunione di servi non vuole
essere né una chiesa né un’altra denominazione, ma vuole essere soltanto
l’essenza di appartenersi l’un, l’altro in un solo nome, quel nome che è Cristo
Gesù che ha pagato per ciascuno di noi! Che ci ha reso santi, che ci ha dato
questo splendido esempio, “Signore, Padre, che loro siano uno come io e Te siamo Uno”.
Per cui io voglio
credere, voglio dichiarare che questo nostro cammino, cominciato più di
vent’anni fa, possa continuare a svilupparsi in questo senso, “io appartengo al
Corpo di Cristo”, con il mio ruolo, con la mia posizione, con i miei pensieri,
con le mie vedute, ma appartengo al Corpo di Cristo! E il Corpo di Cristo è
unico, e sapete qual è l’importanza della Chiesa? Non tanto il riconoscersi in
un gruppo, in una denominazione, in una teologia particolare, ma l’importanza
della Chiesa sta nel dimostrare, oggi più che mai, l’espressione dell’essere
vivo di Cristo, Cristo risorto si manifesta nella Chiesa e attraverso la
chiesa! Dio ci benedica.
E’ seguito un tempo di adorazione, lode e preghiera..
2.
..
3.
Apertura
dei lavori del Presidente di turno Andrea Thomas col benvenuto a tutti i
presenti.
4.
Per i responsabili dei giovani (Fabrizio
Terregna): abbiamo
un progetto da realizzare, una giornata dedicata alla “Creatività” (rassegna di
fotografia, cortometraggi, mimi, interviste, etc) che
potrebbe avere un tema del tipo: “Ispirati per creare”. Dopo varie ipotesi e
varie proposte, si sono prese le seguenti decisioni:
-
L’incontro
dei giovani IPL sarà sotto la Tenda Cristo è la Risposta sabato 26 gennaio
dalle ore 17 alle ore 20.
-
La
riunione dei Responsabili per preparare l’evento sarà lunedì 26 novembre
alle ore 19 sempre alla Tenda.
-
Si
invitano i Pastori a stimolare i giovani ad andare preparati con delle idee e
delle proposte.
5.
Incontro preghiera sorelle (): ogni 15 giorni, di
giovedì alle ore 10, c’è la preghiera delle sorelle. E’ sempre una benedizione
partecipare! C’è bisogno di preghiera per combattere nello Spirito. E’
importante diffondere l’informazione per coinvolgere più sorelle possibili. Il
prossimo incontro sarà giovedì 22 novembre alle ore 10 nella chiesa della
Magliana (Roma).
6.
Pastori e anziani presenti per la prima volta in IPL:
·
Ray Smith e sua moglie (Oklaoma
-USA): (Thomas:
è stato missionario in Italia per tre anni, tanti anni fa, con le chiese
cingalesi, adesso è insegnante negli USA nella Oral Roberts University). In questo momento ci sono tante
persone fuori dal Regno di Dio, perdute veramente e senza speranza.
Trentacinque anni fa ho incontrato un uomo dalla luce bianca incredibile
davanti a me in una piccola chiesa in una montagna della Virginia e dal quel
momento tutto è cambiato nella mia vita. Prima ero un criminale, veramente, per
me non era un problema puntare la pistola sulla testa di una persona e sparare,
ma adesso il mio obiettivo è mettere la Parola di Dio nei cuori delle persone.
E’ un onore essere con
voi oggi, 30 fa quando sono venuto per la prima volta in Italia, mi sono reso
conto che è un posto speciale nel senso che ci sono
persone da tutte le parti del mondo, come Antiochia.
Parliamo qui di portare l’Evangelo in qualche cosa che va oltre l’unità, stiamo
parlando di giovani perché loro sono oggi il nostro futuro, e abbiamo la grande
opportunità di prepararli. In questo momento io ho 4 studenti americani che
frequentano la chiesa del Pastore Daniele Rosi e apprezzano quello che viene
fatto e sono molto contenti di essere in Italia. Quattro anni fa ho portato 5
studenti, e anche loro si sono trovati bene.
All’università è mia
responsabilità insegnare agli studenti il lavoro della missione, ma per
completare l’insegnamento ai ragazzi ho un’idea su cui prego da ventidue anni,
e credo che adesso sia il momento opportuno per realizzarla, è un mio sogno e
credo che sia anche un progetto divino ed è questo: che ogni anno, da fine agosto
a metà dicembre, poter condurre qui venti studenti per insegnare loro anche sul
lavoro della missione oltre tutti gli altri corsi, ma in un posto dove possono
imparare al meglio. Io ho appreso questa sera che la chiesa più grossa di Roma
è la comunità Rumena, ci sono Africani, Asiatici, Europei, Latino-Americani,
Nord-Americani e perfino australiani, nella città di Roma! Dove i miei studenti
potrebbero imparare meglio se non a Roma? Abbiamo uomini e donne di Dio maturi
che sono stati tanti anni con Signore e abbiamo anche giovani entusiasti
all’inizio del loro cammino spirituale. Questi studenti dovranno andare a
vivere presso famiglie di credenti sia italiani che extracomunitari, e
lavoreranno nella chiesa che quella famiglia frequenta sottomettendosi
all’autorità di quella chiesa. Non vengono gratuitamente, ma pagando il vitto e
l’alloggio. L’obiettivo è stare e collaborare con uomini e donne che stanno
facendo un lavoro ministeriale, e queste persone che potrebbero insegnare ai
miei studenti siete voi! Io gli posso insegnare le cose dei libri. Che le chiese
possano diventare, per quei mesi, la loro famiglia. E’ probabile che alcuni di
voi in questo modo avranno l’opportunità di cambiare la vita di questi ragazzi
per sempre.
Ci sono situazioni della
vita difficili che non possono essere cambiati, il colore della pelle, le
condizioni e la religione della famiglia, la situazione economica-politica
della propria nazione, ma solo nel Regno di Dio possiamo amare tutti. Io
spero e prego che voi vi disponete davanti a questa opportunità in preghiera
affinché potete farmi avere le vostre lettere in cui
mi chiedete uno o due studenti nelle Vostre chiese. Vogliamo investire in loro
nella stessa maniera che desideriamo che qualcuno investisse nei nostri figli.
Thomas: una cosa che non ha
detto Ray è questa: i 20 studenti vengono anche per fare lezioni, perché le
lezioni che egli tiene all’università, per tre mesi si sposta in Italia e le terrebbe
qua in inglese.
Chiunque di noi fosse interessato a partecipare gratuitamente a queste lezioni,
che si svolgono di mattina, è benvenuto. Quindi seguire le lezioni della Oral Roberts che Ray fa in
Italia, ed eventualmente, facendo un corso avere anche dei crediti. Prima che
andate via, questa sera, dategli un vostro indirizzo e-mail per corrispondere
con lui. Eventualmente si potrà valutare la traduzione in italiano. Preghiamo
per Ray e sua moglie e per questo progetto.
7.
Thomas Andrea: Vi voglio far partecipi di una mia riflessione,
il nostro rapporto con la tenda “Cristo è la Risposta”, con i fratelli che la
compongono, penso che tutti vogliamo bene a loro, penso siamo abituati a vedere
il lavoro della Tenda come un servizio verso di noi, evangelizzano, lasciano un
seme che prima o poi porterà frutto e se si convertono delle persone è a nostro
beneficio, però il tempo passa, sono in Italia da
circa 30 anni, e non sono più giovani come prima. Cominciano a sentire qualche
acciacco e nessuno di loro ha copertura pensionistica.
Pensiamo anche alle
nostre Chiese dove ci sono sicuramente delle persone anziane e ci potrebbe
essere per loro l’esigenza di strutture o sostentamento pensionistico. Se
pensate che avendo pagato le ritenute tutta la vita avranno una grassa pensione
vi sbagliate, perché non per tutti è così, infatti a
volte la pensione è talmente magra che i figli li dovranno aiutare per
mantenersi.
Penso che come chiese
dovremmo iniziare a pensare che siamo sulla terra per fare anche un servizio e
parte del servizio è prendersi cura dei poveri. Credo che dobbiamo andare verso
l’identificazione di strade e porte aperte cominciando a muoverci con i Comuni,
con le Associazioni, con gli Assessorati, etc, per
trovare delle strutture che diventino case di accoglienza e ospizi. Viviamo in
una Nazione che sta invecchiando e la componente giovane è fornita in gran
parte dagli immigrati, quindi ci saranno sempre più problemi con la pensione.
Pensate quanta gente arriverà sempre più con la pensione non sufficiente per
sostenersi, oppure che ci arriverà senza niente chi ha fatto delle scelte di
servizio come i componenti la Tenda e non ha contributi pensionistici. La
possibilità di sopravvivenza per chi non ha nessuna pensione è quella di
continuare a lavorare finchè muore o che il Signore crei delle strutture
che vanno al di là del culto domenicale, qualche cosa a cui dobbiamo cominciare
a pensare. Cioè strutture che siano più famiglia di quello che viviamo adesso.
So che questo non centra niente con la riunione IPL come tale, però credo che
IPL è una struttura che può fornire una unità, che può
creare un fondamento su cui si possono costruire queste cose. Noi siamo sicuri
che il Signore tornerà, ma non facciamo come quello studente che disse a Yonghi Cho: se il Signore torna,
che studio a fare? E il pastore gli rispose: ma se non torna, perché non hai
studiato? Ora quel ragazzo è un medico in Corea e il Signore non è ancora
tornato! Nel nostro contesto siamo molto contenti di vivere il nostro
cristianesimo in modo molto semplice, però credo che dobbiamo pensare a uno livello in più, dobbiamo iniziare a pensare al nostro
modo di vivere la chiesa come una chiesa che cresca nel tempo.
Oggi parlavo con una
nostra sorella nigeriana che ha organizzato un incontro multietnico di donne al
quale deve partecipare qualcuno del Comune per parlare di tutte le possibilità
che i servizi sociali danno agli immigrati. C’è qualche cosa di più che
dobbiamo fare, dobbiamo uscire da un tipo di cristianesimo statico ed entrare
in un tipo di cristianesimo più pratico. Credo che questo sia importante.
Quindi se voi cominciate a pensare a qualche progetto che si può anche fare
insieme, penso che IPL potrebbe essere un sistema per far funzionare questi
progetti a livello sociale, a livello di associazione, perché penso che sia
importante andare verso il futuro con qualche idea e non arrivarci sprovvisti e
da sprovveduti.
Sarà importante per voi
(Tenda ndr) se fratelli che hanno terreni, che hanno la possibilità di
costruire case-famiglia, strutture del genere realizzino
che il vostro servizio verso noi chiese è stato buono, ma ci deve
essere anche un nostro servizio verso voi, nel futuro!
8.
Andrea Thomas: un altro punto che è stato sollevato l’altra
volta: abbiamo modo di trovare un momento per pregare tutti
insieme? Credo che sia un’attività che non dobbiamo eliminare dal
nostro mezzo in quanto sono i momenti in cui preghiamo insieme quelli nei quali,
davanti a Dio, ci sentiamo veramente uniti. Che pensate di questa eventualità?
C’è la voglia e la possibilità di avere degli incontri di preghiera insieme? A
livello pastorale, a livello comunitario, che ne pensate? Dopo varie proposte e
suggerimenti, fra i quali più gruppi in diversi posti di Roma, è stato proposto
di pregarci e lavorarci sopra e portare delle proposte concrete al prossimo
incontro.
9.
Angelo Pulvirenti (Tenda Cristo è la
Risposta): In genere invitiamo sempre le Autorità locali a partecipare a un
culto sotto la tenda, per ringraziarli anche dell’opportunità accordataci. Vi
voglio raccontare di esperienze fatte in altri posti, a Napoli, ad esempio ci
sono testimonianze bellissime, un Presidente di una circoscrizione un giorno mi
chiama e mi dice: da quando mi avete regalato la Bibbia, e avete pregato per
me, Dio ha fatto dei miracoli nella mia vita (si è battezzato lui e qualcun
altro della sua famiglia). In un altro Municipio si è convertito un altro
consigliere, la moglie, suo fratello e altri della famiglia. In questo caso,
per l’incontro di sabato 1 dicembre, invitiamo tutti i Pastori, se
possibile, ad intervenire assieme alle loro chiese. L’obiettivo è che le
persone in autorità conoscano Gesù Cristo. Ad Acilia abbiamo avuto un miracolo,
avevamo grandissime difficoltà finchè il Presidente è
venuto un giorno alla tenda, quando c’era Albino Mentisci, e da quel momento è
cambiato completamente, da quel momento è stato sempre a favore nostro e siamo
rimasti ad Acilia un mese in più del permesso. A Ladispoli la stessa cosa, il
sindaco, un consigliere ed altri sono stati invitati, abbiamo pregato per loro e sono stati
meravigliati perché non conoscevano niente della Chiesa Evangelica.
Nell’invitare le Autorità sotto la tenda abbiamo sempre visto un frutto
meraviglioso. Quindi vi preghiamo di intervenire, non solo i pastori, il primo
di dicembre in cui inviteremo le Autorità del VII Municipio alle ore 19:30
per scambiare qualche chiacchiera e poi alle 20 per il culto, con lo
scopo di raggiungerli con l’Evangelo, dare loro una Bibbia, pregare per loro e
vogliamo dare una buona impressione come numero di persone che partecipano. Un
consigliere di Tor Bellamonaca,
che è stato toccato quando è intervenuto e abbiamo pregato per lui in
un’occasione simile, ci sta aiutando anche negli altri Municipi.
D – Credi che sia il
caso di presentare loro anche qualche opera sociale che viene fatta nel
quartiere, facendo ascoltare loro qualche testimonianza di ragazzi strappati al
mondo della droga?
R – Perché no, come è
stato fatto l’anno scorso.
- E’ seguito un breve
tempo di preghiera.
10. Predicazione affidata al
Pastore Daniele Rosi:
La vita frenetica che viviamo ci porta ad andare avanti senza pensare, senza
ragionare, ci troviamo a fare delle cose per abitudine e questo non ci porta a
riflettere. Alle volte Dio ci dice: fermati ,
riposati! Venite a me, dice Gesù, ed io vi darò riposo. Nel nostro correre a
volte ci troviamo ad essere aggravati e travagliati. Leggiamo tre versetti che
saranno il senso di quello che il Signore ci vuole dire:
Giov 15:16 “Non siete voi che
avete scelto me, ma son io che ho scelto voi, e v'ho costituiti perché andiate,
e portiate frutto, e il vostro frutto sia permanente; affinché tutto quel che
chiederete al Padre nel mio nome, Egli ve lo dia”.
Gesù scelse i dodici Apostoli da gente ordinaria, ma
chi erano essi veramente? Si potrebbe dire che erano gente qualunque, quasi che
fossero scelti per caso, ma perché li scelse? Non per quello che erano ma per
quello che avrebbe fatto di loro! Ed è sempre così! In luca 6:12 leggiamo che Gesù
prima di scegliere i 12 apostoli trascorse la notte in preghiera, pregò e il
giorno dopo scelse i dodici. Ora supponiamo e crediamo che Gesù abbia pregato
tutta la notte
chiedendo al Padre quale era la Sua volontà, ha chiesto al Padre indicazioni;
ma potrebbe essere pure che in qualche modo Gesù abbia vissuto un’altra delle
sue battaglie, perché Gesù era comunque un uomo, sapere che c’era un piano da mettere in atto
e scegliere persone che non erano assolutamente in grado di poterlo portare
avanti, poteva essere una tentazione: scegliere quello che Dio ha stabilito?
Oppure guardare alla situazione e scegliere ciò che è meglio per quel tipo di
situazione?
Le persone che aveva
sotto mano Gesù erano “persone qualunque”, perché non
trovare chi era in grado di poter fare qualcosa di meglio? Trovare uomini più
saggi, uomini di un certo calibro, di una cultura più elevata? Quali potevano
essere Nicodemo, Giuseppe d’Arimatea! Qualsiasi
agente finanziario, davanti alla presentazione di un progetto da realizzare con
quelle persone, avrebbe detto: il tuo progetto è destinato a fallire!
Non ci stanno possibilità di successo! Che cosa poteva fare un piccolo gruppo
eterogeneo, parte del quale composta da contadini, pescatori, che erano privi
di istruzione? Cosa poteva fare questo piccolo gruppo per conquistare il mondo?
Chiunque avrebbe pensato che l’intero progetto di diffondere il Messaggio della
Fede Cristiana fosse condannato in partenza! Eppure questi uomini riuscirono a
sconvolgere Gerusalemme e tutto l’Impero Romano! E questo è sorprendente! Ma
ciò è possibile con Gesù, perché la sua forza si dimostra perfetta nella nostra
debolezza.
Noi siamo chiamati a predicare l’Evangelo, questo è il
nostro compito come uomini e come servi di Dio, ma non perché siamo migliori
degli altri. L’essere un pastore, un apostolo, uno dei 5 ministeri non è una
sorta di vantaggio, non è qualche cosa di cui vantarsi, per me il servizio è
una responsabilità maggiore. Un giorno Dio ci chiederà conto di più rispetto
alle ”pecore” che Dio ci ha affidato. Sicuramente è un onore, ma l’onore è nel
servire. La Bibbia ci dice che “c’è chi semina, c’è chi annaffia, ..” , molte volte siamo noi però che vogliamo far crescere
e quando cerchiamo di far questo, avremo
sempre “terra bruciata”. E’ Dio che fa crescere ogni cosa.
Dio ci ha chiamati, siamo consapevoli di questo fatto?
Alle volte io penso che possiamo cadere nello scoraggiamento, forse proprio
perchè non riusciamo a vedere frutto nei nostri ministeri, frutto nella nostra
chiesa e alle volte ci facciamo la domanda: Signore, mi hai chiamato? Non mi
hai chiamato? Questa sera il Signore ti dice: io ti ho scelto e ti ho
costituito perché tu vada e porti molto frutto. Questo deve essere il primo
punto fermo della nostra vita.
Il secondo aspetto lo troviamo nel
secondo verso: Giov.
4:35 “Non
dite voi che ci sono ancora quattro mesi e poi vien la mietitura? Ecco,
io vi dico: Levate gli occhi e mirate le campagne come già son bianche da
mietere”.
Che strana cosa, Gesù porta i discepoli in un campo di
grano che non era pronto per essere mietuto, era ancora verde, infatti Gesù dice “voi dite che mancano ancora quattro mesi,
ma io vi dico: levate gli occhi e guardate”!
Spesso noi guardiamo alle circostanze, a quello che abbiamo davanti, quello che il
Signore vuole è che noi incominciamo a guardare oltre, non quello che vedono i
nostri occhi naturali, Gesù sta dicendo: non guardate questo campo che ancora
deve maturare, io vi dico che già c’è un campo, che è maturo, che è pronto per
essere raccolto! Non ci dobbiamo limitare a guardare quello che ci sta intorno,
poche finanze, pochi mezzi, poche persone!
Quella vedova, alla quale morì il marito e alla quale
stavano portando via i figli, andò dal profeta Eliseo ed Egli le disse: che
cosa hai? Lei rispose: ho solo un vasetto d’olio. E Dio fece qualcosa di
speciale, usò quel piccolo vasetto d’olio per fare il miracolo! Non limitiamoci
a guardare le cose che ci circondano, incominciamo a guardare quello che è il
piano di Dio, a levare gli occhi in alto e a mettere in atto la nostra fede.
Noi siamo chiamati a predicare l’Evangelo, se vogliamo
cambiare questo mondo, lo potremo fare solo attraverso la predicazione della
Parola. Io non credo che saranno i miracoli a cambiare il mondo, Gesù faceva
miracoli e che cosa è tutto quello che ha ottenuto? Essere crocifisso! Lui
guarì un malato in giorno di sabato, e quello che ottenne fu un’opposizione: come ti permetti di
guarire in giorno di sabato? Il miracolo attira, ma quello che tocca il
cuore delle persone è la Parola di Dio!
Io credo che come servi di Dio dobbiamo un pochino
tornare forse alle origini. Gli Apostoli predicavano Cristo e Lui crocifisso, e
in quel tempo non c’era niente, nulla era più garantito che
il fallimento della loro missione. Perché in quel tempo predicare
qualcuno “appeso al Legno”, (chi veniva appeso al legno se non i malfattori, i
delinquenti, gli infami, gli schiavi), era già un fallimento in partenza, non
aveva senso. Se mettevi un uomo sulla
croce tutti lo deridevano, lo schernivano. Un Gesù crocifisso non era affatto
la figura ideale per attrarre né gli Ebrei, né i Gentili, ma questo era il Gesù
che conoscevano ed era l’unico che predicavano e con la loro predicazione conquistarono
il mondo.
Noi non dobbiamo adattare Dio all’uomo, non dobbiamo
predicare un Dio fatto a loro immagine, non dobbiamo predicare un ideale
popolare, ma il Gesù dei Vangeli, il Gesù del Golgota.
Gli Apostoli, nel momento in cui ricevettero quel dono meraviglioso, il dono
dello Spirito Santo, non furono più soltanto degli uomini, Dio aveva creato una
sorta di “nuovi Homo Sapients”, o “uomo spiritual”,
era uomini dello Spirito e questo si dimostrò in molte maniere, non solo nelle
guarigioni spettacolari.
Questi uomini quando pregavano le cose accadevano,
quando perseguitati erano in grado di
rallegrarsi, quando predicavano lo
facevano con potenza e dimostrazione di Spirito, quando toccavano gli
ammalati questi erano guariti, quando
erano in difficoltà non erano afflitti, quando erano perplessi non erano
disperati, quando erano abbattuti non
erano però distrutti. Tutti gli Apostoli erano più che vincitori in tutti i
loro conflitti e in tutte le loro lotte!
Io credo che Dio ci chiama a questo tipo di esperienza,
noi siamo pentecostali, noi crediamo nel battesimo e nella guida dello Spirito
Santo e allora Dio ci sta chiedendo di riguardare al passato e di fare un esame
di coscienza per vedere se veramente stiamo seguendo le indicazioni dello
Spirito Santo.
Abbiamo sentito questa proposta di lavorare nel
sociale, di dimostrare l’amore come Gesù che non solo predicava il Regno di
Dio, ma andava anche incontro ai bisogni delle persone. E questo credo che la
Chiesa lo debba fare, non
dobbiamo limitarci solo a predicare perché la nostra predicazione deve essere
seguita anche dai fatti, dalla dimostrazione di ciò che predichiamo.
Gesù non ha detto ai Discepoli di andare a fare
qualche cosa, ma “voi mi sarete testimoni”! Quando lo Spirito Santo verrà su di
voi, voi riceverete potenza e mi sarete testimoni, sarete testimoni di me. Voi
diventerete a vostra volta testimoni,
non sarete solo dei banditori di notizie, sarete voi stessi la notizia, sarete
voi stessi il messaggio, la vostra vita è il messaggio non quello che
direte!
Questi uomini conoscevano la fonte della loro vera
potenza, Paolo disse che era potentemente fortificato mediate lo spirito suo
nell’uomo interiore, egli divenne un ministro secondo il dono della grazia di
Dio a lui concessa in virtù della Sua potenza. Noi dobbiamo incominciare a
dimostrare non solo attraverso le parole ma anche attraverso la nostra vita
quella che è la vita di Dio in noi.
Luca
18:8 “Io
vi dico che farà loro prontamente giustizia. Ma quando il Figliuol dell'uomo verrà, troverà egli la fede sulla terra?.
Se lo Spirito Santo è in noi, Egli ci guida in ogni
cosa. Se noi lasciamo che la Parola di Dio sia in noi, e noi siamo in Lui, la
Sua volontà diventa la nostra volontà, le nostre richieste diventano i suoi
desideri, noi chiediamo a Dio qualcosa che è già nella Sua volontà. Può Dio non
trovare i milioni di euro necessari per acquistare qualche struttura per la Sua
opera? Questa è fede! Non è follia, non sto chiedendo una villa dove passare le
vacanze ma un locale per la chiesa e per realizzare delle opere sociali. E i
soldi? Non lo so, non è affare mio, l’opera è di Dio!
A volte come chiesa, come pastori andiamo talmente di
corsa che non abbiamo il tempo di chiedere a Dio che cosa ci sta chiedendo o
che cosa dobbiamo fare, sappiamo solo che ci stiamo muovendo per il regno di
Dio.
Ci sono alcuni ammonimenti che il Signore dà alle
Chiese dell’Apocalisse, quasi ad ogni Chiesa Dio dice di conoscerne le opere,
la fatica, quello che stai facendo, ma a quasi tutte, dopo che il Signore le
elogia, dice: io ho questo contro di te! Una piccola cosa, hai lasciato il
primo amore, un’altra piccola cosa, non stai facendo quello che devi fare! Alle
volte noi siamo impegnati nel fare le cose di Dio, cose buone e Dio lo
riconosce, ma è un tempo in cui Dio ci dice: fermati un attimo! Hai bisogno di
ricevere nuovamente potenza, hai bisogno di risvegliarti come Chiesa!
Il mondo sta andando sempre peggio, lo vediamo,
predichi e sembra che stai parlando a una lastra d’acciaio, ti rimbalza tutto
contro, sembra che niente si riesca a smuovere. Non è per le nostre capacità,
non è per le nostre parole, non è per la nostra forza, “non è né per forza, né
per potenza, ma è per lo Spirito mio” dice il Signore. Allora quello che ho
sentito nel cuore è proprio questo: prendiamoci del tempo come servi di
Dio per stare di nuovo alla faccia del Signore. E dire: Signore eccomi qua,
ecco la mia chiesa, ecco me, ecco i miei collaboratori, abbiamo bisogno della
tua unzione, abbiamo bisogno di quel fuoco che ci permette di bruciare come mai
forse abbiamo bruciato prima. Che possiamo fare come quell’uomo che Dio usò in
un risveglio e quando gli chiedevano: come fai ad attirare così tante persone?
Lui rispondeva: chiedo
allo Spirito Santo di darmi fuoco e lascio che le persone mi vengono a vedere!
E questo dovremmo essere noi, lasciare che lo Spirito Santo ci dia fuoco e poi
saranno le persone a venire a vedere che cosa sta succedendo.
11. Lunedì 26 novembre, in
via Padre Romualdo Formato 5 a Spinaceto, nella chiesa curata dal Pastore
Franco Greco, alle
ore 18 c’è una conferenza sulla rigenerazione e l’oratore sarà il
Pastore Paolo Reggimenti.
12. Carlo Galioto: Vi volevo
illustrare l’ultimo opuscolo della Crociata dell’Evangelo in Italia che
descrive una presentazione del lavoro della stessa. Molte chiese stampano i
propri opuscoli, ma poi il problema è tenere il contatto con coloro che
ricevono l’opuscolo e sono interessati. La Crociata ha un flusso collaudato da
tanti anni e delle persone dedicate allo scopo, quindi può essere un servizio
alle chiese oltre al fatto che sicuramente utilizzando i nostri opuscoli si
risparmia essendo concentrati i costi della tipografia. Una sezione degli
opuscoli contiene una cedola che permette di richiedere un corso biblico
gratuito per corrispondenza. Attraverso un codice collaboratore da apporre
negli opuscoli è possibile risalire alla chiesa che ha distribuito l’opuscolo e
mettere in contatto la stessa con la persona che richiede il corso. C’è stato
un tempo in cui gli opuscoli venivano offerti gratuitamente in quando una
missione americana finanziava il progetto. Poi hanno deciso che c’erano Nazioni
più bisognose dell’Italia chiudendo così i finanziamenti. Quello che chiediamo
è solo il costo della stampa ed eventuali offerte. Per Informazioni telefonare
dalle ore 9 alle 13 dei giorni feriali al numero 06-97841268.
Un’altra Associazione è
“Luce fra le tenebre” che si occupa di raggiungere i non vedenti con
audiocassette contenenti studi, canti, porzioni della Bibbia, testimonianze,
libri, etc.. per mettere in
contatto con la Parola di Dio persona che non hanno la possibilità di leggere.
Se nelle Vostre Chiese ci sono non vedenti o anche persone anziane o analfabete
che non sono in grado di leggere, segnalatele alla segreteria che è la stessa
della Crociata (06-97841268).
13. Illustrato il programma
degli incontri IPL per il 2008:
Data |
Tipo Incontro |
Località |
19 gen 08 |
Riunione IPL |
Ore 16 a Magliana |
18 feb
08 |
Incontro Pastori |
Ore 19 alla Magliana |
15 mar 08 |
Riunione IPL |
Ore 16 ad Anzio |
14 apr
08 |
Incontro Pastori |
Ore 20 ad Anzio |
10 mag 08 |
Riunione Plenaria di
Pentecoste |
Ore 17 alla (Tenda Cristo è la Risposta ?) |
20 set 08 |
Riunione IPL |
Ore 16 a Scalo S. Lorenzo |
20 ott
08 |
Incontro Pastori |
Ore 19 a Scalo S. Lorenzo |
15 nov 08 |
Riunione IPL |
Ore 16 a Casal Palocco |
14. ..
15. Il predicatore della
prossima riunione: è
stato incaricato il Pastore Giancarlo Brunetti.
16. Prossima riunione IPL
sabato 19 gennaio 2008 alle ore 16 alla Magliana presso la Chiesa Cristiana
"La Gioia" in Via Pieve Fosciana 120 -. per inf. Past. Fosco Ieva,
sala Tel. 06/55281830.
|
Il Segretario |
|
Carlo Galioto |
- Presidente di turno |
Past. Andrea Thomas |
368-3862906 |
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- Segretario di turno |
fr. Carlo Galioto |
339-1260778 |
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