Acilia 17-11-2007

 Riunione I.P.L. n. 82/2007 di chiese pentecostali di Roma e Lazio.

 

1.       La riunione è iniziata con la lettura della Scrittura da parte del pastore della chiesa ospitante, Alfredo Giannini, in Giovanni 17:17Santificali nella verità: la tua parola è verità. 18 Come tu hai mandato me nel mondo, anch'io ho mandato loro nel mondo. 19 E per loro io santifico me stesso, affinché anch'essi siano santificati in verità.20 Io non prego soltanto per questi, ma anche per quelli che credono in me per mezzo della loro parola:21 che siano tutti uno; che come tu, o Padre, sei in me, ed io sono in te, anch'essi siano in noi: affinché il mondo creda che tu mi hai mandato. 22 E io ho dato loro la gloria che tu hai dato a me, affinché siano uno come noi siamo uno. Sono tre gli aspetti interessanti che troviamo in questo passaggio:

               i.      Santificali: noi siamo chiamati ad essere servi di un Dio santo, chiamati a portare una parola, che è santa e credo che la nostra posizione non debba essere assolutamente diversa. In un’altra parte della Scrittura sta scritto : “siate santi perché io sono un Dio santo” e noi dobbiamo vivere la santità, la dobbiamo vivere perché la santità significa che per essa qualcuno (Cristo) ha pagato un prezzo.

             ii.     Io non prego soltanto per loro ma prego anche per quelli che hanno creduto in me: guardate che grande privilegio, chi si è sacrificato? Chi ha preso il nostro posto? Chi ci ha reso santi con il suo sangue? Sta pregando per ciascuno di noi, sta intercedendo. Io mi sento un privilegiato perché so che lassù il Signore Gesù sta intercedendo presso il Padre per me.

           iii.      Che loro siano uno come io e Te siamo Uno: sapete, quando parliamo di unità a me non piace, io vorrei qualche cosa di più. Come ho detto nell’ultimo matrimonio, la coppia vive in regime di “unicità”, che è molto di più dell’unità, unicità significa “essere unico”, unico come Dio Padre, Dio Figlio e Dio Spirito Santo sono una sola cosa, noi dobbiamo imparare ad essere “unici” nel nostro stare insieme. Unici! Perché quando l’Apostolo Paolo fa quel meraviglioso paragone che è quello del Corpo, io non potrò mai dire che la mia mano è a Torvaianica e il resto del corpo è qui ad Acilia! No, la mia mano è un tutt’uno con il mio corpo. Quindi noi dobbiamo auspicare di sviluppare questo senso di “unicità” che va oltre l’unità. L’unità è un accordo di intenti, di affinità, di simpatie, di quant’altro, ma essere unico è qualcosa di fondamentale.

E chiudo ricordando un po’ la storia con un motto romano: “dividi et ìmpera!” Noi più separiamo, più dividiamo e più imperiamo, ma su che cosa imperiamo? Se non in quell’angolino misero e spoglio che ci siamo costruiti! Questo è il mio luogo, nessuno me lo può stoccare, io qui impero. Ma non è questo il testo che ci ha dato il Vangelo di Giovanni, “che loro siano uno come io e te siamo uno”, un’unità totale, perfetta che esiste fra il Padre e il Figlio! Deve essere l’unità che contraddistingue la Chiesa! E  questa comunione di servi non vuole essere né una chiesa né un’altra denominazione, ma vuole essere soltanto l’essenza di appartenersi l’un, l’altro in un solo nome, quel nome che è Cristo Gesù che ha pagato per ciascuno di noi! Che ci ha reso santi, che ci ha dato questo splendido esempio, “Signore, Padre, che loro siano uno come io e Te siamo Uno”.

Per cui io voglio credere, voglio dichiarare che questo nostro cammino, cominciato più di vent’anni fa, possa continuare a svilupparsi in questo senso, “io appartengo al Corpo di Cristo”, con il mio ruolo, con la mia posizione, con i miei pensieri, con le mie vedute, ma appartengo al Corpo di Cristo! E il Corpo di Cristo è unico, e sapete qual è l’importanza della Chiesa? Non tanto il riconoscersi in un gruppo, in una denominazione, in una teologia particolare, ma l’importanza della Chiesa sta nel dimostrare, oggi più che mai, l’espressione dell’essere vivo di Cristo, Cristo risorto si manifesta nella Chiesa e attraverso la chiesa! Dio ci benedica.

       E’ seguito un tempo  di adorazione, lode e preghiera..

 

2.       ..

 

3.       Apertura dei lavori del Presidente di turno Andrea Thomas col benvenuto a tutti i presenti.

 

4.       Per i responsabili dei giovani (Fabrizio Terregna): abbiamo un progetto da realizzare, una giornata dedicata alla “Creatività” (rassegna di fotografia, cortometraggi, mimi, interviste, etc) che potrebbe avere un tema del tipo: “Ispirati per creare”. Dopo varie ipotesi e varie proposte, si sono prese le seguenti decisioni:

-          L’incontro dei giovani IPL sarà sotto la Tenda Cristo è la Risposta sabato 26 gennaio dalle ore 17 alle ore 20.

-          La riunione dei Responsabili per preparare l’evento sarà lunedì 26 novembre alle ore 19 sempre alla Tenda.

-          Si invitano i Pastori a stimolare i giovani ad andare preparati con delle idee e delle proposte.

 

5.       Incontro preghiera sorelle (): ogni 15 giorni, di giovedì alle ore 10, c’è la preghiera delle sorelle. E’ sempre una benedizione partecipare! C’è bisogno di preghiera per combattere nello Spirito. E’ importante diffondere l’informazione per coinvolgere più sorelle possibili. Il prossimo incontro sarà giovedì 22 novembre alle ore 10 nella chiesa della Magliana (Roma).

 

6.       Pastori e anziani presenti per la prima volta in IPL:

·        Ray Smith e sua moglie (Oklaoma -USA): (Thomas: è stato missionario in Italia per tre anni, tanti anni fa, con le chiese cingalesi, adesso è insegnante negli USA nella Oral Roberts University). In questo momento ci sono tante persone fuori dal Regno di Dio, perdute veramente e senza speranza. Trentacinque anni fa ho incontrato un uomo dalla luce bianca incredibile davanti a me in una piccola chiesa in una montagna della Virginia e dal quel momento tutto è cambiato nella mia vita. Prima ero un criminale, veramente, per me non era un problema puntare la pistola sulla testa di una persona e sparare, ma adesso il mio obiettivo è mettere la Parola di Dio nei cuori delle persone.

E’ un onore essere con voi oggi, 30 fa quando sono venuto per la prima volta in Italia, mi sono reso conto che è un posto speciale nel senso che ci sono persone da tutte le parti del mondo, come Antiochia. Parliamo qui di portare l’Evangelo in qualche cosa che va oltre l’unità, stiamo parlando di giovani perché loro sono oggi il nostro futuro, e abbiamo la grande opportunità di prepararli. In questo momento io ho 4 studenti americani che frequentano la chiesa del Pastore Daniele Rosi e apprezzano quello che viene fatto e sono molto contenti di essere in Italia. Quattro anni fa ho portato 5 studenti, e anche loro si sono trovati bene.

All’università è mia responsabilità insegnare agli studenti il lavoro della missione, ma per completare l’insegnamento ai ragazzi ho un’idea su cui prego da ventidue anni, e credo che adesso sia il momento opportuno per realizzarla, è un mio sogno e credo che sia anche un progetto divino ed è questo: che ogni anno, da fine agosto a metà dicembre, poter condurre qui venti studenti per insegnare loro anche sul lavoro della missione oltre tutti gli altri corsi, ma in un posto dove possono imparare al meglio. Io ho appreso questa sera che la chiesa più grossa di Roma è la comunità Rumena, ci sono Africani, Asiatici, Europei, Latino-Americani, Nord-Americani e perfino australiani, nella città di Roma! Dove i miei studenti potrebbero imparare meglio se non a Roma? Abbiamo uomini e donne di Dio maturi che sono stati tanti anni con Signore e abbiamo anche giovani entusiasti all’inizio del loro cammino spirituale. Questi studenti dovranno andare a vivere presso famiglie di credenti sia italiani che extracomunitari, e lavoreranno nella chiesa che quella famiglia frequenta sottomettendosi all’autorità di quella chiesa. Non vengono gratuitamente, ma pagando il vitto e l’alloggio. L’obiettivo è stare e collaborare con uomini e donne che stanno facendo un lavoro ministeriale, e queste persone che potrebbero insegnare ai miei studenti siete voi! Io gli posso insegnare le cose dei libri. Che le chiese possano diventare, per quei mesi, la loro famiglia. E’ probabile che alcuni di voi in questo modo avranno l’opportunità di cambiare la vita di questi ragazzi per sempre.

Ci sono situazioni della vita difficili che non possono essere cambiati, il colore della pelle, le condizioni e la religione della famiglia, la situazione economica-politica della propria nazione, ma solo nel Regno di Dio possiamo amare tutti. Io spero e prego che voi vi disponete davanti a questa opportunità in preghiera affinché potete farmi avere le vostre lettere in cui mi chiedete uno o due studenti nelle Vostre chiese. Vogliamo investire in loro nella stessa maniera che desideriamo che qualcuno investisse nei nostri figli.

Thomas: una cosa che non ha detto Ray è questa: i 20 studenti vengono anche per fare lezioni, perché le lezioni che egli tiene all’università, per tre mesi si sposta in Italia e le terrebbe qua in inglese. Chiunque di noi fosse interessato a partecipare gratuitamente a queste lezioni, che si svolgono di mattina, è benvenuto. Quindi seguire le lezioni della Oral Roberts che Ray fa in Italia, ed eventualmente, facendo un corso avere anche dei crediti. Prima che andate via, questa sera, dategli un vostro indirizzo e-mail per corrispondere con lui. Eventualmente si potrà valutare la traduzione in italiano. Preghiamo per Ray e sua moglie e per questo progetto.

 

7.       Thomas Andrea: Vi voglio far partecipi di una mia riflessione, il nostro rapporto con la tenda “Cristo è la Risposta”, con i fratelli che la compongono, penso che tutti vogliamo bene a loro, penso siamo abituati a vedere il lavoro della Tenda come un servizio verso di noi, evangelizzano, lasciano un seme che prima o poi porterà frutto e se si convertono delle persone è a nostro beneficio, però il tempo passa, sono in Italia da circa 30 anni, e non sono più giovani come prima. Cominciano a sentire qualche acciacco e nessuno di loro ha copertura pensionistica.

Pensiamo anche alle nostre Chiese dove ci sono sicuramente delle persone anziane e ci potrebbe essere per loro l’esigenza di strutture o sostentamento pensionistico. Se pensate che avendo pagato le ritenute tutta la vita avranno una grassa pensione vi sbagliate, perché non per tutti è così, infatti a volte la pensione è talmente magra che i figli li dovranno aiutare per mantenersi.

Penso che come chiese dovremmo iniziare a pensare che siamo sulla terra per fare anche un servizio e parte del servizio è prendersi cura dei poveri. Credo che dobbiamo andare verso l’identificazione di strade e porte aperte cominciando a muoverci con i Comuni, con le Associazioni, con gli Assessorati, etc, per trovare delle strutture che diventino case di accoglienza e ospizi. Viviamo in una Nazione che sta invecchiando e la componente giovane è fornita in gran parte dagli immigrati, quindi ci saranno sempre più problemi con la pensione. Pensate quanta gente arriverà sempre più con la pensione non sufficiente per sostenersi, oppure che ci arriverà senza niente chi ha fatto delle scelte di servizio come i componenti la Tenda e non ha contributi pensionistici. La possibilità di sopravvivenza per chi non ha nessuna pensione è quella di continuare a lavorare finchè muore  o che il Signore crei delle strutture che vanno al di là del culto domenicale, qualche cosa a cui dobbiamo cominciare a pensare. Cioè strutture che siano più famiglia di quello che viviamo adesso. So che questo non centra niente con la riunione IPL come tale, però credo che IPL è una struttura che può fornire una unità, che può creare un fondamento su cui si possono costruire queste cose. Noi siamo sicuri che il Signore tornerà, ma non facciamo come quello studente che disse a Yonghi Cho: se il Signore torna, che studio a fare? E il pastore gli rispose: ma se non torna, perché non hai studiato? Ora quel ragazzo è un medico in Corea e il Signore non è ancora tornato! Nel nostro contesto siamo molto contenti di vivere il nostro cristianesimo in modo molto semplice, però credo che dobbiamo pensare a uno livello in più, dobbiamo iniziare a pensare al nostro modo di vivere la chiesa come una chiesa che cresca nel tempo.

Oggi parlavo con una nostra sorella nigeriana che ha organizzato un incontro multietnico di donne al quale deve partecipare qualcuno del Comune per parlare di tutte le possibilità che i servizi sociali danno agli immigrati. C’è qualche cosa di più che dobbiamo fare, dobbiamo uscire da un tipo di cristianesimo statico ed entrare in un tipo di cristianesimo più pratico. Credo che questo sia importante. Quindi se voi cominciate a pensare a qualche progetto che si può anche fare insieme, penso che IPL potrebbe essere un sistema per far funzionare questi progetti a livello sociale, a livello di associazione, perché penso che sia importante andare verso il futuro con qualche idea e non arrivarci sprovvisti e da sprovveduti.

Sarà importante per voi (Tenda ndr) se fratelli che hanno terreni, che hanno la possibilità di costruire case-famiglia, strutture del genere realizzino che il vostro servizio verso noi chiese è stato buono, ma ci deve essere anche un nostro servizio verso voi, nel futuro!

 

8.       Andrea Thomas: un altro punto che è stato sollevato l’altra volta: abbiamo modo di trovare un momento per pregare tutti insieme? Credo che sia un’attività che non dobbiamo eliminare dal nostro mezzo in quanto sono i momenti in cui preghiamo insieme quelli nei quali, davanti a Dio, ci sentiamo veramente uniti. Che pensate di questa eventualità? C’è la voglia e la possibilità di avere degli incontri di preghiera insieme? A livello pastorale, a livello comunitario, che ne pensate? Dopo varie proposte e suggerimenti, fra i quali più gruppi in diversi posti di Roma, è stato proposto di pregarci e lavorarci sopra e portare delle proposte concrete al prossimo incontro.

 

9.       Angelo Pulvirenti (Tenda Cristo è la Risposta): In genere invitiamo sempre le Autorità locali a partecipare a un culto sotto la tenda, per ringraziarli anche dell’opportunità accordataci. Vi voglio raccontare di esperienze fatte in altri posti, a Napoli, ad esempio ci sono testimonianze bellissime, un Presidente di una circoscrizione un giorno mi chiama e mi dice: da quando mi avete regalato la Bibbia, e avete pregato per me, Dio ha fatto dei miracoli nella mia vita (si è battezzato lui e qualcun altro della sua famiglia). In un altro Municipio si è convertito un altro consigliere, la moglie, suo fratello e altri della famiglia. In questo caso, per l’incontro di sabato 1 dicembre, invitiamo tutti i Pastori, se possibile, ad intervenire assieme alle loro chiese. L’obiettivo è che le persone in autorità conoscano Gesù Cristo. Ad Acilia abbiamo avuto un miracolo, avevamo grandissime difficoltà finchè il Presidente è venuto un giorno alla tenda, quando c’era Albino Mentisci, e da quel momento è cambiato completamente, da quel momento è stato sempre a favore nostro e siamo rimasti ad Acilia un mese in più del permesso. A Ladispoli la stessa cosa, il sindaco, un consigliere ed altri sono stati invitati, abbiamo pregato per loro  e sono stati meravigliati perché non conoscevano niente della Chiesa Evangelica. Nell’invitare le Autorità sotto la tenda abbiamo sempre visto un frutto meraviglioso. Quindi vi preghiamo di intervenire, non solo i pastori, il primo di dicembre in cui inviteremo le Autorità del VII Municipio alle ore 19:30 per scambiare qualche chiacchiera e poi alle 20 per il culto, con lo scopo di raggiungerli con l’Evangelo, dare loro una Bibbia, pregare per loro e vogliamo dare una buona impressione come numero di persone che partecipano. Un consigliere di Tor Bellamonaca, che è stato toccato quando è intervenuto e abbiamo pregato per lui in un’occasione simile, ci sta aiutando anche negli altri Municipi.

D – Credi che sia il caso di presentare loro anche qualche opera sociale che viene fatta nel quartiere, facendo ascoltare loro qualche testimonianza di ragazzi strappati al mondo della droga?

R – Perché no, come è stato fatto l’anno scorso.

- E’ seguito un breve tempo di preghiera.

 

10.    Predicazione affidata al Pastore Daniele Rosi: La vita frenetica che viviamo ci porta ad andare avanti senza pensare, senza ragionare, ci troviamo a fare delle cose per abitudine e questo non ci porta a riflettere. Alle volte Dio ci dice: fermati , riposati! Venite a me, dice Gesù, ed io vi darò riposo. Nel nostro correre a volte ci troviamo ad essere aggravati e travagliati. Leggiamo tre versetti che saranno il senso di quello che il Signore ci vuole dire:

Giov 15:16Non siete voi che avete scelto me, ma son io che ho scelto voi, e v'ho costituiti perché andiate, e portiate frutto, e il vostro frutto sia permanente; affinché tutto quel che chiederete al Padre nel mio nome, Egli ve lo dia”.

 

Gesù scelse i dodici Apostoli da gente ordinaria, ma chi erano essi veramente? Si potrebbe dire che erano gente qualunque, quasi che fossero scelti per caso, ma perché li scelse? Non per quello che erano ma per quello che avrebbe fatto di loro! Ed è sempre  così! In luca 6:12 leggiamo che Gesù prima di scegliere i 12 apostoli trascorse la notte in preghiera, pregò e il giorno dopo scelse i dodici. Ora supponiamo e crediamo che Gesù abbia pregato tutta  la notte chiedendo al Padre quale era la Sua volontà, ha chiesto al Padre indicazioni; ma potrebbe essere pure che in qualche modo Gesù abbia vissuto un’altra delle sue battaglie, perché Gesù era comunque un uomo,  sapere che c’era un piano da mettere in atto e scegliere persone che non erano assolutamente in grado di poterlo portare avanti, poteva essere una tentazione: scegliere quello che Dio ha stabilito? Oppure guardare alla situazione e scegliere ciò che è meglio per quel tipo di situazione?

Le persone che aveva sotto mano Gesù erano “persone qualunque”, perché non trovare chi era in grado di poter fare qualcosa di meglio? Trovare uomini più saggi, uomini di un certo calibro, di una cultura più elevata? Quali potevano essere Nicodemo, Giuseppe d’Arimatea! Qualsiasi agente finanziario, davanti alla presentazione di un progetto da realizzare con quelle persone, avrebbe detto:  il tuo progetto è destinato a fallire! Non ci stanno possibilità di successo! Che cosa poteva fare un piccolo gruppo eterogeneo, parte del quale composta da contadini, pescatori, che erano privi di istruzione? Cosa poteva fare questo piccolo gruppo per conquistare il mondo? Chiunque avrebbe pensato che l’intero progetto di diffondere il Messaggio della Fede Cristiana fosse condannato in partenza! Eppure questi uomini riuscirono a sconvolgere Gerusalemme e tutto l’Impero Romano! E questo è sorprendente! Ma ciò è possibile con Gesù, perché la sua forza si dimostra perfetta nella nostra debolezza.

Noi siamo chiamati a predicare l’Evangelo, questo è il nostro compito come uomini e come servi di Dio, ma non perché siamo migliori degli altri. L’essere un pastore, un apostolo, uno dei 5 ministeri non è una sorta di vantaggio, non è qualche cosa di cui vantarsi, per me il servizio è una responsabilità maggiore. Un giorno Dio ci chiederà conto di più rispetto alle ”pecore” che Dio ci ha affidato. Sicuramente è un onore, ma l’onore è nel servire. La Bibbia ci dice che “c’è chi semina, c’è chi annaffia, ..” , molte volte siamo noi però che vogliamo far crescere e quando cerchiamo di far questo,  avremo sempre “terra bruciata”. E’ Dio che fa crescere ogni cosa.

Dio ci ha chiamati, siamo consapevoli di questo fatto? Alle volte io penso che possiamo cadere nello scoraggiamento, forse proprio perchè non riusciamo a vedere frutto nei nostri ministeri, frutto nella nostra chiesa e alle volte ci facciamo la domanda: Signore, mi hai chiamato? Non mi hai chiamato? Questa sera il Signore ti dice: io ti ho scelto e ti ho costituito perché tu vada e porti molto frutto. Questo deve essere il primo punto fermo della nostra vita.

 

Il secondo aspetto lo troviamo nel secondo verso: Giov. 4:35Non dite voi che ci sono ancora quattro mesi e poi vien la mietitura? Ecco, io vi dico: Levate gli occhi e mirate le campagne come già son bianche da mietere”.

Che strana cosa, Gesù porta i discepoli in un campo di grano che non era pronto per essere mietuto, era ancora verde, infatti Gesù dice “voi dite che mancano ancora quattro mesi, ma io vi dico: levate gli occhi e guardate”!  Spesso noi guardiamo alle circostanze, a quello che abbiamo davanti,  quello che il Signore vuole è che noi incominciamo a guardare oltre, non quello che vedono i nostri occhi naturali, Gesù sta dicendo: non guardate questo campo che ancora deve maturare, io vi dico che già c’è un campo, che è maturo, che è pronto per essere raccolto! Non ci dobbiamo limitare a guardare quello che ci sta intorno, poche finanze, pochi mezzi, poche persone!

Quella vedova, alla quale morì il marito e alla quale stavano portando via i figli, andò dal profeta Eliseo ed Egli le disse: che cosa hai? Lei rispose: ho solo un vasetto d’olio. E Dio fece qualcosa di speciale, usò quel piccolo vasetto d’olio per fare il miracolo! Non limitiamoci a guardare le cose che ci circondano, incominciamo a guardare quello che è il piano di Dio, a levare gli occhi in alto e a mettere in atto la nostra fede.

Noi siamo chiamati a predicare l’Evangelo, se vogliamo cambiare questo mondo, lo potremo fare solo attraverso la predicazione della Parola. Io non credo che saranno i miracoli a cambiare il mondo, Gesù faceva miracoli e che cosa è tutto quello che ha ottenuto? Essere crocifisso! Lui guarì un malato in giorno di sabato, e quello che ottenne fu un’opposizione:  come ti permetti di guarire in giorno di sabato? Il miracolo attira, ma quello che tocca il cuore delle persone è la Parola di Dio!

Io credo che come servi di Dio dobbiamo un pochino tornare forse alle origini. Gli Apostoli predicavano Cristo e Lui crocifisso, e in quel tempo non c’era niente, nulla era più garantito che il fallimento della loro missione. Perché in quel tempo predicare qualcuno “appeso al Legno”, (chi veniva appeso al legno se non i malfattori, i delinquenti, gli infami, gli schiavi), era già un fallimento in partenza, non aveva senso.  Se mettevi un uomo sulla croce tutti lo deridevano, lo schernivano. Un Gesù crocifisso non era affatto la figura ideale per attrarre né gli Ebrei, né i Gentili, ma questo era il Gesù che conoscevano ed era l’unico che predicavano e con la loro predicazione conquistarono il mondo.

Noi non dobbiamo adattare Dio all’uomo, non dobbiamo predicare un Dio fatto a loro immagine, non dobbiamo predicare un ideale popolare, ma il Gesù dei Vangeli, il Gesù del Golgota. Gli Apostoli, nel momento in cui ricevettero quel dono meraviglioso, il dono dello Spirito Santo, non furono più soltanto degli uomini, Dio aveva creato una sorta di “nuovi Homo Sapients”, o “uomo spiritual”, era uomini dello Spirito e questo si dimostrò in molte maniere, non solo nelle guarigioni spettacolari.

Questi uomini  quando pregavano le cose accadevano, quando perseguitati  erano in grado di rallegrarsi,  quando predicavano lo facevano con potenza e dimostrazione di Spirito, quando toccavano gli ammalati  questi erano guariti, quando erano in difficoltà non erano afflitti, quando erano perplessi non erano disperati,  quando erano abbattuti non erano però distrutti. Tutti gli Apostoli erano più che vincitori in tutti i loro conflitti e in tutte le loro lotte!  Io credo che Dio ci chiama a questo tipo di esperienza, noi siamo pentecostali, noi crediamo nel battesimo e nella guida dello Spirito Santo e allora Dio ci sta chiedendo di riguardare al passato e di fare un esame di coscienza per vedere se veramente stiamo seguendo le indicazioni dello Spirito Santo.

Abbiamo sentito questa proposta di lavorare nel sociale, di dimostrare l’amore come Gesù che non solo predicava il Regno di Dio, ma andava anche incontro ai bisogni delle persone. E questo credo che la Chiesa lo debba fare,  non dobbiamo limitarci solo a predicare perché la nostra predicazione deve essere seguita anche dai fatti, dalla dimostrazione di ciò che predichiamo.

Gesù non ha detto ai Discepoli di andare a fare qualche cosa, ma “voi mi sarete testimoni”! Quando lo Spirito Santo verrà su di voi, voi riceverete potenza e mi sarete testimoni, sarete testimoni di me. Voi diventerete  a vostra volta testimoni, non sarete solo dei banditori di notizie, sarete voi stessi la notizia, sarete voi stessi il messaggio, la vostra vita è il messaggio non quello che direte!

Questi uomini conoscevano la fonte della loro vera potenza, Paolo disse che era potentemente fortificato mediate lo spirito suo nell’uomo interiore, egli divenne un ministro secondo il dono della grazia di Dio a lui concessa in virtù della Sua potenza. Noi dobbiamo incominciare a dimostrare non solo attraverso le parole ma anche attraverso la nostra vita quella che è la vita di Dio in noi.

 

Luca 18:8Io vi dico che farà loro prontamente giustizia. Ma quando il Figliuol dell'uomo verrà, troverà egli la fede sulla terra?.

Se lo Spirito Santo è in noi, Egli ci guida in ogni cosa. Se noi lasciamo che la Parola di Dio sia in noi, e noi siamo in Lui, la Sua volontà diventa la nostra volontà, le nostre richieste diventano i suoi desideri, noi chiediamo a Dio qualcosa che è già nella Sua volontà. Può Dio non trovare i milioni di euro necessari per acquistare qualche struttura per la Sua opera? Questa è fede! Non è follia, non sto chiedendo una villa dove passare le vacanze ma un locale per la chiesa e per realizzare delle opere sociali. E i soldi? Non lo so, non è affare mio, l’opera è di Dio!

A volte come chiesa, come pastori andiamo talmente di corsa che non abbiamo il tempo di chiedere a Dio che cosa ci sta chiedendo o che cosa dobbiamo fare, sappiamo solo che ci stiamo muovendo per il regno di Dio.

Ci sono alcuni ammonimenti che il Signore dà alle Chiese dell’Apocalisse, quasi ad ogni Chiesa Dio dice di conoscerne le opere, la fatica, quello che stai facendo, ma a quasi tutte, dopo che il Signore le elogia, dice: io ho questo contro di te! Una piccola cosa, hai lasciato il primo amore, un’altra piccola cosa, non stai facendo quello che devi fare! Alle volte noi siamo impegnati nel fare le cose di Dio, cose buone e Dio lo riconosce, ma è un tempo in cui Dio ci dice: fermati un attimo! Hai bisogno di ricevere nuovamente potenza, hai bisogno di risvegliarti come Chiesa!

Il mondo sta andando sempre peggio, lo vediamo, predichi e sembra che stai parlando a una lastra d’acciaio, ti rimbalza tutto contro, sembra che niente si riesca a smuovere. Non è per le nostre capacità, non è per le nostre parole, non è per la nostra forza, “non è né per forza, né per potenza, ma è per lo Spirito mio” dice il Signore. Allora quello che ho sentito nel cuore è proprio questo:  prendiamoci del tempo come servi di Dio per stare di nuovo alla faccia del Signore. E dire: Signore eccomi qua, ecco la mia chiesa, ecco me, ecco i miei collaboratori, abbiamo bisogno della tua unzione, abbiamo bisogno di quel fuoco che ci permette di bruciare come mai forse abbiamo bruciato prima. Che possiamo fare come quell’uomo che Dio usò in un risveglio e quando gli chiedevano: come fai ad attirare così tante persone? Lui rispondeva:  chiedo allo Spirito Santo di darmi fuoco e lascio che le persone mi vengono a vedere! E questo dovremmo essere noi, lasciare che lo Spirito Santo ci dia fuoco e poi saranno le persone a venire a vedere che cosa sta succedendo.

 

11.    Lunedì 26 novembre, in via Padre Romualdo Formato 5 a Spinaceto, nella chiesa curata dal Pastore Franco Greco,  alle ore 18 c’è una conferenza sulla rigenerazione e l’oratore sarà il Pastore Paolo Reggimenti.

 

12.    Carlo Galioto: Vi volevo illustrare l’ultimo opuscolo della Crociata dell’Evangelo in Italia che descrive una presentazione del lavoro della stessa. Molte chiese stampano i propri opuscoli, ma poi il problema è tenere il contatto con coloro che ricevono l’opuscolo e sono interessati. La Crociata ha un flusso collaudato da tanti anni e delle persone dedicate allo scopo, quindi può essere un servizio alle chiese oltre al fatto che sicuramente utilizzando i nostri opuscoli si risparmia essendo concentrati i costi della tipografia. Una sezione degli opuscoli contiene una cedola che permette di richiedere un corso biblico gratuito per corrispondenza. Attraverso un codice collaboratore da apporre negli opuscoli è possibile risalire alla chiesa che ha distribuito l’opuscolo e mettere in contatto la stessa con la persona che richiede il corso. C’è stato un tempo in cui gli opuscoli venivano offerti gratuitamente in quando una missione americana finanziava il progetto. Poi hanno deciso che c’erano Nazioni più bisognose dell’Italia chiudendo così i finanziamenti. Quello che chiediamo è solo il costo della stampa ed eventuali offerte. Per Informazioni telefonare dalle ore 9 alle 13 dei giorni feriali al numero 06-97841268.

Un’altra Associazione è “Luce fra le tenebre” che si occupa di raggiungere i non vedenti con audiocassette contenenti studi, canti, porzioni della Bibbia, testimonianze, libri, etc.. per mettere in contatto con la Parola di Dio persona che non hanno la possibilità di leggere. Se nelle Vostre Chiese ci sono non vedenti o anche persone anziane o analfabete che non sono in grado di leggere, segnalatele alla segreteria che è la stessa della Crociata (06-97841268).

 

13.    Illustrato il programma degli incontri IPL per il 2008:

Data

Tipo Incontro

Località

19 gen 08   

Riunione IPL       

Ore 16 a Magliana

18 feb 08    

Incontro Pastori   

Ore 19 alla Magliana

15 mar 08 

Riunione IPL       

Ore 16 ad  Anzio

14 apr 08  

Incontro Pastori   

Ore 20 ad Anzio

 10 mag 08  

Riunione Plenaria di Pentecoste   

Ore 17 alla (Tenda Cristo è la Risposta ?)

20 set 08

Riunione IPL       

Ore 16 a Scalo S. Lorenzo

20 ott 08    

Incontro Pastori   

Ore 19 a Scalo S. Lorenzo

15 nov 08   

Riunione IPL       

Ore 16 a  Casal Palocco

 

14.    ..

 

15.    Il predicatore della prossima riunione: è stato incaricato il Pastore Giancarlo Brunetti.

 

16.    Prossima riunione IPL sabato 19 gennaio 2008 alle ore 16 alla Magliana presso la Chiesa Cristiana "La Gioia" in Via Pieve Fosciana 120 -. per inf. Past. Fosco Ieva, sala Tel. 06/55281830.

 

 

Il Segretario

 

Carlo Galioto

 

- Presidente di turno

Past. Andrea Thomas

368-3862906

www.iplroma.it

- Segretario di turno

fr. Carlo Galioto

339-1260778

  www.iplroma.it