La riunione è iniziata col benvenuto del Pastore ospitante Francesco Greco con la lettura del
Salmo 100 “Mandate grida di gioia all'Eterno, o abitanti di tutta la terra! 2 Servite
l'Eterno con letizia venite davanti a lui con canti di gioia.”, e vogliamo cantare
quello che abbiamo realizzato, che vogliamo avere sempre Gesù accanto a noi affinchè possiamo dimostrare che siamo i figli di Dio. Noi
abbiamo un personaggio potente che ci può rallegrare, liberare e alleggerire di
qualsiasi peso. Quindi è seguito un tempo di
adorazione guidato dallo stesso
Pastore.
1.
Presidente
Ho due versi da
condividere con voi, sento forte questo mandato, ma non voglio insegnare a voi
(alcuni siete padri per me) piuttosto incoraggiare, dare un impulso a iniziare
l’anno con questa visione. Cari, a noi servi di Dio non manca la fede ma alcune
volte manca uno sprone, un incoraggiamento. Esodo 3:5 dice: “Dio disse:
non ti avvicinare qua, togliti i calzari dai piedi perché il luogo sul quale
stai è suolo sacro!”, ora non so se è una dimenticanza o una volontà ma noi
non diamo mai del “sacro” alle cose però nella Bibbia troviamo ad esempio
Giacobbe che dorme su una pietra, dove ha una visione e qualcuno gli dice che
lì c’era la porta del cielo, poi c’era molta sacralità verso il Tempio; nel
Levitico troviamo dei versi in cui per andare a Dio bisognava rivestirsi di
tutti i paramenti, quindi spogliarsi da una parte e rivestirsi così ho chiesto
a Dio lumi su questi aspetti. Veniamo a noi IPL, non so se vi accorgete che
ogni tanto si cerca di minare la comunione perché una cosa che guasta il
demonio è la comunione dei santi perché se ci separasse uno qua, un altro là
avrebbe maggiore possibilità di darci fastidio, ma
grazie a Dio la Vostra esperienza, l’umiltà che c’è in mezzo a noi non
permetterà questo, amen? Noi cresceremo nella comunione con i santi, gloria a
Dio. Allora, Signore, perché bisogna togliere e poi rivestirsi? Credo che il
Signore mi abbia detto qualche cosa di straordinario, che cosa dobbiamo
togliere? L’ostacolo! Molti di noi
avrebbero bisogno di un aiuto nella propria vita, nella famiglia, nella chiesa
che non sono ostacoli peccaminosi ma possono essere
dei freni della vita; non voglio entrare nella sensibilità di nessuno, ma nelle
famiglie ne succedono di tutti i colori, malattie, situazioni, etc.. quindi per toglier quel dolore, per togliere quella
resistenza e quel freno che ne dite di quell’altro rivestimento che sono i
paramenti per andare davanti a Dio che è la nostra amicizia! E noi
ci dobbiamo rivestire, perchè se Dio ci chiede di
togliere dobbiamo ubbidire, lo stesso se ci chiede di mettere.
In questi tempi speciali
dove il male vuole togliere l’equilibrio nelle case, nelle famiglie (guardate
quello che sta succedendo nel mondo) la Chiesa è troppo a luci spente, perché
la luce forte se è in locale non fa segnali, allora noi dovremmo togliere
l’ostacolo che è l’amicizia, il rispetto, la stima l’uno
verso l’altro, l’invito (io sto cercando con tutte le mie forze di
incoraggiarvi ad inviti a cena, 4-5 pastori al di là dell’incontro), cioè
rendere il culto al Signore “dove due o tre…” e che ne pensate se questi “due-tre” sono dei ministri del Signore che possono avere
della comunione fra loro e lo stesso per le mogli. Che ne pensate se
riuscissimo a rivestirci di questi paramenti?
Non è tempo di fuochi
spenti, molti fuochi riescono a mala pena a scaldare
noi ma la gente si muore di freddo! Io ve l’ho scritto che fuochi divisi non
disturbano, ma se li mettiamo insieme l’avversario si
mette paura, qui non è una questione di essere vecchi o giovani, lo Spirito
Santo può chiamare un Giosuè che aveva 60-80 anni, e quando scende l’unzione
dall’alto, una delle unzioni che stiamo aspettando non è quella che è già scesa
perché se stiamo aspettando ancora che scende qualche cosa dal cielo non
abbiamo capito niente. Gesù Cristo ha portato tutto quello che doveva portare
quindi se noi togliamo l’ostacolo, io conosco pastori da 40
anni eppure non c’è stato mai una scambio di ministeri. Questa grande santità
locale non mette più paura neanche al diavolo. E’ il Corpo di Cristo sotto una
stessa bandiera che si deve muovere fratelli! “Pastore, ma io ho il mio
movimento” qualcuno potrebbe dire, ma tu hai quello che Dio ti ha assegnato e a
Lui devi rendere conto ma c’è una fratellanza di fuori. E’ il corpo degli
uomini di Dio che salgono su una montagna, che scendono sotto un sottopalazzo,
che alzano le mani a Dio e dicono: “Signore, quello che noi abbiamo creduto,
quello che abbiamo toccato, quello che abbiamo udito, quello che abbiamo visto,
quello noi annunziamo, alleluia”. Tu farai la differenza e userai noi. Ora per
evitare che il demonio possa aiutare qualcuno di noi, io non sono qui a fare da
maestro a nessuno, ma sono qui come uomo di Dio ad
incoraggiarvi, apriamo le nostre porte alla comunione fra i santi, perché cari,
quando si incontrano degli uomini di Dio e magari lo Spirito Santo ci riesce a
svuotare di preoccupazioni, di cose.. e poi arriva quella preghiera, dove ci
può essere un abbraccio, una imposizione delle mani e viene il ristoro,
alleluia, grazie per l’ascolto, Dio vi benedica.
2.
3.
Responsabili dei Giovani
(Giancarlo Galassi): la
relazione che è stata inserita sul sito IPL sintetizza quello che è successo il
10 di gennaio. Si sta sempre più concretizzando che i
protagonisti dei questi incontri sono i giovani. Non gli abbiamo messo nessun
freno, erano pieni di Spirito Santo, guidati, si sono preparati, hanno sentito
l’importanza dell’evento. Ringrazio i pastori che hanno partecipato, ci tengo a
precisare che non è se voi venite create un problema!
Perché qualcuno potrebbe pensare che ci sono troppi Pastori, i giovani si potrebbero
imbarazzare, no! La ministerialità cresce così, uno a
fianco all’altro, non è che si cammina uno lontano
dall’altro. Ed è stato straordinario perché i ragazzi erano preparati a livello
di adorazione, sono arrivati due ore prima per fare le prove, c’è stato un
momento in cui ci siamo incontrati tutti i responsabili, abbiamo accolto e
ringraziato chi era lì per la prima volta e chi non faceva parte di IPL perché
noi non vogliamo squalificare nessuno, li abbiamo ringraziati di aver impiegato
quel tempo con noi. L’adorazione è stata meravigliosa, c’è stato un tempo di
lode, di adorazione, sono stati guidati forse anche di più di quello che noi
pensavamo, c’è stato un canto in particolare che ha portato la chiesa alla
presenza di Dio, c’è stata una parola da parte di un ministro di Dio, c’è stata
una parola profetica in lingua e poi interpretata. Alla fine abbiamo invitato
tutti i Responsabili dei Giovani avanti e chiedere all’assemblea di pregare per
i Responsabili perché hanno tante attività, tante sfide, i problemi dei giovani
oggi non sono gli stessi di 20 anni fa, i problemi noi
stessi ce li troviamo già con gli adolescenti già a 11 anni, si è abbassata
molto la media e si fa già un grosso lavoro lì. E i Responsabili hanno ricevuto
perché ho visto che erano molto contenti, veramente sono stati incoraggiati e
poi c’è stato l’appello che i Responsabili hanno ministrato in maniera
corretta, perciò potete essere orgogliosi, tranquilli, sereni, cioè state
facendo… stiamo facendo… il Signore sta facendo un buon
lavoro, è all’opera. Ci saranno stati 230-250 ragazzi
e su questi ci si può contare. Io in questo ambito qui
posso dire solo una cosa: se voi ci fate presente che non venite, io mando
parecchie e-mail a tutti i vostri Responsabili dei giovani. State sicuri che io
ho invitato tutti perché per noi è importantissima
-
4.
Presentazione Ministerio
locale a Spinaceto – Francesco Greco:
ringrazio Dio per questo locale perché prima era un covo del diavolo, ci
venivano tanti a drogarsi e nei muri c’erano scritte strane. Quando lo abbiamo visitato ci metteva paura per quanto era strano, si sentiva
proprio la presenza del diavolo, dei demoni. L’Istituto Case Popolari, che gestiva questo
locale, lo voleva dare a tutti tranne che agli evangelici, e mentre eravamo nel
corridoio con mia moglie Giuseppina abbiamo pregato e
quando poi stavamo andando via la dottoressa ci ha chiamato e ci ha chiesto
cosa ci volevamo fare col locale. Le abbiamo spiegato che volevamo predicarci
Il Vangelo e fare opere assistenziali. C’erano 4 domande di richiesta del locale e la dottoressa che in
primo momento sembrava molto ostile poi è diventata molto gentile e ci ha
detto: “ci penso io, voi andate a casa”. Dopo qualche giorno ci ha chiamato
comunicandoci che il locale era disponibile e dovevamo fare
un contratto. Eravamo un po’ preoccupati che il contratto fosse costoso ma lei
quando ha visto che non era un’attività commerciale ci ha fatto un prezzo che
possiamo dire che il locale è un dono. Quando poi ho comunicato questa cosa ai
Pastori della MIE, il Pastore Aurelio Ieva si è offerto di venire a vedere il
locale e appena entrato qui si è spaventato perché era veramente brutto. Non
c’erano porte, non c’erano finestre, era pieno di siringhe, era tutto annerito
dai fuochi che vi accendevano, anche il pavimento che abbiamo dovuto coprire
col mattonato. Quando col Fratello Ieva abbiamo pregato
abbiamo sentito come se fosse stato un terremoto, come se il locale si è mosso,
ci siamo guardati col fratello dicendo: “che succede?”. Abbiamo pregato con
potenza e grazie a Dio tutti i circa 20 ragazzi che
venivano qui a drogarsi, a incontrarsi, anche a dormire, man mano non sono più
venuti. Ne era rimasto solo uno che stava in una delle camerette dietro e
abitava lì e non voleva andare via. Gli abbiamo detto: va bene rimani qui ma
noi dobbiamo sistemare il locale. Così abbiamo continuato a pregare per questo
giovane che era ebreo finchè
è andato via anche lui. Grazie a Dio ce lo stiamo
godendo ma non lo vogliamo godere solo noi, ma lo voglio offrire a tutto il
Corpo di Cristo. Chiunque vuole venire, giovane o anziano, Pastori, uomini di
Dio o Donne di Dio e ci vogliamo riunire insieme per pregare, per realizzare
quella comunione di cui ha parlato il Presidente per fortificarci e vincere
l’avversario, l’anticristo che sta girando per il mondo preparando la sua sposa
e il falso profeta. Ma lo Spirito Santo è più forte
dello spirito del falso profeta e sta preparando e rinforzando
5.
Pastori presenti per la
prima volta in IPL:
-
Marco Grannò (Pastore della chiesa di Acilia-Madonnetta collaboratore del
-
Costantin (Chiesa
di Casal Bernocchi): sono Costantin ma molti mi chiamano Coco. La mia storia si
avvicina un poco a quella del fratello Marco. Ho conosciuto il Signore nella
stessa comunità, avevo 33 anni e vengo dalla Romania. Sono
arrivato qua disastrato, non dal punto di vista economico ma interiormente.
Pensavo di trovare l’America in Italia, e invece ho trovato qualche cosa di
meglio dell’America ma non subito perché quando partiamo da casa pensiamo a
qualche cosa di meglio, come tanti ragazzi italiani che sono andati in America.
Per me invece di trovare l’America ho passato due anni terribili, ho dormito
nei garage, dove capitava prima. Quando finalmente trovavo lavoro
perdevo casa, trovavo casa e perdevo il lavoro, era tutto un giro e sono stato
a correre per due anni e tre mesi che si sono aggiunti a quello che io ero. Finchè un giorno ho travato più dell’America, girando per
le strade mi sono trovato davanti alla chiesa di via Galvani, sono entrato ed è
stato come Paolo sulla via di Damasco, un colpo di fulmine, e da quel giorno
non sono più uscito.
C’è stata una crescita e
il Signore mi ha portato ad essere responsabile della
comunità di Casal Bernocchi. Io ho tre bimbi piccoli che hanno meno di 6 anni, e tutti voi, penso che avete figli e sapete quanta
responsabilità si deve avere soprattutto quando si è giovani e non si sa che
cosa fare in certe situazioni, come mi devo comportare. Come per i figli è per
la comunità, ti metti in ginocchio e dici: Signore io non so come comportarmi.
Adesso si è aggiunto il quarto figlio (la chiesa) che è giovane come i miei
figli, ha 5 anni. Quindi
pregate per me. Come per i miei figli che io li posso educare e dargli da
mangiare ma è il Signore che li fa crescere, anche con la comunità voglio fare
quello che faccio con i figli, chiedendo al Signore di
darmi saggezza.
-
Lucia Grannò (Moglie di Marco Grannò): vengo da Pordenone e sono qua dal
-
Sorella Amalia Romanelli (madre di Fabrizio Troisi, diaconessa della Chiesa di Spinaceto)
sono nata in Alessandria d’Egitto da una famiglia cattolica molto credente ma
poi abbiamo dovuto lasciare quella città per la situazione politica che si è
venuta a creare negli anni 1950-56 e sono venuta a Roma dove
avevo mia madre e mia sorella. Grazie alla conoscenza delle lingue ho trovato
subito lavoro nel settore delle compagnie aeree. Mi sono sposata ma il
matrimonio non è andato molto bene e il figlio Fabrizio l’ho dovuta crescere da
sola e con l’aiuto di mia mamma. Frequentavo
-
Fagone Salvatore (Enzo) (collaboratore del
6.
...
7.
Predicazione (
Cosa posso dire a dei Pastori? Di mio sicuramente niente, ma il Signore sicuramente ha qualche cosa
da dire. Noi crediamo in un Dio ricco, potente e che si
manifesta. La Scrittura dice che noi siamo beati non tanto se le cose le
sappiamo, quanto se le facciamo. Vogliamo vedere la Scrittura in Filippesi 2:25
“Però
ho ritenuto necessario mandarvi Epafròdito, mio
fratello, mio compagno di lavoro e di lotta, inviatomi da voi per provvedere
alle mie necessità; 26
egli aveva un gran desiderio di vedervi tutti ed era preoccupato perché
avevate saputo della sua malattia. 27 É stato ammalato, infatti, e ben vicino
alla morte; ma Dio ha avuto pietà di lui; e non soltanto di lui, ma anche di
me, perché io non avessi dolore su dolore. 28 Perciò ve l'ho mandato con gran
premura, affinché vedendolo di nuovo vi rallegriate, e anch'io sia meno
afflitto. 29 Accoglietelo
dunque nel Signore con ogni gioia e abbiate stima di uomini simili; 30 perché è per
l'opera di Cristo che egli è stato molto vicino alla morte, avendo rischiato la
propria vita per supplire ai servizi che non potevate rendermi voi stessi.” Il Signore è grande,
il Signore è buono ma mi viene spontaneo dire che lo è ancora “di più”, e per
scoprire il “di più” del Signore ci dobbiamo di più avvicinarci a Lui, vivere
di più con Lui. Sto parlando a Pastori, a servi di Dio e le parole che
ascolteranno le conoscono già, ma il Signore vuole rinnovare qualche cosa in
noi nel servizio! Non è una parola di evangelizzazione ma vogliamo rinforzarci
nella Parola di Dio sempre di più. Ho sentito a volte l’espressione usata che
“serviamo il Signore a tempo pieno” e questo significherebbe che noi siamo
disposti a servirLo 25 ore
al giorno, ma invece qualcuno mi suggerisce alle spalle che non lo serviamo nei
ritagli di tempo, quello che ci avanza, quello che avanza nel tempo libero,
perché c’è la vacanza, ci sono le ferie, gli impegni, qualche altra cosa.
Signore perdonami! Ma gloria sia resa al Signore che laddove noi siamo chiamati
al Suo servizio, e se siamo al Suo servizio allora ad
ogni comando noi diciamo: “amen, eccomi qui, sono pronto Signore”. Cosa c’entra
questo col testo che abbiamo letto? L’apostolo Paolo parla prima di Epafròdito, parla di Timoteo, innalza questo personaggio
Timoteo, qualcuno che è al servizio di Dio, un timorato di Dio che come tale
serviva anche l’Apostolo Paolo, di lui si sa poco ma
serviva Dio. Forse di noi si sa poco, non veniamo
messi in evidenza, ma siamo servi di Dio, forse non siamo sui giornali, non
appariamo in TV ma siamo servi di Dio. Sto parlando a dei Pastori. Il fratello
Mario all’inizio ha detto che lui aveva davanti a se degli esempi meravigliosi
di coloro che lo hanno preceduto, che lo hanno
insegnato in qualche cosa. Io ho davanti a me degli esempi meravigliosi che mi
hanno lasciato…, sicuramente ognuno di voi ha un qualche cosa.
E mi viene sempre da dire, maggiormente ai giovani, che hanno davanti a loro
sempre un ministerio e che se servono il ministerio, se non riescono a essere
ubbidienti al ministerio, se non riescono a sottostare al ministerio che il
Signore gli ha messo davanti non potranno essere servi, non potranno
essere ubbidienti allo Spirito Santo! Se non sono prima stati forgiati dal
ministerio che gli mette davanti il Signore. E gloria
a Dio noi siamo Pastori e la parola pastore la
conosciamo molto bene, il compito che abbiamo lo conosciamo molto bene e se lo
conosciamo a maggior ragione lo dobbiamo mettere in pratica. Però permettetemi
cari di fare una piccola riflessione, non vogliamo dimenticarci, siamo pastori,
ma allo stesso tempo siamo anche pecore, c’è il buon Pastore che ci pastura e noi a nostra volta, come l’esempio che abbiamo dal Buon
Pastore, dobbiamo pasturare il nostro gregge. Perché il pastore, noi lo
sappiamo molto bene, non è tanto l’onore che ha il pastore di insegnare, o che
sale sul pulpito, ed è quella la cosa gloriosa, ma noi sappiamo che il pastore
prima di tutto LAVORA… incessantemente quasi allo sfinimento, perché se ha un
lavoro secolare potremmo dire è come il carabiniere,
il poliziotto, il finanziere che sono sempre in servizio. Così il pastore è
sempre in servizio, quanti problemi ci sono nel gregge che pasturate, e a tutte
le ore arrivano chiamate, quante volte vi hanno svegliato di notte? Quante
volte vi siete dovuti alzare dal letto e piegare le ginocchia, siamo chiamati a
questo, essere sempre disposti. Sapete cosa mi fa tremare? Il capitolo 34 di Ezechiele “Così
parla DIO, il Signore: Guai ai pastori d'Israele che non hanno fatto altro che
pascere sé stessi! Non è forse il gregge quello che i pastori debbono pascere? ….” Cosa do io
al gregge? Come mi comporto verso il mio gregge? Noi siamo comunque il faro, ci
vogliamo nascondere o no siamo comunque il faro. Il fr. Mario diceva che davanti
a lui ci sono state persone che hanno lasciato un qualche cosa, e io mi sono
sempre chiesto, maggiormente con i miei giovani, “chi sa cosa che lascerò io a
quelli che vengono dietro di me!”, cosa lascerò se non la fedeltà alla Parola
di Dio? Se noi che diciamo di essere uomini di fede, cosa lasciamo a quelli che
verranno dopo di noi? Quale esempio lasciamo? Siamo
preoccupati per il gregge, ma dobbiamo essere preoccupati per noi stessi anche,
perché vogliamo essere quei servi ubbidienti al proprio Signore, al proprio
padrone. Il pastore lavora, il pastore veglia sul gregge, mentre il gregge
riposa, mentre dorme il pastore veglia affinchè un qualche lupo, o un qualche ladro non possa
andare a rubare. Come dico ai cari di Gaeta, dico adesso a voi, in I Tess. 5 c’è il verso 16 “Abbiate sempre gioia” che è mio, e il
verso 17 “non cessate mai di pregare”
che è vostro, gloria al nome del Signore, questo dobbiamo dire a noi stessi,
perché ci dobbiamo preoccupare anche di noi stessi.
Noi vogliamo gli onori
ma molto meno gli oneri, questo fa parte dell’essere umano, e nelle assemblee
esistono le 4 operazioni aritmetiche, gloria a Dio
quando in una comunità c’è la moltiplicazione perché porta gioia, allegrezza;
ma opposta ad essa c’è la divisione che per coloro che la subiscono è sempre un
dolore invece per chi la opera, per un tempo, può essere una gioia, un
incoraggiamento. L’addizione, cugina della moltiplicazione, quando si aggiunge,
perché non ci sono solo i compiti in chiesa ma c’è un
mondo che perisce, che langue, consumato dal fuoco di satana e mentre noi
stiamo alla finestra e guardiamo e giudichiamo, e il mondo sta a finire e noi a
volte ci facciamo prendere dal vortice di quelli che stanno a giudicare coloro
che ci governano, che ci avviliscono, dicendo che nessuno è buono e in questo
ci uniamo agli altri mentre io posso dire senza ombra di smentita che se
abbiamo le persone che non ci sanno governare la colpa è della Chiesa. Quante volte preghiamo per i nostri
governanti? Il Signore ce lo dice ma noi giudichiamo
il fatto, giudichiamo il modo, ognuno vorrebbe un governo per proprio conto, ma
non soltanto con i governanti, non soltanto con le cose fuori dalla chiesa ma
di più! Noi non condividiamo tutto quello che il Signore ci dà, o quello che il
Signore ci fa, perdonatemi, sto parlando a dei servi di Dio, perché in una di
queste riunioni molto tempo fa un pastore fece una domanda dicendo: ci sono due
tipi di Vangelo, quale Vangelo stiamo leggendo? C’è il
Vangelo teorico e quello pratico. Voi quale Vangelo state leggendo. Pastori,
conosciamo la Parola dalla A alla Z, dalla Genesi all’Apocalisse, il compito
del pastore è anche quello di istruire i credenti nella verità, ma istruire non è soltanto dare delle regole scritte,
l’evangelo più bello più grande siamo noi stessi. Abbiamo detto prima che noi
siamo dei fari, tutti guardano a noi, il gregge guarda a noi, il gregge prende
noi per esempio, ma noi diciamo: “ma non è Gesù il
nostro esempio?” Gloria a Dio! Se il pastore prende l’esempio dal suo Buon
Pastore, allora darà l’esempio al gregge che di rimbalzo avrà l’esempio del
Buon Pastore. Prendiamo l’Apostolo Paolo di cui dico, perdonatemi la
presunzione, Paolo non era meglio di me, era un essere umano come me,
sottoposto a tutte le passioni come me, e com’è che questo Paolo è diventato
così grande? L’Iddio di Paolo è lo stesso Dio che credo io, lo Spirito Santo
che aveva Paolo è lo stesso Spirito Santo che abbiamo noi! Lo Spirito Santo non
è mai cambiato, Dio non è mai cambiato, Gesù rimane
sempre lo stesso ieri, oggi e in eterno, quindi Paolo non era meglio di me! Io
posso essere meglio di Paolo se faccio quello che Paolo non ha fatto, se ubbidisco alla Parola di Dio. Se quelle cose che
non voleva fare le faceva, le cose buone molte volte
non riusciva a farle, ma c’è un altro aspetto, Paolo non ha potuto avere un
sostegno da parte mia, io si! Io posso sfruttare il suo esempio, sono
avvantaggiato, noi siamo avvantaggiati rispetto a Paolo per
poter mettere in pratica la Parola di Dio.
Possiamo mettere in
pratica la Parola di Dio come Paolo che ha da dire: “siate
miei imitatori come io lo sono di Cristo”. Se a=b, b=c allora sarà c=a, se noi
pastori siamo imitatori di Cristo, il gregge sarà nostro imitatore, ci imita in
quel che è la verità che gli abbiamo detta e che
pratichiamo, che noi ci muoviamo nella stessa identica maniera. E siccome la
Parola rimane sempre personale, dicevo prima che non ci dobbiamo dimenticare
che siamo si pastori ma anche pecore e come pecore il
Buon Pastore parla a noi.
C’è un altro verso che
mi terrorizza ancora di più, in prima persona singolare ed è quello che dice
Gesù in Matteo 7:22 “Molti mi diranno in quel giorno: "Signore,
Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo e in nome tuo cacciato demòni e fatto in nome tuo molte opere potenti?", quello mi terrorizza, non mi voglio
accontentare soltanto di predicare la Parola del Signore, di vedere la
manifestazione della potenza di Dio quando il Signore nella Sua infinita bontà
e misericordia compie l’opera Sua, non mi voglio accontentare di cose eclatanti che il Signore fa, ma la mia preoccupazione è che
voglio essere conosciuto da Dio, voglio essere conosciuto dal Signore, voglio
essere conosciuto non soltanto dagli uomini anche se la pacca sulla spalla fa
sempre piacere, bravo fratello, bravo qua, bravo là, molte volte possono anche
essere una pasticca di vitamine che ci rallegra, ma ricordiamoci che quando
riceviamo la pacca sulla spalla siamo stati “bravi, buoni” comunque vogliamo
dare la gloria a Dio! Voglio essere conosciuto singolarmente, in prima persona
singolare dal Signore. Posso essere conosciuto anche dal Presidente della
Repubblica, o dalle più altre autorità della terra, posso essere innalzato…, ma
se non mi conosce il Signore io resto fuori dalla
porta, lo immaginate? Però questa mattina mi incoraggia
quello che dice il Signore di me come pastore: “entra benedetto dal Padre mio
fedele servitore”. Ora non ci sentiamo rallegrati nel sentire queste parole,
non c’è gioia maggiore, e io per fede le sento! Per
fede noi dobbiamo amministrare, dare ed educare il
nostro gregge perché colui che ha fatto le promesse le mantiene, e non le
mantiene per i pagani ma per noi prima, permettetemi, sono egoista, le mantiene
per me!
Abbiamo letto: “accoglietelo dunque nel Signore con grande gioia e
abbiate stima di persone come lui”, ci possiamo stimare gli uni con gli
altri, riusciamo a vivere in pace con noi stessi e gli uni con gli altri e per
vivere in pace conosciamo anche come fare, cioè ci devo rimettere qualche cosa
di mio, qualche cosa della mia personalità, del mio orgoglio se voglio vivere
in pace con l’altro. Se io voglio veramente piacere al Signore, potrei dire
come l’Apostolo Paolo “non sono più io
che vivo ma Cristo vive in me” e come vive Cristo
in me? “chi ti percuote una guancia, porgi anche l’altra”. Quale onore ha avuto
Gesù! Vogliamo essere veramente gli esempi, vogliamo essere stimati gli uni per
gli altri sapendo che siamo tutti quanti nella stessa barca, stiamo servendo il
Signore è vero? Parliamoci chiaro, se non serviamo il Signore stiamo servendo l’altro! Non esiste la via di mezzo,
o sì o no!
Quindi cari di questa arma ci vogliamo armare: della fede in Cristo! E noi
la dobbiamo dimostrare al nostro gregge dove operiamo
essendo noi di esempio di fare, perché tutto ciò che noi facciamo lo fa anche
il gregge. Ma se lo fa il mio pastore lo posso fare
pure io. Mi ricordo di un ragazzo che non aveva il TV perché non lo aveva il
suo pastore, e quando quest’ultimo se lo fece, anche il ragazzo lo comprò. Cari
non è una cosa leggera, gli occhi del gregge sono su
di noi e non soltanto quelli del gregge ma anche quelli del mondo, il mondo ci
conosce che siamo pastori, che siamo responsabili, che abbiamo un modo di
vivere diverso, e quando ci adeguiamo al mondo esso si meraviglia! Quante volte
sentiamo dire questa frase: “pure tu!”, e se ci capita
qualche scivolata “anche a te succedono queste cose” come se noi fossimo
perfetti, siamo esseri umani, e gloria a Dio che lo siamo perché il mondo non
guarda ad asteroidi ma ad esseri umani e dobbiamo dare l’esempio a loro come
mettere in pratica l’Evangelo della grazia.
Tutti quanti siamo
pronti a dire: non ero niente, non ero nessuno, ero un verme di terra e il
Signore ha scelto me, ha scelto voi per farci collaboratori di Lui, dobbiamo
essere incoraggiati a dire grazie che mi hai elevato a dignità e come posso io non rispettare ciò che Lui mi dice di fare, di
sottomettermi alla Sua Parola e possa anche sottomettermi al greggia. Qualcuno
mi obiettò che si deve servire il Signore, non l’uomo ma un modo di dire è: “io ti mostro di servire Dio quando riesco a servire l’uomo!”
Il nostro Maestro ci ha insegnato questo quando ha lavato i piedi ai discepoli:
“avete capito cosa vi ho fatto? Vi ho lavato i piedi! IO!!
Beh, fatelo anche voi!” In quella circostanza Gesù aveva
lavato i piedi a Giuda, non lo conosceva? Vogliamo fare noi la scelta
delle nostre pecore, ci facciamo un ovile a parte con tutte le belle pecore
grasse, piene di latte e di lana, ce le vogliamo
scegliere noi le pecore belle e buone, e quelle che ci danno fastidio le mando
al fratello xx! Quelle che mi danno poco latte a che
mi servono? E quelle che hanno poca lana sfilacciata? Ma il mio Maestro mi ha
detto: “va in cerca della perduta, della zoppa, la
prende e la mette sulle spalle e la porta all’ovile”. Qual è il nostro compito?
Fratello caro, qual è il tuo compito?
La meraviglia è che a
fianco del pastore di solito c’è anche una moglie e
grazie a Dio per l’aiuto convenevole che ci ha dato, cosa sarebbe il mio
ministerio senza l’aiuto che il Signore mi ha messo accanto? Accanto al servo
c’è una servente molto più importante del servo, chi è che può consolare nei
momenti più difficili? Forse a voi va tutto bene! Quante notti avete trascorso
senza poter chiudere occhio? Voglio farvi partecipe di quello che mi è successo
con una ragazza che parlando a un certo punto mi ha detto: “Romano, ma tu sei
pastore?”, io rispondo: “indegnamente si”, e lei “mi
fai vedere le tue ginocchia” e quando ha visto le mie ginocchia si è
meravigliata dicendo: “allora è vero quanto ho sentito dire che i pastori
passano più tempo in ginocchio che in piedi!” Dalle ginocchia si vede quanto
tempo passiamo in ginocchio e quella callosità non sta soltanto nelle ginocchia
ma anche nei gomiti.
Vogliamo veramente essere servi
di Dio? Il servo di Dio non è tanto quello che appare agli altri ma quello che è nascosto, la comunione che abbiamo con il
nostro Signore, il tempo che passiamo con Lui e quello che riceviamo in questo
tempo poi lo possiamo trasmettere agli altri, perché se è vero, come è vero,
che siamo dei canali per la benedizione degli altri dobbiamo prima riempirci,
non per noi stessi ma per gli altri. Vogliamo prendere l’esempio da queste
persone per avere la stima di queste persone che servono Iddio
disinteressatamente, con abnegazione, rinunciando molte volte a loro stessi. Ci
vogliamo accogliere gli uni con gli altri, non per i difetti che abbiamo, ma
per quello che siamo: “servi di Dio”.
Se questa parola ha avuto un qualche effetto su di voi e mi ritenete un “servo
di Dio”, accogliete pure a me! Il Signore ci benedica.
8.
-
Signore
ti ringraziamo per
9.
Prossima riunione IPL delle chiese di Roma e Lazio. sabato 21 marzo
2015 ore
10. Il prossimo incontro IPL dei soli Pastori e
Mogli lunedì 16 febbraio in Via Galvani alle
ore 19.
Vi ricordo che
quest’incontro è importante perché si mettono le basi per
11. Predicatore per la prossima riunione IPL (fra quelli che hanno predicato molto tempo fa, quasi 15 anni):
12.
13.
Dialogo parecchio col
segretario e a volte ci sentiamo un po’ ridotti quando magari tutti dicono “si”
e magari uno-due dicono
“no”. Fratelli, la maggioranza non era neanche nei dodici apostoli, dobbiamo un po’ dare fiducia a degli uomini di Dio quando si
esprimono. Per cui se volessimo andare avanti
aspettando che 100 di noi dicono “si” allora non faremo mai niente! Dobbiamo
dare fiducia a quegli uomini che anche il coraggio di assumersi la
responsabilità di parlare, di proporre. E’ meglio fallire in Dio che come disse
Davide: “perseguitato? Ah no, meglio tre giorni nelle
mani dell’Eterno!” io direi, sia per gli attentati che
ci sono, vi informo fra l’altro che è arrivata una circolare per informare che
entrano nelle nostre chiese delle persone islamiche e dobbiamo stare attenti
perché entrano a documentarsi e possono entrare portando anche… fratelli, c’è
un campanello d’allarme! Quindi che cosa vuole fare
IPL? Dobbiamo fare qualcosa pastori, siamo l’esercito di Dio che si muove, ci
saranno, spiritualmente parlando, dei morti, ci saranno dei feriti ma gloria a
Dio andremo avanti, marceremo. Tanto la testa
dell’uomo è troppo intelligente per essere educata dagli altri, ci vuole la
rivelazione di Gesù Cristo. Vogliamo organizzare una serata di preghiera in cui
non si parla di niente. Fatte diverse proposte:
-
stabiliamo un giorno e ognuno di noi prega nella
propria chiesa
-
appoggiarci alle preghiera che organizza il
-
comporre 3-4 gruppi di preghiera nelle varie zone
della città
-
trasformare una riunione IPL in incontro di
preghiera
-
pregare tutti assieme un lunedì
deciso per lunedì 2 febbraio a
Spinaceto un incontro di preghiera di due ore dalle ore 19 aperto a tutti e
incaricato Giancarlo Galassi di invitare i Responsabili dei Giovani a questa
Preghiera.
Proposta: che ne dite se una volta
l’anno nel nostro ambito ci sia un culto dedicato proprio per la comunione dei
Pastori di Roma, dedicare una mezzoretta di preghiera, perché cari ci sono
tanti Pastori che sono soli! E quando uno è solo non
fa altro che sentirsi sempre più solo. Dice la Bibbia che in due si sta meglio
e in tre si diventa ancora più forti. E’ una cosa che preparerò, la porterò
come proposta. Perché noi abbiamo il giorno della missione, abbiamo il giorno dei poveri, facciamo delle raccolte per i bisognosi;
noi dobbiamo fare anche questo. E poi c’è stato uno di voi che mi ha detto una
cosa che mi ha toccato, che non si prega abbastanza per le autorità, tutti
critichiamo i governanti, che ne dite se incominciamo a pregare per i
governanti?
Proposta di pregare subito per l’elezione del Presidente
della Repubblica:
preghiera del Pastore Fernando De
Franca.
- Signore ti benediciamo
nel nome di Gesù Cristo per l’opportunità che abbiamo di essere qui nella tua
presenza, ti benediciamo per l’autorità che Tu hai dato alla tua casa, alla Tua
Chiesa Signore, di legare, di sciogliere, di aprire, di chiudere. Nel nome di
Gesù Cristo noi ci alziamo come Pastori, come Ministri, come uomini di Dio
nella Tua Casa per dichiarare che la Tua volontà sia fatta in questa Nazione,
che la Tua volontà possa manifestarsi su questa Nazione in un tempo così
difficile, in un tempo pieno di confusione, di dei.
Nel nome di Gesù noi vogliamo confessare che Tu hai un proposito per l’Italia,
che Tu stai preparando una grande raccolta per questa Nazione e in nessun modo
il diavolo riuscirà a creare situazioni per distrarre bleffare la tua volontà
su questo popolo. Noi benediciamo l’Italia, la benediciamo
nel nome di Gesù Cristo, siamo qui per dichiarare la Tua sovranità, la Tua
forza, l’influenza dello Spirito Santo anche sulle menti del Governo, che
possano riconoscere, che possano ricevere la mano potente del Signore sulle
loro vite, in particolare vogliamo pregare affinchè
il prossimo Presidente possa rientrare nel Tuo proposito, possa rientrare in
quello che Tu stai preparando per questa Nazione, perché quest’uomo ha grande
responsabilità di firmare tutte le leggi, che deve essere una persona timorosa
di Dio, di principi, che possa rispettare i principi cristiani, i principi
della Tua Parola. Noi come ministri della Tua Casa vogliamo proibire il
diavolo di cercare di fare la sua volontà, i suoi propositi, ma vogliamo
dichiarare che l’autorità e il potere sta sulle spalle
del nostre Re Gesù Cristo che è anche Signore su questa Nazione. Noi
dichiariamo nel nome di Gesù Cristo che daremo a Te l’onore, la gloria, la
maestà, la lode, e riconosceremo il tuo amore sul Popolo Italiano, su tutti
quanti noi che viviamo e stiamo in questa Nazione. Ti lodiamo Signore, Ti
benediciamo nel nome di Gesù Cristo. Amen!
14.
Data |
Tipo
Incontro |
Ora
e Località |
Lunedì 2 feb 15 |
Incontro di Preghiera IPL |
Ore |
Giovedì 5 feb 15 |
Workshop con Cleverson
Silva |
Ore |
Lunedì 16 feb 15 |
Incontro Pastori |
Ore |
27-27 feb 15 |
Conferenza Donne Centro
Italia |
H.
American Palace EUR –via Laurentina 554 |
Sabato 21 mar 15 |
Riunione IPL allargata a Collab. |
Ore 10 a Casal Bernocchi
(Thomas) |
Lunedì 20 apr 15 |
Incontro Pastori |
Ore |
Sabato 23 mag
15 |
Celebrazione Pentecostale |
Ore |
Sabato 20 giu 15 |
Riunione IPL allargata a Collab. |
Ore |
Sabato 19 set 15 |
Riunione IPL allargata a Collab. |
Ore |
Lunedì 19 ott 15 |
Incontro Pastori |
Ore |
Sabato 21 nov 15 |
Riunione IPL allargata a Collab. |
Ore |
|
Il Segretario |
|
Carlo Galioto |
- Presidente di turno |
|
347-3067323 |
ps.mariobasile@libero.it |
- Segretario di turno |
fr. Carlo Galioto |
339-1260778 |
c.galioto@virgilio.it |