Spinaceto 17/01/2014

 Riunione I.P.L. n. 112/2015 di chiese pentecostali di Roma e Lazio.

 

La riunione è iniziata col benvenuto del Pastore ospitante Francesco Greco con la lettura del Salmo 100 “Mandate grida di gioia all'Eterno, o abitanti di tutta la terra! 2  Servite l'Eterno con letizia venite davanti a lui con canti di gioia.”, e vogliamo cantare quello che abbiamo realizzato, che vogliamo avere sempre Gesù accanto a noi affinchè possiamo dimostrare che siamo i figli di Dio. Noi abbiamo un personaggio potente che ci può rallegrare, liberare e alleggerire di qualsiasi peso. Quindi è seguito un tempo di adorazione guidato dallo stesso Pastore.

1.       Presidente Mario Basile: cari è una benedizione! Quant’è bella la comunione degli uomini di Dio! Ricordiamoci che il demonio organizza sempre con gente al vertice, perché è il vertice che poi dispone, così la Chiesa si deve muovere bene al vertice. Pensate se uomini di Dio aprissero un dialogo di preghiera gli uni verso gli altri, un gesto così semplice ma poi difficile da applicare.

Ho due versi da condividere con voi, sento forte questo mandato, ma non voglio insegnare a voi (alcuni siete padri per me) piuttosto incoraggiare, dare un impulso a iniziare l’anno con questa visione. Cari, a noi servi di Dio non manca la fede ma alcune volte manca uno sprone, un incoraggiamento. Esodo 3:5 dice: “Dio disse: non ti avvicinare qua, togliti i calzari dai piedi perché il luogo sul quale stai è suolo sacro!”, ora non so se è una dimenticanza o una volontà ma noi non diamo mai del “sacro” alle cose però nella Bibbia troviamo ad esempio Giacobbe che dorme su una pietra, dove ha una visione e qualcuno gli dice che lì c’era la porta del cielo, poi c’era molta sacralità verso il Tempio; nel Levitico troviamo dei versi in cui per andare a Dio bisognava rivestirsi di tutti i paramenti, quindi spogliarsi da una parte e rivestirsi così ho chiesto a Dio lumi su questi aspetti. Veniamo a noi IPL, non so se vi accorgete che ogni tanto si cerca di minare la comunione perché una cosa che guasta il demonio è la comunione dei santi perché se ci separasse uno qua, un altro là avrebbe maggiore possibilità di darci fastidio, ma grazie a Dio la Vostra esperienza, l’umiltà che c’è in mezzo a noi non permetterà questo, amen? Noi cresceremo nella comunione con i santi, gloria a Dio. Allora, Signore, perché bisogna togliere e poi rivestirsi? Credo che il Signore mi abbia detto qualche cosa di straordinario, che cosa dobbiamo togliere? L’ostacolo! Molti di noi avrebbero bisogno di un aiuto nella propria vita, nella famiglia, nella chiesa che non sono ostacoli peccaminosi ma possono essere dei freni della vita; non voglio entrare nella sensibilità di nessuno, ma nelle famiglie ne succedono di tutti i colori, malattie, situazioni, etc.. quindi per toglier quel dolore, per togliere quella resistenza e quel freno che ne dite di quell’altro rivestimento che sono i paramenti per andare davanti a Dio che è la nostra amicizia! E noi ci dobbiamo rivestire, perchè se Dio ci chiede di togliere dobbiamo ubbidire, lo stesso se ci chiede di mettere.

In questi tempi speciali dove il male vuole togliere l’equilibrio nelle case, nelle famiglie (guardate quello che sta succedendo nel mondo) la Chiesa è troppo a luci spente, perché la luce forte se è in locale non fa segnali, allora noi dovremmo togliere l’ostacolo che è l’amicizia, il rispetto, la stima l’uno verso l’altro, l’invito (io sto cercando con tutte le mie forze di incoraggiarvi ad inviti a cena, 4-5 pastori al di là dell’incontro), cioè rendere il culto al Signore “dove due o tre…” e che ne pensate se questi “due-tre” sono dei ministri del Signore che possono avere della comunione fra loro e lo stesso per le mogli. Che ne pensate se riuscissimo a rivestirci di questi paramenti?

Non è tempo di fuochi spenti, molti fuochi riescono a mala pena a scaldare noi ma la gente si muore di freddo! Io ve l’ho scritto che fuochi divisi non disturbano, ma se li mettiamo insieme l’avversario si mette paura, qui non è una questione di essere vecchi o giovani, lo Spirito Santo può chiamare un Giosuè che aveva 60-80 anni, e quando scende l’unzione dall’alto, una delle unzioni che stiamo aspettando non è quella che è già scesa perché se stiamo aspettando ancora che scende qualche cosa dal cielo non abbiamo capito niente. Gesù Cristo ha portato tutto quello che doveva portare quindi se noi togliamo l’ostacolo, io conosco pastori da 40 anni eppure non c’è stato mai una scambio di ministeri. Questa grande santità locale non mette più paura neanche al diavolo. E’ il Corpo di Cristo sotto una stessa bandiera che si deve muovere fratelli! “Pastore, ma io ho il mio movimento” qualcuno potrebbe dire, ma tu hai quello che Dio ti ha assegnato e a Lui devi rendere conto ma c’è una fratellanza di fuori. E’ il corpo degli uomini di Dio che salgono su una montagna, che scendono sotto un sottopalazzo, che alzano le mani a Dio e dicono: “Signore, quello che noi abbiamo creduto, quello che abbiamo toccato, quello che abbiamo udito, quello che abbiamo visto, quello noi annunziamo, alleluia”. Tu farai la differenza e userai noi. Ora per evitare che il demonio possa aiutare qualcuno di noi, io non sono qui a fare da maestro a nessuno, ma sono qui come uomo di Dio ad incoraggiarvi, apriamo le nostre porte alla comunione fra i santi, perché cari, quando si incontrano degli uomini di Dio e magari lo Spirito Santo ci riesce a svuotare di preoccupazioni, di cose.. e poi arriva quella preghiera, dove ci può essere un abbraccio, una imposizione delle mani e viene il ristoro, alleluia, grazie per l’ascolto, Dio vi benedica.

2.       Carlo Galioto: Saluto dai Pastori che si scusano per non essere potuti essere presenti: … si scusano di  non essere presenti e salutano tutti. Ringraziamo i tanti presenti che hanno partecipato a quest’incontro.

3.        Responsabili dei Giovani (Giancarlo Galassi): la relazione che è stata inserita sul sito IPL sintetizza quello che è successo il 10 di gennaio. Si sta sempre più concretizzando che i protagonisti dei questi incontri sono i giovani. Non gli abbiamo messo nessun freno, erano pieni di Spirito Santo, guidati, si sono preparati, hanno sentito l’importanza dell’evento. Ringrazio i pastori che hanno partecipato, ci tengo a precisare che non è se voi venite create un problema! Perché qualcuno potrebbe pensare che ci sono troppi Pastori, i giovani si potrebbero imbarazzare, no! La ministerialità cresce così, uno a fianco all’altro, non è che si cammina uno lontano dall’altro. Ed è stato straordinario perché i ragazzi erano preparati a livello di adorazione, sono arrivati due ore prima per fare le prove, c’è stato un momento in cui ci siamo incontrati tutti i responsabili, abbiamo accolto e ringraziato chi era lì per la prima volta e chi non faceva parte di IPL perché noi non vogliamo squalificare nessuno, li abbiamo ringraziati di aver impiegato quel tempo con noi. L’adorazione è stata meravigliosa, c’è stato un tempo di lode, di adorazione, sono stati guidati forse anche di più di quello che noi pensavamo, c’è stato un canto in particolare che ha portato la chiesa alla presenza di Dio, c’è stata una parola da parte di un ministro di Dio, c’è stata una parola profetica in lingua e poi interpretata. Alla fine abbiamo invitato tutti i Responsabili dei Giovani avanti e chiedere all’assemblea di pregare per i Responsabili perché hanno tante attività, tante sfide, i problemi dei giovani oggi non sono gli stessi di 20 anni fa, i problemi noi stessi ce li troviamo già con gli adolescenti già a 11 anni, si è abbassata molto la media e si fa già un grosso lavoro lì. E i Responsabili hanno ricevuto perché ho visto che erano molto contenti, veramente sono stati incoraggiati e poi c’è stato l’appello che i Responsabili hanno ministrato in maniera corretta, perciò potete essere orgogliosi, tranquilli, sereni, cioè state facendo… stiamo facendo… il Signore sta facendo un buon lavoro, è all’opera. Ci saranno stati 230-250 ragazzi e su questi ci si può contare. Io in questo ambito qui posso dire solo una cosa: se voi ci fate presente che non venite, io mando parecchie e-mail a tutti i vostri Responsabili dei giovani. State sicuri che io ho invitato tutti perché per noi è importantissima la partecipazione. Se non riuscite a venire, io dedico dello spazio per dire che i Responsabili di quella comunità non hanno potuto, perché i giovani hanno bisogno di crescere bene e sani, uniti. Saranno i ministri di domani e anche di oggi, si incontreranno, ci sarà questa crescita. Penso che lo crediamo tutti e così deve crescere il Regno di Dio. Solo questo vi chiedo, se è possibile far conoscere che non ci siete in modo da far sentire loro che anche voi avreste voluto esserci. Perciò vi ringrazio per la fiducia perché state mandando i giovani e per quello che sta succedendo a Roma. Voglio ringraziare anche Enrico e Valeria che non è che stanno lì per aiutare a me, ma per collaborare, veramente sono due ragazzi stupendi, disponibilissimi e di questo ringrazio anche il loro Pastore Adriani.

-         Carlo Galioto: penso sia importante ricordare che questa spinta, questa impostazione alla fine è anche frutto del lavoro del Pastore Luca Adamo, lui ha messo le basi e Giancarlo ed Enrico stanno portando bene avanti e ringraziamo il Signore per ogni cosa e per il lavoro di ognuno.

 

4.        Presentazione Ministerio locale a Spinaceto – Francesco Greco: ringrazio Dio per questo locale perché prima era un covo del diavolo, ci venivano tanti a drogarsi e nei muri c’erano scritte strane. Quando lo abbiamo visitato ci metteva paura per quanto era strano, si sentiva proprio la presenza del diavolo, dei demoni. L’Istituto Case Popolari, che gestiva questo locale, lo voleva dare a tutti tranne che agli evangelici, e mentre eravamo nel corridoio con mia moglie Giuseppina abbiamo pregato e quando poi stavamo andando via la dottoressa ci ha chiamato e ci ha chiesto cosa ci volevamo fare col locale. Le abbiamo spiegato che volevamo predicarci Il Vangelo e fare opere assistenziali. C’erano 4 domande di richiesta del locale e la dottoressa che in primo momento sembrava molto ostile poi è diventata molto gentile e ci ha detto: “ci penso io, voi andate a casa”. Dopo qualche giorno ci ha chiamato comunicandoci che il locale era disponibile e dovevamo fare un contratto. Eravamo un po’ preoccupati che il contratto fosse costoso ma lei quando ha visto che non era un’attività commerciale ci ha fatto un prezzo che possiamo dire che il locale è un dono. Quando poi ho comunicato questa cosa ai Pastori della MIE, il Pastore Aurelio Ieva si è offerto di venire a vedere il locale e appena entrato qui si è spaventato perché era veramente brutto. Non c’erano porte, non c’erano finestre, era pieno di siringhe, era tutto annerito dai fuochi che vi accendevano, anche il pavimento che abbiamo dovuto coprire col mattonato. Quando col Fratello Ieva abbiamo pregato abbiamo sentito come se fosse stato un terremoto, come se il locale si è mosso, ci siamo guardati col fratello dicendo: “che succede?”. Abbiamo pregato con potenza e grazie a Dio tutti i circa 20 ragazzi che venivano qui a drogarsi, a incontrarsi, anche a dormire, man mano non sono più venuti. Ne era rimasto solo uno che stava in una delle camerette dietro e abitava lì e non voleva andare via. Gli abbiamo detto: va bene rimani qui ma noi dobbiamo sistemare il locale. Così abbiamo continuato a pregare per questo giovane che era ebreo finchè è andato via anche lui. Grazie a Dio ce lo stiamo godendo ma non lo vogliamo godere solo noi, ma lo voglio offrire a tutto il Corpo di Cristo. Chiunque vuole venire, giovane o anziano, Pastori, uomini di Dio o Donne di Dio e ci vogliamo riunire insieme per pregare, per realizzare quella comunione di cui ha parlato il Presidente per fortificarci e vincere l’avversario, l’anticristo che sta girando per il mondo preparando la sua sposa e il falso profeta. Ma lo Spirito Santo è più forte dello spirito del falso profeta e sta preparando e rinforzando la Sua Chiesa. E se noi non dormiamo, ma vegliamo, vedremo le cose che succederanno presto, nella nostra Nazione e il tutto il mondo, ma non dobbiamo temere perché il Signore è con noi. Ci vorrebbe tanto tempo per raccontare come il Signore ha lavorato e sta lavorando in una maniera meravigliosa, ed io personalmente insieme a voi voglio dare tutto l’onore a Lui che è benedetto in eterno!

5.        Pastori presenti per la prima volta in IPL: Andrea Thomas: giusto per informarvi che nel nostro giro di chiese stiamo riorganizzando alcune responsabilità, in particolare ad Acilia abbiamo due chiese, quella di Casal Bernocchi che abbiamo gestito io e mia moglie da 5 anni e quella di Madonnetta dove sta il Pastore Alfredo Giannini. Quest’ultimo ha preso delle responsabilità sempre maggiori in Sicilia, infatti oggi non è qui perché sta a Catania, e ci va due settimane al mese, quindi avevamo la necessità di cambiare la responsabilità pastorale della Madonnetta di Acilia e anche io e mia moglie pensavamo di essere più liberi per girare un po’ di più di adesso e seguire alcune chiese del Nord (Milano, Varese), quindi per questi due incarichi abbiamo due fratelli che sono qua e che vi voglio presentare, Marco Grannò e la moglie Lucia che vengono dalla comunità di via Galvani e che sono stati ordinati al pastorato ed hanno preso la responsabilità della comunità di Alfredo, questo non vuol dire che Alfredo non c’è più, ma questo gli dà più libertà per girare le chiese; Costantin, mio genero marito di Naomi, loro hanno preso la responsabilità della chiesa di Casal Bernocchi.

-        Marco Grannò (Pastore della chiesa di Acilia-Madonnetta collaboratore del Pastore Alfredo Giannini): davanti a voi posso solo raccontare la mia storia, ho conosciuto il Signore nella comunità di via Galvani e vi sono arrivato bocconi, perché ero frantumato dalla vita, dai miei dolori interiori, dalle malattie interiori, dal dolore, dalla confusione, dalla nevrosi, dalla paranoia. Sono uno psicologo e per certi aspetti mi ha fatto bene nel senso che mi ha aiutato a comprendere quanta porcheria avevo in me e mia moglie, con uno stratagemma, mi ha fatto entrare in chiesa e una volta entrato ho detto: io da qui non mi muovo più, sono arrivato, ce l’ho fatta! Da quel giorno è iniziata una storia meravigliosa, praticamente il Signore mi ha smontato tutte le travi della mia vita, l’ultima il lavoro infatti ero un funzionario dell’Alitalia e da qualche mese sono stato messo in mobilità, all’indomani dell’annuncio che il Pastore Thomas ha fatto nella comunità di via Pellizza in Acilia, annunciando il mio ingresso al pastorato in quella comunità. Quindi praticamente sono a “tempo pieno” per il Signore. Molti colleghi stanno vivendo molto malamente questa condizione, io invece ringrazio Dio che in un colpo solo mi ha liberato da una serie di situazioni che stavano diventando insostenibili e pesanti, perché la vita in azienda non è facile, ancora di meno lo è per un figliolo di Dio. E’ come se il Signore mi avesse restituito un senso di gioventù, a 53 anni mi trovo come un neo-assunto che ha tutta una vita davanti, come se il Signore mi avesse detto: hai cambiato datore di lavoro, mo lavori per me, stai a tempo pieno per me, quindi si ricomincia, si riparte in una avventura straordinaria perché questo significa lavorare col Signore, in quanto è il datore di lavoro più meraviglioso, più colorato, più straordinario che esista.

-        Costantin (Chiesa di Casal Bernocchi): sono Costantin ma molti mi chiamano Coco. La mia storia si avvicina un poco a quella del fratello Marco. Ho conosciuto il Signore nella stessa comunità, avevo 33 anni e vengo dalla Romania. Sono arrivato qua disastrato, non dal punto di vista economico ma interiormente. Pensavo di trovare l’America in Italia,  e invece ho trovato qualche cosa di meglio dell’America ma non subito perché quando partiamo da casa pensiamo a qualche cosa di meglio, come tanti ragazzi italiani che sono andati in America. Per me invece di trovare l’America ho passato due anni terribili, ho dormito nei garage, dove capitava prima. Quando finalmente trovavo lavoro perdevo casa, trovavo casa e perdevo il lavoro, era tutto un giro e sono stato a correre per due anni e tre mesi che si sono aggiunti a quello che io ero. Finchè un giorno ho travato più dell’America, girando per le strade mi sono trovato davanti alla chiesa di via Galvani, sono entrato ed è stato come Paolo sulla via di Damasco, un colpo di fulmine, e da quel giorno non sono più uscito.

C’è stata una crescita e il Signore mi ha portato ad essere responsabile della comunità di Casal Bernocchi. Io ho tre bimbi piccoli che hanno meno di 6 anni, e tutti voi, penso che avete figli e sapete quanta responsabilità si deve avere soprattutto quando si è giovani e non si sa che cosa fare in certe situazioni, come mi devo comportare. Come per i figli è per la comunità, ti metti in ginocchio e dici: Signore io non so come comportarmi. Adesso si è aggiunto il quarto figlio (la chiesa) che è giovane come i miei figli, ha 5 anni. Quindi pregate per me. Come per i miei figli che io li posso educare e dargli da mangiare ma è il Signore che li fa crescere, anche con la comunità voglio fare quello che faccio con i figli, chiedendo al Signore di darmi saggezza.

-        Lucia Grannò (Moglie di Marco Grannò): vengo da Pordenone e sono qua dal 2003, mi sono sposata con Marco nel 2001 ma avendo un figlio che frequentava le elementari ero disposta a cambiare città quando il bambino finiva le scuole elementari. Il cambio da Pordenone a Roma è stato terribile! Mi ricordo la prima volta che sono entrata nell’ufficio postale ho preso il biglietto e ho visto che avevo 99 persone prima, a Pordenone quando c’era fila erano 3-4 persone. Però questa è la città che Dio mi ha dato e sto qua. Lavoro con un gruppo teatrale a livello distrettuale con l’obiettivo di portare la Parola in un modo divertente. E’ un modo per arrivare a coloro che non entrerebbero in chiesa, uno strumento di evangelizzazione in cui io credo molto e anche il mio gruppo. Dio vi benedica.

-        Sorella Amalia Romanelli (madre di Fabrizio Troisi, diaconessa della Chiesa di Spinaceto) sono nata in Alessandria d’Egitto da una famiglia cattolica molto credente ma poi abbiamo dovuto lasciare quella città per la situazione politica che si è venuta a creare negli anni 1950-56 e sono venuta a Roma dove avevo mia madre e mia sorella. Grazie alla conoscenza delle lingue ho trovato subito lavoro nel settore delle compagnie aeree. Mi sono sposata ma il matrimonio non è andato molto bene e il figlio Fabrizio l’ho dovuta crescere da sola e con l’aiuto di mia mamma. Frequentavo la chiesa Cattolica però mi mancava qualche cosa, c’era quel vuoto dentro, quell’ansia, quel qualcosa che io cercavo, ed era Gesù ma non lo trovavo. Sono passati gli anni, mio figlio è cresciuto e ci siamo trasferiti a Mostacciano, qui vicino. Mio figlio ha avuto un periodo molto difficile a seguito della morte della nonna che lo aveva cresciuto perché io lavoravo a tempo pieno. Fabrizio era ribelle, non voleva sentire parlare di Dio e decise anche di lasciare l’Italia e quello è stato un periodo difficile anche per me. Io lavoravo con una compagnia sudafricana e mio figlio voleva andare in Sudafrica. Lì è iniziato il lavoro del Signore perché per una circostanza è andato per lavoro a Città del Capo e lì il Signore ha fatto un miracolo enorme perché nei primi anni aveva preso diversi vizi (fumava, beveva, insomma brutto). Un giorno ha incontrato un ragazzo della sua stessa età che aveva i suoi stessi problemi di origine cipriota ma che era nato in Inghilterra, aveva lasciato la madre ma lì aveva incontrato il Signore e ne ha cominciato a parlare a Fabrizio che ha avuto una conversione spontanea e immediata e mio figlio si è buttato nelle braccia del Signore. Poi si è battezzato a Città del Capo e devo dire grazie al Signore perché mio figlio è cambiato completamente, tutto il suo modo di vivere. Io all’inizio ero molto scettica perché per me era una cosa incredibile, ma avendo visto il suo cambiamento ho detto: vuol dire che c’è qualche cosa, Dio opera, Gesù veramente è vivente! Quando poi è tornato a Roma cercavamo una chiesa, in Sudafrica gli avevano dato alcuni indirizzi ma erano chiese molto lontane, dall’altra parte della città. Pregavamo con Fabrizio chiedendo al Signore che ci facesse trovare una chiesa più vicina. Normalmente tenevo la macchina in garage, ma per caso un giorno lasciai la macchina fuori e sul parabrezza trovai un volantino che diceva: “Gesù ti cerca, vieni alla nostra chiesa nuova a Spinaceto”. Sono salita a casa tutta tremante col quel foglietto, ho svegliato mio figlio facendogli vedere il volantino e subito siamo venuti qui dove ci hanno accolti con tanto amore il Pastore Franco con Rossella e il genero Carlo. Qui è iniziata una nuova vita per noi, per me, e sono felice di aver cambiato questa vita ringraziando il Signore. Ho fatto anche un corso biblico che mi è stato molto utile. Mio figlio ha fatto un percorso di crescita, ma mentre lavorava diceva che voleva servire il Signore di più, così trovò su internet una organizzazione che si chiama “Ambassador in Sport” e si occupa di portare il Vangelo attraverso lo sport e così ha fatto dei corsi per diventare allenatore di calcio e organizzare delle partite per evangelizzare. Adesso è andato a Cipro per servire il Signore a tempo pieno. Ringrazio Dio per ogni cosa e Dio vi benedica.

-        Fagone Salvatore (Enzo) (collaboratore del Pastore Zarazaga assieme a sua moglie dal 2014, l’ha conosciuto perché responsabile dei giovani della Chiesa di Palagonia dalla quale proviene la moglie del Pastore Sebastian. Hanno lavorato tanto tempo assieme con campeggi giovanili, ha lasciato il lavoro per venire a Roma in missione per predicare il Vangelo e attualmente lo fa nella nostra chiesa nel quartiere Laurentino, quartiere difficile che i politici hanno trascurato ma crediamo che il Signore farà un’opera straordinaria): anche se è la prima volta che sono con voi mi sento a casa perché sono nella famiglia del Signore, voglio ringraziare i pastori di avermi dato questo onore di trovarmi qui insieme a voi, per me è sempre una gioia grande stare assieme ai servitori del Signore. Sebastian ha accennato qualche cosa della nostra vita come missionari, ma questo parte già da 4 anni, non è da poco tempo. Il Signore ha fatto un grande processo nella mia famiglia, in mia moglie, siamo qui con le figlie e non è facile staccarsi dal posto dove sei, quindi ci sono state un po’ di difficoltà ma il Signore è stato sempre fedele! Vengo dalla comunità del Pastore Paolo Ferla dove ho servito per 27 anni, come collaboratore del Pastore e nel gruppo giovanile oltre che nella guida dell’adorazione. L’anno scorso sono stato per un tempo in Spagna col Pastore Edoardo Zarazaga e lì il Signore mi ha confermato il desiderio di fare un’opera missionaria che avevo rimandato per paura di lasciare il lavoro e per il peso della famiglia. Così nel settembre 2014 ho lasciato la famiglia per 32 giorni e sono andato in missione in Spagna. Quando tornai dissi a mia moglie: “senti, dobbiamo andare! Perché se non vieni con me vado da solo”. Qualcosa era cambiato in me, c’era una determinazione che mia moglie non mi riconosceva. Il nostro desiderio è visitare i fratelli portando la nostra testimonianza nelle chiese incoraggiandoci gli uni con gli altri, essere usati nell’opera del Signore perché possiamo essere una benedizione per i fratelli e questi per noi. Siamo qui per servire il Signore, che il tempo che ci ha dato non sia speso senza aver fatto nulla, il Signore ci ha fatto una grande grazie e il comandamento di andare e far conoscere la nostra testimonianza. Credo e spero tanto di venirvi a trovare e raccontare quello che il Signore sta facendo nella nostra vita e anche qui a Roma come il Signore si sta muovendo in maniera meravigliosa, sia nella nostra famiglia, nella chiesa e nelle cosa che Egli sta facendo. Ci ha dato delle parole chiare e noi stiamo ubbidendo a questa chiamata perché Egli possa usarsi di noi per l’opera Sua e un giorno gli potremo dire: “queste sono le persone che Tu mi hai mandato ed ora fanno parte della famiglia del Signore”. Vi ringrazio per questo tempo che mi avete dato per presentarmi e ricevete anche i saluti di mia moglie. Spero tanto di avere con voi non soltanto un rapporto di chiesa ma anche di amicizia, il Signore vi benedica.

 

6.        ...

7.        Predicazione (Romano Rossi): insieme possiamo godere della Sua presenza perché il Signore è qui! Se qualcuno non lo avverte, non lo sente non fa la differenza, la certezza è che Dio è qui, ma se qualcuno non lo avverte non è colpa di Dio ma perché forse abbiamo interrotto la comunione con Lui.

Cosa posso dire a dei Pastori? Di mio sicuramente niente, ma il Signore sicuramente ha qualche cosa da dire. Noi crediamo in un Dio ricco, potente e che si manifesta. La Scrittura dice che noi siamo beati non tanto se le cose le sappiamo, quanto se le facciamo. Vogliamo vedere la Scrittura in Filippesi 2:25 “Però ho ritenuto necessario mandarvi Epafròdito, mio fratello, mio compagno di lavoro e di lotta, inviatomi da voi per provvedere alle mie necessità; 26  egli aveva un gran desiderio di vedervi tutti ed era preoccupato perché avevate saputo della sua malattia. 27  É stato ammalato, infatti, e ben vicino alla morte; ma Dio ha avuto pietà di lui; e non soltanto di lui, ma anche di me, perché io non avessi dolore su dolore. 28  Perciò ve l'ho mandato con gran premura, affinché vedendolo di nuovo vi rallegriate, e anch'io sia meno afflitto. 29  Accoglietelo dunque nel Signore con ogni gioia e abbiate stima di uomini simili; 30  perché è per l'opera di Cristo che egli è stato molto vicino alla morte, avendo rischiato la propria vita per supplire ai servizi che non potevate rendermi voi stessi.” Il Signore è grande, il Signore è buono ma mi viene spontaneo dire che lo è ancora “di più”, e per scoprire il “di più” del Signore ci dobbiamo di più avvicinarci a Lui, vivere di più con Lui. Sto parlando a Pastori, a servi di Dio e le parole che ascolteranno le conoscono già, ma il Signore vuole rinnovare qualche cosa in noi nel servizio! Non è una parola di evangelizzazione ma vogliamo rinforzarci nella Parola di Dio sempre di più. Ho sentito a volte l’espressione usata che “serviamo il Signore a tempo pieno” e questo significherebbe che noi siamo disposti a servirLo 25 ore al giorno, ma invece qualcuno mi suggerisce alle spalle che non lo serviamo nei ritagli di tempo, quello che ci avanza, quello che avanza nel tempo libero, perché c’è la vacanza, ci sono le ferie, gli impegni, qualche altra cosa. Signore perdonami! Ma gloria sia resa al Signore che laddove noi siamo chiamati al Suo servizio, e se siamo al Suo servizio allora ad ogni comando noi diciamo: “amen, eccomi qui, sono pronto Signore”. Cosa c’entra questo col testo che abbiamo letto? L’apostolo Paolo parla prima di Epafròdito, parla di Timoteo, innalza questo personaggio Timoteo, qualcuno che è al servizio di Dio, un timorato di Dio che come tale serviva anche l’Apostolo Paolo, di lui si sa poco ma serviva Dio. Forse di noi si sa poco, non veniamo messi in evidenza, ma siamo servi di Dio, forse non siamo sui giornali, non appariamo in TV ma siamo servi di Dio. Sto parlando a dei Pastori. Il fratello Mario all’inizio ha detto che lui aveva davanti a se degli esempi meravigliosi di coloro che lo hanno preceduto, che lo hanno insegnato in qualche cosa. Io ho davanti a me degli esempi meravigliosi che mi hanno lasciato…, sicuramente ognuno di voi ha un qualche cosa. E mi viene sempre da dire, maggiormente ai giovani, che hanno davanti a loro sempre un ministerio e che se servono il ministerio, se non riescono a essere ubbidienti al ministerio, se non riescono a sottostare al ministerio che il Signore gli ha messo davanti non potranno essere servi, non potranno essere ubbidienti allo Spirito Santo! Se non sono prima stati forgiati dal ministerio che gli mette davanti il Signore. E gloria a Dio noi siamo Pastori e la parola pastore la conosciamo molto bene, il compito che abbiamo lo conosciamo molto bene e se lo conosciamo a maggior ragione lo dobbiamo mettere in pratica. Però permettetemi cari di fare una piccola riflessione, non vogliamo dimenticarci, siamo pastori, ma allo stesso tempo siamo anche pecore, c’è il buon Pastore che ci pastura e noi a nostra volta, come l’esempio che abbiamo dal Buon Pastore, dobbiamo pasturare il nostro gregge. Perché il pastore, noi lo sappiamo molto bene, non è tanto l’onore che ha il pastore di insegnare, o che sale sul pulpito, ed è quella la cosa gloriosa, ma noi sappiamo che il pastore prima di tutto LAVORA… incessantemente quasi allo sfinimento, perché se ha un lavoro secolare potremmo dire è come il carabiniere, il poliziotto, il finanziere che sono sempre in servizio. Così il pastore è sempre in servizio, quanti problemi ci sono nel gregge che pasturate, e a tutte le ore arrivano chiamate, quante volte vi hanno svegliato di notte? Quante volte vi siete dovuti alzare dal letto e piegare le ginocchia, siamo chiamati a questo, essere sempre disposti. Sapete cosa mi fa tremare? Il capitolo 34 di Ezechiele “Così parla DIO, il Signore: Guai ai pastori d'Israele che non hanno fatto altro che pascere sé stessi! Non è forse il gregge quello che i pastori debbono pascere? ….” Cosa do io al gregge? Come mi comporto verso il mio gregge? Noi siamo comunque il faro, ci vogliamo nascondere o no siamo comunque il faro. Il fr. Mario diceva che davanti a lui ci sono state persone che hanno lasciato un qualche cosa, e io mi sono sempre chiesto, maggiormente con i miei giovani, “chi sa cosa che lascerò io a quelli che vengono dietro di me!”, cosa lascerò se non la fedeltà alla Parola di Dio? Se noi che diciamo di essere uomini di fede, cosa lasciamo a quelli che verranno dopo di noi? Quale esempio lasciamo? Siamo preoccupati per il gregge, ma dobbiamo essere preoccupati per noi stessi anche, perché vogliamo essere quei servi ubbidienti al proprio Signore, al proprio padrone. Il pastore lavora, il pastore veglia sul gregge, mentre il gregge riposa, mentre dorme il pastore veglia affinchè un qualche lupo, o un qualche ladro non possa andare a rubare. Come dico ai cari di Gaeta, dico adesso a voi, in I Tess. 5 c’è il verso 16 “Abbiate sempre gioia” che è mio, e il verso 17 “non cessate mai di pregare” che è vostro, gloria al nome del Signore, questo dobbiamo dire a noi stessi, perché ci dobbiamo preoccupare anche di noi stessi.

Noi vogliamo gli onori ma molto meno gli oneri, questo fa parte dell’essere umano, e nelle assemblee esistono le 4 operazioni aritmetiche, gloria a Dio quando in una comunità c’è la moltiplicazione perché porta gioia, allegrezza; ma opposta ad essa c’è la divisione che per coloro che la subiscono è sempre un dolore invece per chi la opera, per un tempo, può essere una gioia, un incoraggiamento. L’addizione, cugina della moltiplicazione, quando si aggiunge, perché non ci sono solo i compiti in chiesa ma c’è un mondo che perisce, che langue, consumato dal fuoco di satana e mentre noi stiamo alla finestra e guardiamo e giudichiamo, e il mondo sta a finire e noi a volte ci facciamo prendere dal vortice di quelli che stanno a giudicare coloro che ci governano, che ci avviliscono, dicendo che nessuno è buono e in questo ci uniamo agli altri mentre io posso dire senza ombra di smentita che se abbiamo le persone che non ci sanno governare la colpa è della Chiesa. Quante volte preghiamo per i nostri governanti? Il Signore ce lo dice ma noi giudichiamo il fatto, giudichiamo il modo, ognuno vorrebbe un governo per proprio conto, ma non soltanto con i governanti, non soltanto con le cose fuori dalla chiesa ma di più! Noi non condividiamo tutto quello che il Signore ci dà, o quello che il Signore ci fa, perdonatemi, sto parlando a dei servi di Dio, perché in una di queste riunioni molto tempo fa un pastore fece una domanda dicendo: ci sono due tipi di Vangelo, quale Vangelo stiamo leggendo? C’è il Vangelo teorico e quello pratico. Voi quale Vangelo state leggendo. Pastori, conosciamo la Parola dalla A alla Z, dalla Genesi all’Apocalisse, il compito del pastore è anche quello di istruire i credenti nella verità, ma istruire non è soltanto dare delle regole scritte, l’evangelo più bello più grande siamo noi stessi. Abbiamo detto prima che noi siamo dei fari, tutti guardano a noi, il gregge guarda a noi, il gregge prende noi per esempio, ma noi diciamo: “ma non è Gesù il nostro esempio?” Gloria a Dio! Se il pastore prende l’esempio dal suo Buon Pastore, allora darà l’esempio al gregge che di rimbalzo avrà l’esempio del Buon Pastore. Prendiamo l’Apostolo Paolo di cui dico, perdonatemi la presunzione, Paolo non era meglio di me, era un essere umano come me, sottoposto a tutte le passioni come me, e com’è che questo Paolo è diventato così grande? L’Iddio di Paolo è lo stesso Dio che credo io, lo Spirito Santo che aveva Paolo è lo stesso Spirito Santo che abbiamo noi! Lo Spirito Santo non è mai cambiato, Dio non è mai cambiato, Gesù rimane sempre lo stesso ieri, oggi e in eterno, quindi Paolo non era meglio di me! Io posso essere meglio di Paolo se faccio quello che Paolo non ha fatto, se ubbidisco alla Parola di Dio. Se quelle cose che non voleva fare le faceva, le cose buone molte volte non riusciva a farle, ma c’è un altro aspetto, Paolo non ha potuto avere un sostegno da parte mia, io si! Io posso sfruttare il suo esempio, sono avvantaggiato, noi siamo avvantaggiati rispetto a Paolo per poter mettere in pratica la Parola di Dio.

Possiamo mettere in pratica la Parola di Dio come Paolo che ha da dire: “siate miei imitatori come io lo sono di Cristo”. Se a=b, b=c allora sarà c=a, se noi pastori siamo imitatori di Cristo, il gregge sarà nostro imitatore, ci imita in quel che è la verità che gli abbiamo detta e che pratichiamo, che noi ci muoviamo nella stessa identica maniera. E siccome la Parola rimane sempre personale, dicevo prima che non ci dobbiamo dimenticare che siamo si pastori ma anche pecore e come pecore il Buon Pastore parla a noi.

C’è un altro verso che mi terrorizza ancora di più, in prima persona singolare ed è quello che dice Gesù in Matteo 7:22 “Molti mi diranno in quel giorno: "Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo e in nome tuo cacciato demòni e fatto in nome tuo molte opere potenti?", quello mi terrorizza, non mi voglio accontentare soltanto di predicare la Parola del Signore, di vedere la manifestazione della potenza di Dio quando il Signore nella Sua infinita bontà e misericordia compie l’opera Sua, non mi voglio accontentare di cose eclatanti che il Signore fa, ma la mia preoccupazione è che voglio essere conosciuto da Dio, voglio essere conosciuto dal Signore, voglio essere conosciuto non soltanto dagli uomini anche se la pacca sulla spalla fa sempre piacere, bravo fratello, bravo qua, bravo là, molte volte possono anche essere una pasticca di vitamine che ci rallegra, ma ricordiamoci che quando riceviamo la pacca sulla spalla siamo stati “bravi, buoni” comunque vogliamo dare la gloria a Dio! Voglio essere conosciuto singolarmente, in prima persona singolare dal Signore. Posso essere conosciuto anche dal Presidente della Repubblica, o dalle più altre autorità della terra, posso essere innalzato…, ma se non mi conosce il Signore io resto fuori dalla porta, lo immaginate? Però questa mattina mi incoraggia quello che dice il Signore di me come pastore: “entra benedetto dal Padre mio fedele servitore”. Ora non ci sentiamo rallegrati nel sentire queste parole, non c’è gioia maggiore, e io per fede le sento! Per fede noi dobbiamo amministrare, dare ed educare il nostro gregge perché colui che ha fatto le promesse le mantiene, e non le mantiene per i pagani ma per noi prima, permettetemi, sono egoista, le mantiene per me!

Abbiamo letto: “accoglietelo dunque nel Signore con grande gioia e abbiate stima di persone come lui”, ci possiamo stimare gli uni con gli altri, riusciamo a vivere in pace con noi stessi e gli uni con gli altri e per vivere in pace conosciamo anche come fare, cioè ci devo rimettere qualche cosa di mio, qualche cosa della mia personalità, del mio orgoglio se voglio vivere in pace con l’altro. Se io voglio veramente piacere al Signore, potrei dire come l’Apostolo Paolo “non sono più io che vivo ma Cristo vive in me” e come vive Cristo in me? “chi ti percuote una guancia, porgi anche l’altra”. Quale onore ha avuto Gesù! Vogliamo essere veramente gli esempi, vogliamo essere stimati gli uni per gli altri sapendo che siamo tutti quanti nella stessa barca, stiamo servendo il Signore è vero? Parliamoci chiaro, se non serviamo il Signore stiamo servendo l’altro! Non esiste la via di mezzo, o sì o no!

Quindi cari di questa arma ci vogliamo armare: della fede in Cristo! E noi la dobbiamo dimostrare al nostro gregge dove operiamo essendo noi di esempio di fare, perché tutto ciò che noi facciamo lo fa anche il gregge. Ma se lo fa il mio pastore lo posso fare pure io. Mi ricordo di un ragazzo che non aveva il TV perché non lo aveva il suo pastore, e quando quest’ultimo se lo fece, anche il ragazzo lo comprò. Cari non è una cosa leggera, gli occhi del gregge sono su di noi e non soltanto quelli del gregge ma anche quelli del mondo, il mondo ci conosce che siamo pastori, che siamo responsabili, che abbiamo un modo di vivere diverso, e quando ci adeguiamo al mondo esso si meraviglia! Quante volte sentiamo dire questa frase: “pure tu!”, e se ci capita qualche scivolata “anche a te succedono queste cose” come se noi fossimo perfetti, siamo esseri umani, e gloria a Dio che lo siamo perché il mondo non guarda ad asteroidi ma ad esseri umani e dobbiamo dare l’esempio a loro come mettere in pratica l’Evangelo della grazia.

Tutti quanti siamo pronti a dire: non ero niente, non ero nessuno, ero un verme di terra e il Signore ha scelto me, ha scelto voi per farci collaboratori di Lui, dobbiamo essere incoraggiati a dire grazie che mi hai elevato a dignità e come posso io non rispettare ciò che Lui mi dice di fare, di sottomettermi alla Sua Parola e possa anche sottomettermi al greggia. Qualcuno mi obiettò che si deve servire il Signore, non l’uomo ma un modo di dire è: “io ti mostro di servire Dio quando riesco a servire l’uomo!” Il nostro Maestro ci ha insegnato questo quando ha lavato i piedi ai discepoli: “avete capito cosa vi ho fatto? Vi ho lavato i piedi! IO!! Beh, fatelo anche voi!” In quella circostanza Gesù aveva lavato i piedi a Giuda, non lo conosceva? Vogliamo fare noi la scelta delle nostre pecore, ci facciamo un ovile a parte con tutte le belle pecore grasse, piene di latte e di lana, ce le vogliamo scegliere noi le pecore belle e buone, e quelle che ci danno fastidio le mando al fratello xx! Quelle che mi danno poco latte a che mi servono? E quelle che hanno poca lana sfilacciata? Ma il mio Maestro mi ha detto: “va in cerca della perduta, della zoppa, la prende e la mette sulle spalle e la porta all’ovile”. Qual è il nostro compito? Fratello caro, qual è il tuo compito?

La meraviglia è che a fianco del pastore di solito c’è anche una moglie e grazie a Dio per l’aiuto convenevole che ci ha dato, cosa sarebbe il mio ministerio senza l’aiuto che il Signore mi ha messo accanto? Accanto al servo c’è una servente molto più importante del servo, chi è che può consolare nei momenti più difficili? Forse a voi va tutto bene! Quante notti avete trascorso senza poter chiudere occhio? Voglio farvi partecipe di quello che mi è successo con una ragazza che parlando a un certo punto mi ha detto: “Romano, ma tu sei pastore?”, io rispondo: “indegnamente si”, e lei “mi fai vedere le tue ginocchia” e quando ha visto le mie ginocchia si è meravigliata dicendo: “allora è vero quanto ho sentito dire che i pastori passano più tempo in ginocchio che in piedi!” Dalle ginocchia si vede quanto tempo passiamo in ginocchio e quella callosità non sta soltanto nelle ginocchia ma anche nei gomiti.

Vogliamo veramente essere servi di Dio? Il servo di Dio non è tanto quello che appare agli altri ma quello che è nascosto, la comunione che abbiamo con il nostro Signore, il tempo che passiamo con Lui e quello che riceviamo in questo tempo poi lo possiamo trasmettere agli altri, perché se è vero, come è vero, che siamo dei canali per la benedizione degli altri dobbiamo prima riempirci, non per noi stessi ma per gli altri. Vogliamo prendere l’esempio da queste persone per avere la stima di queste persone che servono Iddio disinteressatamente, con abnegazione, rinunciando molte volte a loro stessi. Ci vogliamo accogliere gli uni con gli altri, non per i difetti che abbiamo, ma per quello che siamo: “servi di Dio”. Se questa parola ha avuto un qualche effetto su di voi e mi ritenete un “servo di Dio”, accogliete pure a me! Il Signore ci benedica.

 

8.       Mario Basile: sentendo i suggerimenti della Parola di Dio ciascuno di noi ha preso la sua parte, è interessante questa comunione perché tutte le volte il Signore ci dà una dose con la quale noi possiamo riflettere e andare avanti. Io credo molto negli appelli per i perduti ma anche nel creare delle opportunità di preghiera. Vorrei invitarvi ad avere un tempo di preghiera in cui aprire l’altare del Signore, abbiamo anche le nostre amate mogli per le quali ognuno di noi deve ringraziare Dio. Io vedo sempre l’Arca di Dio, noi nella presenza dell’Arca di Dio ci siamo già perché Gesù Cristo ci ha permesso di rivestirci dell’abito giusto per entrare nella presenza di Dio, nel luogo santissimo, vedo l’arca delle opportunità, se qualche servo di Dio vuole cogliere questa mattina questa opportunità per pregare un po’ insieme, venite avanti con semplicità e lo facciamo nel nome del Signore. Mi ricordo di una predicazione di molti anni fa di Riccardo in cui metteva l’enfasi sulle “mani” dei servi di Dio, non l’ho mai dimenticata. Sono seguite preghiere spontanee:

-        Signore ti ringraziamo per la tua Parola perché attraverso il tuo servo ci hai richiamati a modelli di servizio più pratici ed efficaci. Se hai mandato questo messaggio vuol dire che hai trovato delle pecche nel nostro servizio pastorale e ci hai richiamato a fare meglio la tua volontà. Tu vuoi che siamo dei modelli per il gregge e per il mondo, dei modelli di giustizia, di fedeltà, di coerenza e purtroppo non sempre ci riusciamo ma ti ringraziamo perché il tuo amore ci convince e ci richiama all’ordine.

 

9.        Prossima riunione IPL delle chiese di Roma e Lazio. sabato 21 marzo 2015 ore 10 a Casal Bernocchi (Acilia).

 

10.    Il prossimo incontro IPL dei soli Pastori e Mogli lunedì 16 febbraio in Via Galvani alle ore 19. Vi ricordo che quest’incontro è importante perché si mettono le basi per la Celebrazione Pentecostale. E’ quindi importante presentare progetti e iniziative per tempo, proposte per il luogo della Celebrazione e per tutto il resto. Ci sono anche delle richieste di adesione in IPL che andranno valutate.

 

11.     Predicatore per la prossima riunione IPL (fra quelli che hanno predicato molto tempo fa, quasi 15 anni):  Pastore Cesare Adriani (di riserva il Pastore Enzo Lucania)

 

12.     Enzo Lucania: volevo mettere la Vostra attenzione su una cosa che sta serpeggiando nelle scuole, l’ideologia gender. Non so quanti ne hanno sentito parlare, è un grosso problema per i figli dei credenti. Questa cosa credo che bisogna affrontarla per loro hanno un tipo di insegnamento fino al punto che voglio far decidere al bambino a quale sesso appartenere, non c’entra come Dio l’ha creato ma quello che lui o lei vuole essere, questo in sintesi. Questa legge è già stata approvata dalla Camera ma lo deve ancora essere dal Senato. Noi possiamo ancora fare qualche cosa e una di queste è firmare una petizione di cui vi manderò il link, attraverso  il Segretario, in cui diciamo NO a questa legge. Nel momento in cui questa legge dovesse passare, se noi predichiamo il peccato dell’omosessualità saremo omofobi. Quindi possiamo fare qualche cosa adesso anche se hanno già stanziato dei soldi per finanziare questa legge.

13.   Mario Basile: un quello che sta accadendo con questi attentati generali dove si vuole incrinare la serenità, credo che il demonio fa bene l’opera sua, noi non possiamo spegnere i “fari” tanto prima o poi passa e neanche per l’età avanti che molti di noi abbiamo per cui potremmo disinteressarci. Io credo che se c’è bisogno di un Mosè sulla montagna per tenere le mani alzate poi c’è anche bisogno di un Giosuè che combatte, credo che proprio come movimento di uomini di Dio noi dobbiamo impugnare questa situazione e credo che le nostre firme non servono a niente se non c’è un attacco frontale nel nome di Gesù Cristo in preghiera altrimenti è come se noi ci rivestissimo della stessa armatura del gigante infatti per questo Davide non fece nessuna petizione, anzi rifiutò l’armatura, scelse “niente” in confronto a Golia, quindi io credo che come IPL noi dovremmo iniziare a fare qualche cosettina, non tanto come credenti per noi credenti e non solo per l’evangelizzazione, ma proprio per dire che la Chiesa di Gesù Cristo è la stessa! Non dobbiamo sempre rimanere chiusi nelle mura che Dio ci ha in qualche modo provveduto, quindi bisogna fare qualche cosa!

Dialogo parecchio col segretario e a volte ci sentiamo un po’ ridotti quando magari tutti dicono “si” e magari uno-due dicono “no”. Fratelli, la maggioranza non era neanche nei dodici apostoli, dobbiamo un po’ dare fiducia a degli uomini di Dio quando si esprimono. Per cui se volessimo andare avanti aspettando che 100 di noi dicono “si” allora non faremo mai niente! Dobbiamo dare fiducia a quegli uomini che anche il coraggio di assumersi la responsabilità di parlare, di proporre. E’ meglio fallire in Dio che come disse Davide: “perseguitato? Ah no, meglio tre giorni nelle mani dell’Eterno!” io direi, sia per gli attentati che ci sono, vi informo fra l’altro che è arrivata una circolare per informare che entrano nelle nostre chiese delle persone islamiche e dobbiamo stare attenti perché entrano a documentarsi e possono entrare portando anche… fratelli, c’è un campanello d’allarme! Quindi che cosa vuole fare IPL? Dobbiamo fare qualcosa pastori, siamo l’esercito di Dio che si muove, ci saranno, spiritualmente parlando, dei morti, ci saranno dei feriti ma gloria a Dio andremo avanti, marceremo. Tanto la testa dell’uomo è troppo intelligente per essere educata dagli altri, ci vuole la rivelazione di Gesù Cristo. Vogliamo organizzare una serata di preghiera in cui non si parla di niente. Fatte diverse proposte:

-        stabiliamo un giorno e ognuno di noi prega nella propria chiesa

-        appoggiarci alle preghiera che organizza il Pastore Emanuele Di Martino

-        comporre 3-4 gruppi di preghiera nelle varie zone della città

-        trasformare una riunione IPL in incontro di preghiera

-        pregare tutti assieme un lunedì

deciso per lunedì 2 febbraio a Spinaceto un incontro di preghiera di due ore dalle ore 19 aperto a tutti e incaricato Giancarlo Galassi di invitare i Responsabili dei Giovani a questa Preghiera.

Proposta:  che ne dite se una volta l’anno nel nostro ambito ci sia un culto dedicato proprio per la comunione dei Pastori di Roma, dedicare una mezzoretta di preghiera, perché cari ci sono tanti Pastori che sono soli! E quando uno è solo non fa altro che sentirsi sempre più solo. Dice la Bibbia che in due si sta meglio e in tre si diventa ancora più forti. E’ una cosa che preparerò, la porterò come proposta. Perché noi abbiamo il giorno della missione, abbiamo il giorno dei poveri, facciamo delle raccolte per i bisognosi; noi dobbiamo fare anche questo. E poi c’è stato uno di voi che mi ha detto una cosa che mi ha toccato, che non si prega abbastanza per le autorità, tutti critichiamo i governanti, che ne dite se incominciamo a pregare per i governanti?

Proposta di pregare subito per l’elezione del Presidente della Repubblica: preghiera del Pastore Fernando De Franca.

- Signore ti benediciamo nel nome di Gesù Cristo per l’opportunità che abbiamo di essere qui nella tua presenza, ti benediciamo per l’autorità che Tu hai dato alla tua casa, alla Tua Chiesa Signore, di legare, di sciogliere, di aprire, di chiudere. Nel nome di Gesù Cristo noi ci alziamo come Pastori, come Ministri, come uomini di Dio nella Tua Casa per dichiarare che la Tua volontà sia fatta in questa Nazione, che la Tua volontà possa manifestarsi su questa Nazione in un tempo così difficile, in un tempo pieno di confusione, di dei. Nel nome di Gesù noi vogliamo confessare che Tu hai un proposito per l’Italia, che Tu stai preparando una grande raccolta per questa Nazione e in nessun modo il diavolo riuscirà a creare situazioni per distrarre bleffare la tua volontà su questo popolo. Noi benediciamo l’Italia, la benediciamo nel nome di Gesù Cristo, siamo qui per dichiarare la Tua sovranità, la Tua forza, l’influenza dello Spirito Santo anche sulle menti del Governo, che possano riconoscere, che possano ricevere la mano potente del Signore sulle loro vite, in particolare vogliamo pregare affinchè il prossimo Presidente possa rientrare nel Tuo proposito, possa rientrare in quello che Tu stai preparando per questa Nazione, perché quest’uomo ha grande responsabilità di firmare tutte le leggi, che deve essere una persona timorosa di Dio, di principi, che possa rispettare i principi cristiani, i principi della Tua Parola. Noi come ministri della Tua Casa vogliamo proibire il diavolo di cercare di fare la sua volontà, i suoi propositi, ma vogliamo dichiarare che l’autorità e il potere sta sulle spalle del nostre Re Gesù Cristo che è anche Signore su questa Nazione. Noi dichiariamo nel nome di Gesù Cristo che daremo a Te l’onore, la gloria, la maestà, la lode, e riconosceremo il tuo amore sul Popolo Italiano, su tutti quanti noi che viviamo e stiamo in questa Nazione. Ti lodiamo Signore, Ti benediciamo nel nome di Gesù Cristo. Amen!

 

14.    Carlo Galioto: il programma annuale degli incontri IPL e di altri eventi segnalati per il 2015:

Data

Tipo Incontro

Ora e Località

Lunedì 2 feb 15

Incontro di Preghiera IPL

Ore 19 a Spinaceto (Greco)

Giovedì 5 feb 15

Workshop con Cleverson Silva

Ore 16 a Tor Cervara (De Franca)

Lunedì 16 feb 15

Incontro Pastori

Ore 19 a via Galvani (Rosi)

27-27 feb 15

Conferenza  Donne Centro Italia

H. American Palace EUR –via Laurentina 554

Sabato 21 mar 15

Riunione IPL allargata a Collab.

Ore 10 a  Casal Bernocchi (Thomas)

Lunedì 20 apr 15

Incontro Pastori

Ore 19 a Acilia Torretta (Reale)

Sabato 23 mag 15

Celebrazione Pentecostale

Ore 17 a ?? (da decidere)

Sabato 20 giu 15

Riunione IPL allargata a Collab.

Ore 10 a Rieti (Rogerio)

Sabato 19 set 15

Riunione IPL allargata a Collab.

Ore 10 a Laurentino (Zarazaga-Panotto)

Lunedì 19 ott 15

Incontro Pastori

Ore 19 a Rebibbia (Vitalii)

Sabato 21 nov 15

Riunione IPL allargata a Collab.

Ore 10 a Grottarossa (Adriani)

 

      

 

Il Segretario

 

Carlo Galioto

 

- Presidente di turno

Past. Mario Basile

347-3067323

ps.mariobasile@libero.it

- Segretario di turno

fr. Carlo Galioto

339-1260778

 c.galioto@virgilio.it