1.
La riunione è iniziata col benvenuto del
Pastore ospitante,
Grazie di aver scelto
per questo incontro la nostra modesta chiesa sede del CIE MIT. Siamo nella gioia del
Signore perché vediamo in questo la manifestazione del Vostro amor fraterno per
noi. Ringraziamo Dio nostro Padre per avervi scelti e
stabiliti per essere luce in Cristo Gesù per Roma e per
Dalla nostra ammissione in IPL ho potuto constatare che siete dei fedeli servi e serve consacrati,
timorosi di Dio e lavorando con tutte le vostre forze per l’espansione del
Regno di Dio in Roma, in Italia e in tutta Europa.
So che il nostro Dio è fedele e che Egli compirà
per voi e per i vostri servi e serve, che state seguendo nella formazione
spirituale, un risveglio potente secondo le sue grandi promesse.
Vorrei, con il Vostro permesso, sollecitare che
l’IPL organizzi una visita missionaria nel nostro Paese, il Burkina
Faso, in occasione della Conferenza delle Donne CIE
MIA che avrà luogo dal 28 ottobre al 2 novembre 2014. Il Pastore Lidia Alicino
è stata già a quella del 2012.
Questa visita mi sembra una cosa buona da fare
per più apertura, pensiamo al fatto di essere in Italia e avere due italiani
(Umberto e Lisa Trapi) in Burkina Faso.
Non è un caso fortuito ma una volontà divina per una collaborazione fruttuosa
fra i nostri due Paesi. Che il Signore Vi benedica
abbondantemente.
-
2.
3.
Inaugurazione Chiesa di
Fiumicino: Sabato
29 marzo alle ore 18:30, come è già stato annunciato,
ci sarà l’inaugurazione della chiesa di Fiumicino. Siete pregati di darmi
conferma della Vostra partecipazione entro la prossima settimana.
4.
Responsabili dei Giovani: (Giancarlo Galassi) confermata
la data del 28 giugno per una uscita all’aperto con
tutti i giovani. Sabato 5 aprile alle
ore 10 presso la chiesa della
Magliana, che gentilmente ci viene messa a
disposizione, ci sarà un incontro di comunione e
programmazione fra i responsabili dei giovani per mettere a punto i vari
aspetti organizzativi dell’incontro del 28 giugno.
5.
-
Ma
abbiamo un fratello che viene da Milano che ci presenterà un lavoro di evangelizzazione
6.
Remo Blasio: sono uno dei responsabili di REM (Rete Evangelistica in Missione), una missione abbastanza giovane
avendo 4 anni di vita. Nasce con lo scopo di unire le chiese con
sana dottrina e cerco di riassumere il
lavoro di REM in 4 punti:
1)
organizzando delle marce nella città per far si che in
Italia si comprenda chi sono i cristiani evangelici, perché molte volte sono
scambiati per testimoni di Geova. Quest’evento ha permesso anche di portare i
giovani fuori dalle chiese perché prima della marcia si evangelizza per le
strade e le piazze.
2)
Nel
2012 abbiamo organizzato un evento
chiamato “L’Italia s’è desta” partendo da Civitavecchia per Barcellona e
abbiamo avuto la possibilità di parlare ai giovani e riconsacrare tanti
giovani. Lo rifaremo quest’anno dal 13 al 16 settembre.
3)
Fuori dalle mura: portare le persone in
chiesa è abbastanza difficile e allora facciamo all’opposto, andiamo noi in
mezzo alla gente come Gesù ci ha insegnato e abbiamo visto che funziona,
facciamo i culti nelle piazze, le persone si avvicinano e poi riusciamo a portarle
anche nelle comunità.
4)
Missione Mobile: è un progetto che si è
realizzato attraverso l’acquisto di un autobus lungo
Sono tutti sistemi che vogliamo usare per
evangelizzare e mettere a disposizione delle chiese per fare un calendario
degli eventi. In maggio saremo col pullman in Sicilia, e faremo anche alcune
marce. Siamo a disposizione per qualsiasi tipo di informazione
di cui avete bisogno o che volete darci. Sarei molto felice di organizzare una
marcia a Roma, così come la sto proponendo a Napoli per creare un risveglio in
questa nazione. Ho nel cuore che ci sia comunione fra le varie chiese e noi siamo disponibili per collaborare con
voi. Una cosa che potete fare e che vi chiediamo è pregare per noi e per
questi progetti.
Remo Blasio cell: 329-1313108 mail: info@missionerem.org sito:www.missionerem.org
7.
8.
Predicazione (Lidia
Alicino): per
me è un onore ritrovarmi qui in questa chiesa curata da persone che ammiriamo
per il loro lavoro e per come servono Dio in maniera umile. Il tema che Dio ha
messo nel mio cuore è questo: “buoni amministratori
della svariata grazia di Dio”.
Se siamo buoni amministratori di quello che Dio
ci dà, saremo anche una buona squadra. Leggiamo da (I Pietro
4:10-11) “come buoni amministratori della
svariata grazia di Dio, ciascuno secondo il carisma che ha ricevuto, lo metta
al servizio degli altri. Se
uno parla lo faccia come se annunzia gli oracoli di
Dio, se uno compie un servizio lo faccia come si compie un servizio mediante la
forza che Dio fornisce affinché in ogni cosa sia glorificato Dio per mezzo di
Gesù Cristo al quale appartengono la gloria e la potenza nei secoli dei secoli”.
Siamo buoni amministratori e io so che qui davanti a
me ce ne sono tanti. Per entrare in questo soggetto vorrei farvi conoscere due
persone che sono state buoni amministratori dei doni
che Dio aveva loro dato.
La prima è una donna del Sud che ha trascorso la
maggior parte della sua vita a Roma e l’altra una donna del Nord che ha vissuto
la maggior parte della sua vita viaggiando come missionaria. Tutte e due
avevano in comune diverse cose: la bellezza, il sorriso, l’umiltà, la fedeltà,
l’amore e la grazia divina nella gestione di ciò che Dio aveva
dato loro. Queste due donne hanno servito Dio in modo diverso, una a Roma è
stata fedele fino alla fine nella chiesa, servendo la chiesa e pulendo praticamente la chiesa ogni venerdì pomeriggio fino a che il
Signore non l’ha chiamata. L’ha fatto con una gioia e con una fedeltà
meravigliosa, era come se si trovasse davanti alla sala del trono e aveva
potenza nella voce in preghiera.
L’altro donna è stata missionaria, ha
girato molte parti del mondo, ha viaggiato tantissimo, ha conosciuto tantissime
persone, era canterina e aveva un altro dono: qualunque cosa lei toccasse
diventava bella. Le case che le prestavano durante i viaggi, i luoghi di culto
così improvvisati, una sala, un fiorellino, diventava tutto meraviglioso, risplendeva, perché la grazia e la gentilezza di Dio erano
in lei. Era anche un’evangelista, aveva il dono della consolazione e sapeva
abbracciare e comprendere chiunque si avvicinava a lei.
I funerali di queste due donne sono stati due
servizi evangelistici in pieno, non pensati e non
organizzati. Sono stati alla presenza di Dio fino all’ultimo anche andando nel
riposo nella terra: erano
Questo ci può far capire che è possibile
gestire, volendo, ciò che Dio ci dà, una cosa buona pensare che qualcuno prima
di noi ce l’ha fatta, non solo loro ma altri e altri.
Mettiamo il carisma al servizio di Dio, è la grazia divina, è l’autorità, è un
ascendente, può essere prestigio, può essere
influenza, fascino, qualcuno dice addirittura charme, un’attrattiva! Ebbene,
usiamo questa attrattiva secondo la volontà di Dio
altrimenti potremmo, invece di edificare, distruggere. In
base a questo ci sono davanti a me due gruppi di credenti, quello che sa
di avere le qualità, sa di essere stato toccato da Dio, sa che può muoversi in
quello che ha ricevuto e lo fa, come e quando vuole, che sbagli o no; l’altro
gruppo invece è composto da quelle persone che non vedono le doti che Dio ha
dato loro, dicono di non avere niente, agli altri si e a me no. Ma Pietro in
questo caso fa un’esortazione: “tu guarda dentro di te
perché per certo qualche cosa ti è stato dato!” Anche alla persona che si sente
più piccola sicuramente qualche cosa è stato dato, bisogna semplicemente
scovarlo, vederlo dentro di noi.
Quindi voglio dare un incoraggiamento, c’è per
certo qualche cosa in ognuno di noi, cerchiamo di vederlo, forse dobbiamo
andare in fondo, se siamo persone chiuse o rigide o timide o complessate
è più difficile scoprire ciò che Dio ha dato a noi, ci vuole un po’ di
coraggio. E Pietro qui ci incoraggia: su forza, vediamo, c’è qualche cosa,
prendilo e una volta che lo hai visto, una dote o una qualità, quello che è lo
saprai tu e il Signore, fallo fruttare.
Pietro continua e dice che tutti i talenti, le
capacità, i ministeri che Dio ha dato alla Chiesa dovrebbero essere usati per
il bene comune, e qui ritorna in ballo
Quindi Dio ci ha chiamati a
lavorare, ad attuare e ognuno di noi sa che cosa ha ricevuto personalmente. Io
posso vedere qualche cosa su alcuni di voi, un po’ ci conosciamo, posso
aspettarmi qualche cosa da voi, ma ognuno di noi non può conoscere gli altri
così bene, ma solo noi sappiamo quello che c’è dentro. Usiamolo e così
incoraggiamo, dentro e fuori, in e out, dentro la comunità, per la comunità, per la comunione fraterna e anche fuori, per
l’edificazione della comunione fraterna, per la crescita, ma anche fuori dalla
chiesa perché i carismi che Dio ci ha dato servono per essere luce del mondo,
sale della terra (per il mantenimento di ciò che è buono su questa terra, in
questa Nazione, in questa città). Questa capacità divine
non possono essere nascoste, devono essere messe in luce ma senza orgoglio,
senza presunzione, ma devono essere messe in luce. Non valutiamoci però più di
quello che Dio possa valutare noi, perché quello che abbiamo ricevuto da Dio
non siamo solo noi ad averlo ricevuto, ma a fianco a noi, davanti e dietro ci
sono anche altri che hanno ricevuto uguale, meno o più di noi
. Quindi coscienti delle capacità e
dell’unzione di Dio in noi ma senza presunzione, orgoglio, pregiudizio perché
queste qualità non sono da Dio.
Può capitare anche il contrario, che qualcuno
non si pavoneggia ma addirittura si nasconde davanti a
queste responsabilità in quanto Dio ci chiama a ministrare quello che ci ha
dato, come nella parabola dei talenti dove qualcuno li ha fatti fruttare, uno
ha nascosto quello che aveva ricevuto per paura che fosse rubato. Ci si può
nascondere per paura di essere plagiati, di non essere ben valutati dagli
altri: “che importa, qualunque cosa faccio non è
vista, non è apprezzata, non è valutata!” Questo può capitare soprattutto se
vicino a questo tipo di persone c’è l’altro tipo che si pavoneggia. L’altra
paura che può frenare il mettere in atto i talenti è quella
di non riuscire, di non essere capaci per timidezza, per aver ricevuto
traumi, cose che possono essere vere ma Dio anche da questo tipo di persone può
trarre delle “perle”, proprio dalla cenere Lui risorge qualcosa di glorioso, di
inaspettato.
Quindi io credo che bisogna
chiedere liberazione e guarigione divina, la comprensione che nonostante tutto
io mi metta in movimento e questa sarà una bellissima vittoria per la chiesa e
per l’individuo, afferrare nella svariata grazia di Dio le qualità che Lui mi
ha dato. L’esperienza ministeriale ci insegna che usciranno perle se guidati,
incoraggiati, controllati, aiutati, stimolati, spinti (anche se qualcuno
bisogna frenarlo) per contrastare le bugie che vengono dal padre della
menzogna, quindi lasceremo lo spazio alla guarigione e alla liberazione e la
timidezza o la presunzione potranno fuggire da noi: “resistete
al diavolo ed egli fuggirà da voi”.
Spesso una cattiva amministrazione dei beni
spirituali ha prodotto fallimenti nell’opera di Dio, opere, missioni, iniziate
e poi lasciate incompiute perché si è sottovalutato
la grazia di Dio che ci permette di amministrare i suoi carismi: la grazia
è un dono gratuito che a noi costerà fedeltà, ubbidienza, umiltà, servizio,
attività, ma quello che abbiamo ricevuto è in dono e a volte anche senza averlo
chiesto in quanto Lui dà a chi vuole.
Quando non compiamo le opere di Dio cercheremo di dare la colpa ad altri e il più delle
volte ci fa mormorare, brontolare, criticare, giudicare, accusare gli altri.
Due personaggi di cui ci parla la Bibbia
avrebbero avuto tutto il diritto di lamentarsi: Giuseppe che è finito dalle
stelle alla stalla, dall’agiatezza alla schiavitù ma
Dio aveva iniziato a lavorare in Giuseppe da quando aveva 17 anni, a formare un
vaso per la sua gloria e questo ha prodotto tanta sofferenza in Giuseppe ma
poi, come ci riporta Genesi 41:55, il faraone disse a tutti gli egiziani:
“andate da Giuseppe e fate quello che lui vi dirà”, che scalata! Il dimenticato
è stato elevato perché è stato fedele alla grazia di Dio, lui sapeva in chi
aveva creduto e aveva continuato nell’onestà e nel timore anche in quelle
grandi difficoltà che noi conosciamo. Non solo ma arrivò per lui anche il
momento della rivalsa, della vendetta verso i suoi fratelli, ne aveva tutto il
diritto e il potere, qualche momento di combattimento interiore ma poi disse ai
suoi fratelli terrorizzati (Gen. 50:20): “voi avevate
pensato del male contro di me ma Dio ha pensato di convertirlo in bene per
compiere ciò che oggi avviene, cioè conservare in vita un popolo numeroso”. Dio
lo aveva usato, lo aveva dotato di intelligenza,
sapienza, intuizione, capacità pratiche e intellettuali per la salvezza del Suo
popolo. Giuseppe anche se molte volte incompreso ha saputo far fruttare in
maniera eccellente quello che Dio gli aveva dato, sano e buon amministratore
dei carismi dati secondo la svariata grazia di Dio.
L’altro personaggio è Mardocheo, tutore di Adassa che diventerà poi
Quindi sia Giuseppe che
Mardocheo hanno amministrato quanto hanno ricevuto da Dio secondo la Sua
svariata grazia in modo eccellente per conservare il Popolo in vita. Dobbiamo
essere coscienti di questo, dobbiamo combattere per
tenere in vita il popolo numeroso, per la salvezza stessa del popolo. Gesù amò
i suoi fino alla fine. Noi amiamo i suoi in sincerità, in grazia, amo i miei
fratelli (quelli che nemmeno conosco)?
Mettiamo al servizio noi stessi, “Signore sono
così, così come sono, so fare qualche cosa, altro non so fare, però per l’altro
c’è il mio fratello, c’è la mia sorella che lo sa fare
molto meglio di me”. Ecco la comprensione di ciò che è comunione, con grazia.
La grazia solitamente ci fa pensare al femminile, finisce con la “a”, ma non è
veramente così, uomo e donna ne hanno bisogno altrimenti non ci sarebbero
questi versi biblici che parlano all’uomo come alla donna che hanno bisogno di
grazia. Mi chiedevo in questi giorni: quanti uomini sono senza grazia? Cioè
dis-graziati, senza grazia che quindi non possono essere amministratori della
svariata grazia di Dio perché non ce l’hanno, perché
la rifiutano, perché non la vogliono, perché non ne hanno bisogno. E questi
uomini non sono buoni amministratori di loro stessi, della famiglia, dei figli,
del lavoro, etc.. e tutto
questo poi ricade sulla società e anche nell’attività ecclesiale. Pensando a
questo ho pensato anche a un brano biblico che vorrei parafrasare che di solito
siamo abituati a usare per la figura femminile, un brano che indirizzato alla
figura femminile ma anche all’essere chiesa, la perfezione: “i
suoi figli si alzano e lo proclamano beato, sua moglie lo loda dicendo: la
grazia è ingannevole, la bellezza è cosa vana, ma l’uomo che teme il Signore è
quello che sarà lodato. Dategli il frutto delle sue mani e le opere sue lo
lodino alle porte della città. Molti
uomini si sono comportati da virtuosi ma tu li superi tutti” (Prov. 31). Un uomo così è la gloria di Dio, la presenza di Dio, è la
benedizione di Dio.
E qui ci sono uomini che temono Dio, non
perdiamo la Sua grazia, non accantoniamola, la diamo per scontata pensando alla
salvezza, al sangue di Gesù sparso per noi, pensando al sacrificio, alla croce,
tutta questa magnifica storia d’amore. Ma il più delle
volte la lasciamo lì, no, la grazia lì è soltanto iniziata per continuare nel
nostro percorso. Facciamo fruttare la grazia di Dio attraverso i doni che Lui
ci ha dato e che ci siano sempre più mogli in grado di dire questo al marito,
perché questo sarà la gloria di Dio, la presenza di Dio, la crescita della
chiesa nella città, nella Nazione, perché Dio è onorato attraverso i suoi amministratori
9.
10. ..
11. R.E:M (Rete Evangelistica in
Missione): proiettato
un video sulle attività della REM illustrato dal fratello Remo Blasio
che ha parlato anche di Missione Mobile. Abbiamo ricevuto per grazia di Dio un
pullman di
12. Conferenza “Un Popolo di Sacerdoti” Emanuele Di Martino
(Casa di Preghiera):
in questo momento siamo in una situazione in cui abbiamo il mandato di Dio che
ci ha detto “agite!” ma vogliamo anche aspettare la “nuvola” che si alza e ci
guida per muoverci nel momento giusto e nel modo giusto.
Questa conferenza a cui volevo invitarvi ci è piovuta
dal cielo, perché all’inizio di febbraio Michele Montecchi, responsabile della
Casa di preghiera di Milano, mi ha chiamato per dirmi che per due volte ha
visto in sogno che aiutava la Casa di Preghiera di Roma a nascere e avendo
organizzato una conferenza con Kirk Bennet, leader
della Casa di Preghiera di Kansas City, desiderava condurlo anche a Roma quindi
mi ha chiesto se ero disponibile a organizzare una conferenza. Gli ho risposto:
come faccio a dire di no? E’ proprio questo che abbiamo nel cuore, è proprio il
momento giusto in cui stiamo andando, quindi… mi sembra che sia il caso in cui
la “nuvola” si è mossa prima di noi. Il tema “un Popolo di Sacerdoti” fa capire
che è una conferenza in cui si parlerà di adorazione, intercessione, preghiera.
L’oratore, Kirk Bennet, è un uomo che dedica tante
ore della sua giornata a intercedere e a pregare e che ha la visione di incentivare, benedire nuove case di preghiera in tutto il
mondo, quindi un uomo che parla da una vita vissuta. Ho sperimentato
ultimamente partecipando a una preghiera in un bar del Campidoglio che come
crea unione spirituale l’intercessione comune e la preghiera comune,
poche altre cose possono creare unione nello stesso modo.
La nostra ottica, come
casa di preghiera è di essere un possibile strumento che porta unione, ci proponiamo come terreno neutro per le chiese per poter
pregare insieme, intercedere insieme, per essere insieme un fuoco che arde
verso Dio. La Conferenza si terrà venerdì sera 11 e tutto il sabato 12 aprile con 4 sessioni. Stiamo
cercando 4 gruppi musicali per introdurre alle
sessioni, due li abbiamo e mi piacerebbe trovarne altri due qui fra di noi. Vi invito a prendere dei volantini e delle locandine quante
ne volete perché per un miracolo di Dio ne abbiamo stampate abbastanza. Abbiamo
una sala dove ci possono stare più di 300 persone che
paghiamo al costo di quella più piccola presso l’hotel Capital Inn in via Carlo Santarelli 96 (Giardinetti – Roma). Siete
tutti invitati, le vostre chiese sono invitate, vi
prego: createci il problema che non c’entriamo!
13. Il prossimo incontro IPL dei soli Pastori e Mogli sarà lunedì 28 aprile sempre a
via Cassia 925 alle ore 19.
14. Prossima riunione IPL delle chiese di Roma e Lazio. sabato 10 maggio ore
15. Preghiera per i Pastori Riccardo e Lidia Alicino in partenza per il Sudafrica per
andare a trovare i figli Timoteo e Sara,
16. Conferenza “Unzione per la Famiglia” oggi e domani nella
Chiesa CEIZS Roma in via di Tor Cervara 34.
17. Questa sera alle ore
19:30 concerto a
via Chiovenda con la corale La Rugiada ed il gruppo
musicale I Diaspri saranno in concerto con ROMA LIVE.
18. Presentazione dei collaboratori del Pastore Kilea nella Chiesa locale CIE-MIT.
19. Predicatore per la prossima riunione IPL: Stefano Rinna
20.
Data |
Tipo
Incontro |
Ora
e Località |
Lunedì 28 apr
14 |
Incontro Pastori |
Ore |
Sabato 17 mag 14 |
Riunione IPL allargata a Collab. |
Ore |
Sabato 7 giu 14 |
Celebrazione Pentecostale |
Ore |
Sabato 28 giu 14 |
Incontro Giovani 4GOD ?? |
Da definire |
Sabato 20 set 14 |
Riunione IPL allargata a Collab. |
Ore |
Lunedì 20 ott
14 |
Incontro Pastori |
Ore |
Sabato 15 nov 14 |
Riunione IPL allargata a Collab. |
Ore |
21.
Tabella riepilogativa
delle date:
data |
ore |
tipo riunione |
luogo |
10-11 apr 2014 |
|
Conferenza “Un Popolo di Sacerdoti” |
Hotel Capital Inn |
17 apr 2014 |
19:30 |
Riunione Speciale con Nicky Cruz |
Chiesa CEIZS Roma |
28 apr 2014 |
19 |
Incontro Pastori |
Via Cassia |
10 mag 2014 |
10 |
Riunione
IPL allargata |
Napoli |
16-18 mag 2014 |
|
Convegno “DONNE in Cammino” |
Hotel Selene
-Pomezia |
7 giu 2014 |
17 |
Celebrazione Pentecoste |
Fiumicino |
28 giu 2014 |
?? |
Incontro Speciale Giovani 4GOD ?? |
Da definire |
20 set
2014 |
10 |
Riunione
IPL allargata |
Via
Chiovenda |
20 ott 2014 |
19 |
Incontro Pastori |
Via Chiovenda |
15 nov 2014 |
10 |
Riunione
IPL allargata |
Pomezia |
|
Il Segretario |
|
Carlo Galioto |
- Presidente di turno |
|
331-2429997 |
AlicinoRiccardo@libero.it |
- Segretario di turno |
fr. Carlo Galioto |
339-1260778 |
c.galioto@tin.it |